C'è un paradosso in queste letture. È il paradosso stesso di Dio. Lo
troviamo riassunto nell’ultima frase del brano di Isaia: “Ecco, il Signore Dio viene con potenza, il suo braccio
esercita il dominio. … Come un pastore egli fa pascolare il gregge e con il suo
braccio lo raduna; porta gli agnellini sul petto e conduce dolcemente le pecore
madri». In Dio troviamo insieme la potenza
che può far sparire il mondo vecchio nel fuoco con un grande boato e la
tenerezza di chi porta gli agnellini sul petto e guida a piccoli passi le
pecore incinte o accompagnate dai loro piccoli.
Questo paradosso ingannerà Giovanni Battista e i suoi discepoli: il
comportamento di Gesù appare loro troppo debole e persino accondiscendente
verso i peccatori. Neanche noi comprendiamo. Una cosa è certa. Dobbiamo
accettare tutto da lui. Il Covid è come un diluvio universale che travolge. Ma
Noè viene avvertito e guidato per costruire l’Arca che lo salverà con la sua
famiglia e le specie animali. Questo permetterà alla vita di avere un nuovo
inizio su basi migliori. Gli aspetti mitologici di questo racconto non
impediscono che sia una Parola di Dio che ci insegna come comportarci in questo
tempo. In questo momento "Noè", dobbiamo ascoltare la voce di Dio per costruire “l’Arca” che permetterà
all’umanità e ad ogni essere vivente di ripartire su basi più giuste e
sostenibili.
La Storia insegna che senza scossone noi non cambiamo. Ma le tante crisi dell’umanità
non sono state tutte affrontate allo stesso modo. Un esempio molto conosciuto è
quello dal rivoluzione francese del fine ‘700. Da un’aspirazione
all’uguaglianza e alla dignità per tutti che parlava di “fraternità
universale”, si è sfociati in una ondata di giustizialismo che ha fatto innumerevoli
vittime nel cosiddetto periodo del “Terrore”.
Quando ritornò la Monarchia, molti vollero solo dimenticare il passato,
chiudere questa parentesi tremenda. Fu il periodo detto della “Restaurazione”.
Per molti, in particolare coloro che erano fuggiti all’estero e tornavano,
l’unico scopo era di riconquistare la “normalità”, ricuperare i privilegi e le
posizioni, le tradizioni di prima.
La Chiesa nel suo insieme non comprese le nuove condizioni dei tempi e si
accontentò della “Restaurazione” anche se con un grande sforzo di purificazione e di
penitenza offerta per i peccatori, quelli dentro e fuori dalla Chiesa. Cioè, ci
fu un fenomeno di irrigidimento nostalgico, fin quando il Signore mandò due
santi per lanciare un poderoso processo di rinnovamento: Teresa di Lisieux che
dovette “inventare” una “Piccola Via” per diventare santa mentre il sistema del
monastero la escludeva dagli schemi abituali, e Charles de Foucauld che, nel
suo slancio missionario, si urtò al doppio muro dell’Islam e del suo essere
membro del popolo colonizzatore, e “inventò” un nuovo modo di essere Chiesa nel
mondo.
Questo non è tempo di ripiegamenti su se stessi ma di invenzione di vie nuove.
Prima
Lettura Is 40, 1-5.9-11
Preparate la via al Signore.
Dal libro del profeta Isaia
«Consolate, consolate il mio popolo
– dice il vostro Dio –.
Parlate al cuore di Gerusalemme
e gridatele che la sua tribolazione è compiuta,
la sua colpa è scontata,
perché ha ricevuto dalla mano del Signore
il doppio per tutti i suoi peccati».
Una voce grida:
«Nel deserto preparate la via al Signore,
spianate nella steppa la strada per il nostro Dio.
Ogni valle sia innalzata,
ogni monte e ogni colle siano abbassati;
il terreno accidentato si trasformi in piano
e quello scosceso in vallata.
Allora si rivelerà la gloria del Signore
e tutti gli uomini insieme la vedranno,
perché la bocca del Signore ha parlato».
Sali su un alto monte,
tu che annunci liete notizie a Sion!
Alza la tua voce con forza,
tu che annunci liete notizie a Gerusalemme.
Alza la voce, non temere;
annuncia alle città di Giuda: «Ecco il vostro Dio!
Ecco, il Signore Dio viene con potenza,
il suo braccio esercita il dominio.
Ecco, egli ha con sé il premio
e la sua ricompensa lo precede.
Come un pastore egli fa pascolare il gregge
e con il suo braccio lo raduna;
porta gli agnellini sul petto
e conduce dolcemente le pecore madri».
Salmo
Responsoriale Dal Salmo 84
Mostraci, Signore, la tua misericordia e donaci la tua salvezza.
Ascolterò che cosa dice
Dio, il Signore:
egli annuncia la pace
per il suo popolo, per i suoi fedeli.
Sì, la sua salvezza è vicina a chi lo teme,
perché la sua gloria abiti la nostra terra.
Amore e verità
s’incontreranno,
giustizia e pace si baceranno.
Verità germoglierà dalla terra
e giustizia si affaccerà dal cielo.
Certo, il Signore
donerà il suo bene
e la nostra terra darà il suo frutto;
giustizia camminerà davanti a lui:
i suoi passi tracceranno il cammino.
Seconda Lettura 2 Pt 3, 8-14
Aspettiamo nuovi cieli e una terra
nuova.
Dalla
seconda lettera di san Pietro apostolo
Una cosa non dovete perdere di vista,
carissimi: davanti al Signore un solo giorno è come mille anni e mille anni
come un solo giorno. Il Signore non ritarda nel compiere la sua promessa, anche
se alcuni parlano di lentezza. Egli invece è magnanimo con voi, perché non
vuole che alcuno si perda, ma che tutti abbiano modo di pentirsi.
Il giorno del Signore verrà come un ladro; allora i cieli spariranno in un
grande boato, gli elementi, consumati dal calore, si dissolveranno e la terra,
con tutte le sue opere, sarà distrutta.
Dato che tutte queste cose dovranno finire in questo modo, quale deve essere la
vostra vita nella santità della condotta e nelle preghiere, mentre aspettate e
affrettate la venuta del giorno di Dio, nel quale i cieli in fiamme si
dissolveranno e gli elementi incendiati fonderanno! Noi infatti, secondo la sua
promessa, aspettiamo nuovi cieli e una terra nuova, nei quali abita la
giustizia.
Perciò, carissimi, nell’attesa di questi eventi, fate di tutto perché Dio vi
trovi in pace, senza colpa e senza macchia.
Canto al Vangelo Lc 3,4.6
Alleluia, alleluia.
Preparate la via del Signore, raddrizzate
i suoi sentieri!
Ogni uomo vedrà la salvezza di Dio!
Alleluia..
Vangelo Mc 1, 1-8
Raddrizzate le vie del Signore.
Dal
vangelo secondo Marco
Inizio del vangelo di
Gesù, Cristo, Figlio di Dio.
Come sta scritto nel profeta Isaìa:
«Ecco, dinanzi a te io mando il mio messaggero:
egli preparerà la tua via.
Voce di uno che grida nel deserto:
Preparate la via del Signore,
raddrizzate i suoi sentieri»,
vi fu Giovanni, che battezzava nel deserto e proclamava un battesimo di
conversione per il perdono dei peccati.
Accorrevano a lui tutta la regione della Giudea e tutti gli abitanti di
Gerusalemme. E si facevano battezzare da lui nel fiume Giordano, confessando i
loro peccati.
Giovanni era vestito di peli di cammello, con una cintura di pelle attorno ai
fianchi, e mangiava cavallette e miele selvatico. E proclamava: «Viene dopo di
me colui che è più forte di me: io non sono degno di chinarmi per slegare i
lacci dei suoi sandali. Io vi ho battezzato con acqua, ma egli vi battezzerà in
Spirito Santo».
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