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giovedì 3 dicembre 2020

FARE LA VOLONTA' DI DIO, COME IMITARE I SANTI / San Francesco Saverio, 3 dicembre

 


San Francesco Saverio in India e in Giappone.


"Sarà simile a un uomo saggio che ha costruito la sua casa sulla roccia!" La vita di S. Francesco Saverio era fondata sulla roccia, ed è diventata roccia per altri. L’India ha avuto diversi colonizzatori, ognuno portando i suoi missionari. Così alcune zone sono passate dal cattolicesimo portoghese al calvinismo olandese, all’anglicanesimo britannico, al culto evangelico con i cosiddetti “battesimi (in cambio) del sacco di riso”. È stato notato invece che le zone evangelizzate da Francesco Saverio, pur con un approccio pastorale molto semplice, sono rimaste sostanzialmente fedeli al cattolicesimo.

Incontrando il popolo giapponese si accorse di aver a che fare con una cultura antica, raffinata e complessa e comprese la necessità per loro di un catecumenato strutturato e paziente. Questa sua capacità di adattamento non significa che poteva essere l’uomo di tutte le situazioni. Qualche episodio suggerisce che non sarebbe stato al suo agio nella testimonianza silenziosa in mezzo ai musulmani come Charles de Foucauld. Ognuno di noi ha una storia e una formazione, e affidandoci a Dio, questi apre la nostra personalità e la riempie del suo amore, usando le nostre caratteristiche peculiari.

Per questo motivo, l’imitazione dei santi ha i suoi limiti. I santi devono essere piuttosto modelli ispiratori. Il loro culto deve essere memoria viva del fuoco, non nostalgia delle ceneri. Anche Gesù stesso ci ha dato la forza e la luce del suo Spirito e non una nuova Legge. La concretezza dell’amore fa che molte parole di Gesù possono essere applicate con semplicità e alla lettera. Ma il Vangelo essendo uno spirito, la domanda che dobbiamo porci è: “cosa mi dice il Vangelo davanti a questa situazione?”, oppure: “Gesù, cosa faresti al mio posto?” Così «ogni scriba divenuto discepolo del regno dei cieli è simile a un padrone di casa che estrae dal suo tesoro cose nuove e cose antiche» (Mt 13:52).

Purtroppo l’uomo vive di abitudini, si rassicura superficialmente con il passato, con le formule. Settant’anni fa, quando Pio XII riformò il Triduo Pasquale, fece scalpore l’indicazione di celebrare la Veglia nella notte, perché cambiava la tradizione (in realtà ripristinava la Tradizione più antica) e scombussolava tutta l’organizzazione che si era cristallizzata attorno allo “scioglimento delle campane” al mattino del Sabato Santo e all’Ufficio delle Tenebre alle quattro del pomeriggio! Oggi, per ragioni di Covid, si prospetta la celebrazione della Notte di Natale alle ore venti, e si sente dire: “Se non è a mezzanotte non è più la Messa di Natale!” Comprendiamo che ci deve essere un motivo serio per imporci questo cambiamento, ma a qualunque orario, se la Comunità si raduna e celebra il Mistero della Nascita del Salvatore, questo Mistero si rende presente in mezzo ad essa. D'altronde, in molte chiese di Francia da molto tempo si celebra la Messa della Notte alle ore venti. 

Prima Lettura  Is 26, 1-6   
Entri una nazione giusta che si mantiene fedele.

Dal libro del profeta Isaia
In quel giorno si canterà questo canto nella terra di Giuda:
«Abbiamo una città forte;
mura e bastioni egli ha posto a salvezza.
Aprite le porte:
entri una nazione giusta,
che si mantiene fedele.
La sua volontà è salda;
tu le assicurerai la pace,
pace perché in te confida.
Confidate nel Signore sempre,
perché il Signore è una roccia eterna,
perché egli ha abbattuto
coloro che abitavano in alto,
ha rovesciato la città eccelsa,
l’ha rovesciata fino a terra,
l’ha rasa al suolo.
I piedi la calpestano:
sono i piedi degli oppressi,
i passi dei poveri».

Salmo Responsoriale
   Salmo 117
Benedetto colui che viene nel nome del Signore.

Rendete grazie al Signore perché è buono,
perché il suo amore è per sempre.
È meglio rifugiarsi nel Signore
che confidare nell’uomo.
È meglio rifugiarsi nel Signore
che confidare nei potenti.

Apritemi le porte della giustizia:
vi entrerò per ringraziare il Signore.
È questa la porta del Signore:
per essa entrano i giusti.
Ti rendo grazie, perché mi hai risposto,
perché sei stato la mia salvezza.

Ti preghiamo, Signore: dona la salvezza!
Ti preghiamo, Signore: dona la vittoria!
Benedetto colui che viene nel nome del Signore.
Vi benediciamo dalla casa del Signore.
Il Signore è Dio, egli ci illumina. 

Canto al Vangelo   Is 55,6 
Alleluia, alleluia.

Cercate il Signore, mentre si fa trovare,
invocatelo, mentre è vicino.
Alleluia.
 
Vangelo 
  Mt 7, 21.24-27

Chi fa' la volontà del Padre mio, entrerà nel regno dei cieli.

Dal vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Non chiunque mi dice: “Signore, Signore”, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli.
Perciò chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, sarà simile a un uomo saggio, che ha costruito la sua casa sulla roccia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ma essa non cadde, perché era fondata sulla roccia.
Chiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica, sarà simile a un uomo stolto, che ha costruito la sua casa sulla sabbia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa cadde e la sua rovina fu grande».

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