Tra le promesse di felicità di Dio ci sono i ciechi
che ricuperano la vista. Nel Vangelo Gesù guarisce due ciechi. Il collegamento
è molto chiaro. Infatti, agli inviati di Giovanni Battista che chiede se è Lui
il Messia oppure no, Gesù dirà di raccontare a Giovanni i segni che egli compie
e che corrispondono a quelli che accompagneranno la venuta del Messia.
Ma l’essere cieco è uno stato spirituale caratteristico:
la fede apre gli occhi. Il tiranno e l’arrogante, gli iniqui, hanno dei
complici, attivi, ma anche passivi. Il primo genere di complice, ma soprattutto il
secondo sono dei ciechi. Senza questi complici
gli operatori di ingiustizia non riuscirebbero ad agire, a trovare un terreno
propizio. Anche loro, come i mormoratori, sono ciechi sul vero bene, sul vero
senso della vita, su ciò che porta alla felicità, su ciò che li aspetta nell’ultimo
giorno con il giudizio di Dio.
È solo Dio, solo Gesù che apre gli occhi dei ciechi,
ma egli vuole la fede. Le promesse di Dio non possono compiersi se si rifiuta
la fede. È quindi la fede che cambia la Storia. La nostra fede. Non
dimentichiamolo. Senza la nostra partecipazione fiduciosa, coraggiosa,
impegnata e sapiente, la Storia non cambia. Se alzo le barriere di fronte alla prova,
alle sfide della vita, non cambio. Quante persone sono entrate nella vita piene
di buona volontà, inesperte e quindi un po’ ingenue. Si erano forgiate un’idea del
mondo ideale che non esiste (ci hanno tanto raccontato favolette da Babbo
Natale). Lo scontro con la realtà le ha deluse profondamente e si sono chiuse,
diventando ciniche e incattivite. Non è questa la meta che propone il Signore. Incontrare
Gesù risorto e credere in lui offre un prospettiva diametralmente opposta ma possibile.
“Figlio di Davide, abbi pietà di noi!”
Prima
Lettura Is 29, 17-24
In quel giorno gli occhi dei ciechi vedranno.
Dal libro del profeta Isaìa
Così dice il Signore Dio:
«Certo, ancora un po’
e il Libano si cambierà in un frutteto
e il frutteto sarà considerato una selva.
Udranno in quel giorno i sordi le parole del libro;
liberati dall’oscurità e dalle tenebre,
gli occhi dei ciechi vedranno.
Gli umili si rallegreranno di nuovo nel Signore,
i più poveri gioiranno nel Santo d’Israele.
Perché il tiranno non sarà più, sparirà l’arrogante,
saranno eliminati quanti tramano iniquità,
quanti con la parola rendono colpevoli gli altri,
quanti alla porta tendono tranelli al giudice
e rovinano il giusto per un nulla.
Pertanto, dice alla casa di Giacobbe il Signore,
che riscattò Abramo:
“D’ora in poi Giacobbe non dovrà più arrossire,
il suo viso non impallidirà più,
poiché vedendo i suoi figli l’opera delle mie mani tra loro,
santificheranno il mio nome,
santificheranno il Santo di Giacobbe
e temeranno il Dio d’Israele.
Gli spiriti traviati apprenderanno la sapienza,
quelli che mormorano impareranno la lezione”».
Salmo Responsoriale Dal Salmo 26
Il Signore è la mia luce e mia salvezza.
Il
Signore è mia luce e mia salvezza:
di chi avrò timore?
Il Signore è difesa della mia vita:
di chi avrò paura?
Una
cosa ho chiesto al Signore,
questa sola io cerco:
abitare nella casa del Signore
tutti i giorni della mia vita,
per contemplare la bellezza del Signore
e ammirare il suo santuario.
Sono
certo di contemplare la bontà del Signore
nella terra dei viventi.
Spera nel Signore, sii forte,
si rinsaldi il tuo cuore e spera nel Signore.
Canto al Vangelo
Alleluia, alleluia.
Il Signore viene, andiamogli incontro:
egli è la luce del mondo.
Alleluia.
Vangelo Mt 9,27-31
Gesù guarisce due ciechi che credono in lui.
Dal
vangelo secondo Matteo
In quel tempo, mentre Gesù si allontanava, due ciechi lo seguirono gridando:
«Figlio di Davide, abbi pietà di noi!».
Entrato in casa, i ciechi gli si avvicinarono e Gesù disse loro: «Credete che
io possa fare questo?». Gli risposero: «Sì, o Signore!».
Allora toccò loro gli occhi e disse: «Avvenga per voi secondo la vostra fede».
E si aprirono loro gli occhi.
Quindi Gesù li ammonì dicendo: «Badate che nessuno lo sappia!». Ma essi, appena
usciti, ne diffusero la notizia in tutta quella regione.
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