Un paralitico su un lettuccio, portato davanti
a Gesù con effrazione, disturbando il corso di una predica o di un dialogo. Noi, cosa
avremmo visto? la sofferenza, il bisogno che suscita compassione,
oppure una situazione fastidiosa per l’atteggiamento di chi ha portato questo malato oppure
semplicemente perché la sofferenza disturba?
Lo sguardo di Gesù è diverso. Egli vede la fede
di chi accompagna quest’uomo e la sua sofferenza invisibile a tutti: i
suoi peccati.
Chiediamo di avere lo stesso sguardo di Gesù. Per vedere
come lui bisogna essere come lui, e quindi totalmente dimentichi di sé stessi. Chi
passa la vita allo specchio e mette selfie con pose sexy o smorfie che vorrebbero
essere sexy sul proprio profilo non potrà avere lo sguardo di Gesù. Ma non c'è solo
la vanità vuota dei selfie. Ogni idolo imprigiona la libertà di vedere. E i
miei, i nostri idoli, sono tanti. In particolare, nel Vangelo di oggi, c'è la
chiusura nelle proprie idee, il ridurre Dio a ciò che so o a ciò che mi piace,
manifestato dai dotti scribi e farisei. Fanno bene ad essere cauti di fronte
ad una cosa nuova e così audace. Il loro peccato sta nel giudicare e condannare
chi ha dimostrato “che Dio è con lui” come dirà Nicodemo, un fariseo anche lui,
ma prudente e umile (vedi Giovanni 3,2).
Signore fa che io veda!
Lo Spirito Santo ha scelto Ambrogio come vescovo cattolico di Milano mentre egli era ancora catecumeno attraverso l'acclamazione del popolo. Ambrogio ha visto la volontà di Dio e ha accettato di essere battezzato, ordinato prete e consacrato vescovo, tutto questo nel giro di pochi giorni lasciando sconvolgere tutta la sua vita. In quel momento la comunità cattolica era in difficoltà per l'aggressività dei cristiani ariani che li combattevano e avevano grande influenza alla Corte dell'Imperatore, presente a Milano. Forse qualcuno ha visto in Ambrogio, funzionario di alto rango e abile negoziatore, un candidato di prestigio da presentare alla Corte e una buona difesa contro gli ariani. Lui ha visto che il vescovo deve predicare il Vangelo e difendere la vera fede. E ha cominciato umilmente a lasciarsi formare da un saggio e sapiente presbitero sulla Scrittura. La sua convinzione era che l'unica sorgente della Vita e l'unica difesa è Dio. Infatti quello che ha convinto il giovane Agostino di Tagaste (Sant'Agostino) ad avvicinarsi alla fede fu vedere quanto il vescovo Ambrogio si lasciava guidare e assorbire dalla Parola di Dio.
Prima
Lettura Is 35, 1-10
Il nostro Dio viene a salvarci.
Dal libro del profeta Isaìa
Si rallegrino il deserto e la terra arida,
esulti e fiorisca la steppa.
Come fiore di narciso fiorisca;
sì, canti con gioia e con giubilo.
Le è data la gloria del Libano,
lo splendore del Carmelo e di Saron.
Essi vedranno la gloria del Signore,
la magnificenza del nostro Dio.
Irrobustite le mani fiacche,
rendete salde le ginocchia vacillanti.
Dite agli smarriti di cuore:
«Coraggio, non temete!
Ecco il vostro Dio,
giunge la vendetta,
la ricompensa divina.
Egli viene a salvarvi».
Allora si apriranno gli occhi dei ciechi
e si schiuderanno gli orecchi dei sordi.
Allora lo zoppo salterà come un cervo,
griderà di gioia la lingua del muto,
perché scaturiranno acque nel deserto,
scorreranno torrenti nella steppa.
La terra bruciata diventerà una palude,
il suolo riarso sorgenti d’acqua.
I luoghi dove si sdraiavano gli sciacalli
diventeranno canneti e giuncaie.
Ci sarà un sentiero e una strada
e la chiameranno via santa;
nessun impuro la percorrerà.
Sarà una via che il suo popolo potrà percorrere
e gli ignoranti non si smarriranno.
Non ci sarà più il leone,
nessuna bestia feroce la percorrerà o vi sosterà.
Vi cammineranno i redenti.
Su di essa ritorneranno i riscattati dal Signore
e verranno in Sion con giubilo;
felicità perenne splenderà sul loro capo;
gioia e felicità li seguiranno
e fuggiranno tristezza e pianto.
Salmo Responsoriale Dal Salmo 84
Ecco, il nostro Dio, egli viene a salvarci.
Ascolterò
che cosa dice Dio, il Signore:
egli annuncia la pace.
Sì, la sua salvezza è vicina a chi lo teme,
perché la sua gloria abiti la nostra terra.
Amore
e verità s’incontreranno,
giustizia e pace si baceranno.
Verità germoglierà dalla terra
e giustizia si affaccerà dal cielo.
Certo,
il Signore donerà il suo bene
e la nostra terra darà il suo frutto;
giustizia camminerà davanti a lui:
i suoi passi tracceranno il cammino.
Canto al Vangelo Lc 3,4.6
Alleluia, alleluia.
Ecco verrà il Signore,
strapperà via il giogo della nostra schiavitù.
Alleluia.
Vangelo Lc 5, 17-26
Oggi abbiamo visto cose prodigiose.
Dal
vangelo secondo Luca
Un giorno Gesù stava insegnando. Sedevano là anche dei farisei e maestri della
Legge, venuti da ogni villaggio della Galilea e della Giudea, e da Gerusalemme.
E la potenza del Signore gli faceva operare guarigioni.
Ed ecco, alcuni uomini, portando su un letto un uomo che era paralizzato,
cercavano di farlo entrare e di metterlo davanti a lui. Non trovando da quale
parte farlo entrare a causa della folla, salirono sul tetto e, attraverso le
tegole, lo calarono con il lettuccio davanti a Gesù nel mezzo della stanza.
Vedendo la loro fede, disse: «Uomo, ti sono perdonati i tuoi peccati». Gli
scribi e i farisei cominciarono a discutere, dicendo: «Chi è costui che dice
bestemmie? Chi può perdonare i peccati, se non Dio soltanto?».
Ma Gesù, conosciuti i loro ragionamenti, rispose: «Perché pensate così nel
vostro cuore? Che cosa è più facile: dire “Ti sono perdonati i tuoi peccati”,
oppure dire “Àlzati e cammina”? Ora, perché sappiate che il Figlio dell’uomo ha
il potere sulla terra di perdonare i peccati, dico a te – disse al paralitico
–: àlzati, prendi il tuo lettuccio e torna a casa tua». Subito egli si alzò
davanti a loro, prese il lettuccio su cui era disteso e andò a casa sua,
glorificando Dio.
Tutti furono colti da stupore e davano gloria a Dio; pieni di timore dicevano:
«Oggi abbiamo visto cose prodigiose».
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