Diceva un mio confratello convertito dal luteranesimo: “I protestanti mettono da parte Maria, eppure lei è il migliore testimonial del “Sola Fide”. Infatti non poteva in nessun modo meritare di diventare la Madre di Dio. Benché solo Lei sia stata concepita senza peccato originale, Maria è salvata unicamente per la Grazia come noi. E la Grazia della Maternità Divina l'ha ricevuta solo attraverso la Fede”. "Il Dio che ti ha creato senza di te (io col peccato originale, Maria preservata da esso), non ti salverà senza di te" diceva il Santo Dottore Francesco di Sales.
È quello che ci dicono i Vangeli di questi giorni.
Elisabetta proclama Maria beata, non perché è stata prescelta, favorita, ma perché
ha creduto che la Parola di Dio si compie. Parola di Dio specifica indirizzata
a lei, quindi ascolto di Lui e non di sé stessa. Fa silenzio interiore. Obbedisce,
non mormora.
Ognuno di noi riceve le Parole che servono al suo
cammino, alla sua missione. Ogni Parola rivolta a me si trova nella Parola di
Dio totale che è Gesù. Gesù significa “Egli (Dio) salva”. Perché questa è la
volontà di Dio che tutti gli uomini siano salvi, anche tu, anch’io. Gratuitamente,
anche se non senza la nostra partecipazione. Il Signore mi salva attraverso la mia fede,
cioè la mia obbedienza. Come siamo bravi a ridimensionare la Parola di Dio alle
nostre forze, le nostre idee! E dopo diciamo: forse Dio non mi vuole, non mi
aiuta a me! Abramo credette a quella promessa folle e gli fu contato come giustizia.
Teresina credette nelle piccole cose lì dove le sue consorelle scappavano. Come
faccio io. Ma Dio rimane fedele alla sua Alleanza.
Prima
Lettura Ct 2, 8-14
Ecco, l’amato mio viene saltando per i monti.
Dal Cantico dei cantici
Una voce! L’amato mio!
Eccolo, viene
saltando per i monti,
balzando per le colline.
L’amato mio somiglia a una gazzella
o ad un cerbiatto.
Eccolo, egli sta
dietro il nostro muro;
guarda dalla finestra,
spia dalle inferriate.
Ora l’amato mio prende a dirmi:
«Àlzati, amica mia,
mia bella, e vieni, presto!
Perché, ecco, l’inverno è passato,
è cessata la pioggia, se n’è andata;
i fiori sono apparsi nei campi,
il tempo del canto è tornato
e la voce della tortora ancora si fa sentire
nella nostra campagna.
Il fico sta maturando i primi frutti
e le viti in fiore spandono profumo.
Àlzati, amica mia,
mia bella, e vieni, presto!
O mia colomba,
che stai nelle fenditure della roccia,
nei nascondigli dei dirupi,
mostrami il tuo viso,
fammi sentire la tua voce,
perché la tua voce è soave,
il tuo viso è incantevole».
Salmo Responsoriale Dal Salmo 32
Esultate, o giusti, nel Signore; cantate a lui un canto nuovo.
Lodate
il Signore con la cetra,
con l’arpa a dieci corde a lui cantate.
Cantate al Signore un canto nuovo,
con arte suonate la cetra e acclamate.
Il
disegno del Signore sussiste per sempre,
i progetti del suo cuore per tutte le generazioni.
Beata la nazione che ha il Signore come Dio,
il popolo che egli ha scelto come sua eredità.
L’anima
nostra attende il Signore:
egli è nostro aiuto e nostro scudo.
È in lui che gioisce il nostro cuore,
nel suo santo nome noi confidiamo.
Canto al Vangelo
Alleluia, alleluia.
O Emmanuele, nostro re e legislatore:
vieni a salvarci, Signore, nostro Dio.
Alleluia.
Vangelo Lc 1, 39-45
A cosa debbo che la madre del mio Signore venga a me?
Dal
vangelo secondo Luca
In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa,
in una città di Giuda.
Entrata nella casa di Zaccarìa, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito
il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo.
Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu
fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre
del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei
orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha
creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto».
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