Sabato scorso, l’ONU, con Regno Unito e Francia, ha organizzato un Summit in video conferenza di un giorno, per i 5 anni dell’accordo di Parigi sul Clima. Vi hanno partecipato 75 leader mondiali. Il Segretario Generale, Antonio Guterres, ha sottolineato che il cammino fissato nel 2015 per limitare il riscaldamento globale a un massimo di 2 gradi C. sui livelli preindustriali “non avanza nella direzione corretta” e che, “se non si cambia passo” “potrebbero essere superati i 3 gradi C. in questo secolo”.
Di fronte a questa prospettiva, il
Segretario Generale ha chiesto ai dirigenti di tutto il mondo di dichiarare lo "Stato di Emergenza Climatica” per giungere al più presto possibile a zero emissioni gas serra: “qualcuno può negare ancora che ci troviamo di fronte
a un’emergenza drammatica?” ha detto il leader dell'ONU.
I vari Stati hanno presentato realizzazioni e progetti, compreso la Cina, attualmente la nazione più inquinante del pianeta. Il 2 dicembre scorso, su proposta del Primo Ministro, Signora Jacinda Ardern, il Parlamento Neozelandese ha votato lo Stato di Emergenza Climatica, "nell'interesse delle generazioni future", impegnandosi a raggiungere la neutralità carbone entro il 2025. E come pubblicato su questo blog, anche il Papa ha illustrato la strategia del Vaticano per arrivare alla neutralità carbone entro il 2050 (neutralità carbone significa che le emissioni residue sono compensate con azioni positive riguardo allo stoccaggio di CO2, in particolare con la riforestazione, per cui il saldo è uguale a zero).
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