Diritti dei popoli
124. La certezza della destinazione comune dei beni della terra richiede oggi
che essa sia applicata anche ai Paesi, ai loro territori e alle loro risorse.
Se lo guardiamo non solo a partire dalla legittimità della proprietà privata e
dei diritti dei cittadini di una determinata nazione, ma anche a partire dal
primo principio della destinazione comune dei beni, allora possiamo dire che
ogni Paese è anche dello straniero, in quanto i beni di un territorio non
devono essere negati a una persona bisognosa che provenga da un altro luogo.
Infatti, come hanno insegnato i Vescovi degli Stati Uniti, vi sono diritti
fondamentali che «precedono qualunque società perché derivano dalla dignità
conferita ad ogni persona in quanto creata da Dio».[104]
125. Ciò inoltre presuppone un altro modo di intendere le relazioni e
l’interscambio tra i Paesi. Se ogni persona ha una dignità inalienabile, se
ogni essere umano è mio fratello o mia sorella, e se veramente il mondo è di
tutti, non importa se qualcuno è nato qui o se vive fuori dai confini del
proprio Paese. Anche la mia Nazione è corresponsabile del suo sviluppo, benché
possa adempiere questa responsabilità in diversi modi: accogliendolo
generosamente quando ne abbia un bisogno inderogabile, promuovendolo nella sua
stessa terra, non usufruendo né svuotando di risorse naturali Paesi
interi favorendo sistemi corrotti che impediscono lo sviluppo degno dei popoli.
Questo, che vale per le nazioni, si applica alle diverse regioni di ogni Paese,
tra le quali si verificano spesso gravi sperequazioni. Ma l’incapacità di
riconoscere l’uguale dignità umana a volte fa sì che le regioni più sviluppate
di certi Paesi aspirino a liberarsi della “zavorra” delle regioni più povere per
aumentare ancora di più il loro livello di consumo.
[104] Conferenza dei
Vescovi Cattolici degli Stati Uniti, Open wide our Hearts: The enduring
Call to Love. A Pastoral Letter against Racism (Novembre 2018).
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