Visualizzazioni totali

mercoledì 9 dicembre 2020

E' VERO CHE QUANTI SPERANO NEL SIGNORE RIACQUISTANO FORZA? / mercoledì 2a sett. Avvento



 Tutti abbiamo fatto l’esperienza di quanto una responsabilità o una preoccupazione ci tolgono le forze, e invece una gioia ci riempie di energia. Non diciamo forse per esempio della solitudine che essa “pesa” anche se è immateriale?

Ho conosciuto un parroco di Bagnoli che era gravemente ammalato e aveva lasciato perché si sentiva alla fine. Aveva una parrocchia di soli 5000 abitanti ma egli era molto coscienzioso e davvero non ce la faceva più. Liberato dalla parrocchia, visse altri dodici anni rendendo ancora vari servizi. Invece il mio confratello fra’ Tommaso, di felice memoria, era tornato tra i cappuccini dopo la guerra come novizio a 39 anni! Quando abbiamo festeggiato i suoi 50 anni di sacerdozio aveva quindi circa 95 anni e pur essendo molto forte di costituzione e mentalmente, gli anni pesano. Alla fine dell’Eucaristia, però, concelebrata da tanti frati suoi ex novizi, pieni di affetto per lui, sembrava 40 anni di meno!

Quando ci confessiamo sinceramente, dopo l’assoluzione ci sentiamo molto più leggeri. Veramente Dio distrugge il nostro peccato e il suo peso è leggero! Come mai però questa sensazione spesso non dura molto? La risposta purtroppo è una sola. Anche se non facciamo subito gli sbagli precedenti, non perseveriamo nella “novità di vita” che ci offre il Signore e ci lasciamo di nuovo condizionare dai nostri attaccamenti, dalla nostra mentalità vecchia, dalle preoccupazioni secondo la mentalità del mondo, invece di tutto affidare a lui e lasciarci guidare totalmente da lui.

Mentre tutti si stancano e cadono “quanti sperano nel Signore riacquistano forza, mettono ali come aquile, corrono senza affannarsi, camminano senza stancarsi. “

Questa frase è vera, ma è una roba seria, da non prendere alla leggera. Sperare nel Signore non significa solo dire “Signore, Signore!” e neppure non sbagliare più, essere perfetti, cosa impossibile, ma affidare tutti gli aspetti della nostra vita, passato, presente e futuro, mente, cuore, affetti, relazioni e soldi a lui, Buon Pastore e Maestro che guida e nutre il suo gregge. Significa entrare totalmente nella sua logica per obbedirgli. Non scoraggiamoci ma impariamo a vivere in Cristo.

 

Prima Lettura   Is 40, 25-31
Il Signore dà forza a chi è stanco.

Dal libro del profeta Isaìa
«A chi potreste paragonarmi,
quasi che io gli sia pari?» dice il Santo.
Levate in alto i vostri occhi e guardate:
chi ha creato tali cose?
Egli fa uscire in numero preciso il loro esercito
e le chiama tutte per nome;
per la sua onnipotenza e il vigore della sua forza
non ne manca alcuna.
Perché dici, Giacobbe,
e tu, Israele, ripeti:
«La mia via è nascosta al Signore
e il mio diritto è trascurato dal mio Dio»?
Non lo sai forse?
Non l’hai udito?
Dio eterno è il Signore,
che ha creato i confini della terra.
Egli non si affatica né si stanca,
la sua intelligenza è inscrutabile.
Egli dà forza allo stanco
e moltiplica il vigore allo spossato.
Anche i giovani faticano e si stancano,
gli adulti inciampano e cadono;
ma quanti sperano nel Signore riacquistano forza,
mettono ali come aquile,
corrono senza affannarsi,
camminano senza stancarsi. 
 
Salmo Responsoriale 
  Dal Salmo 
102
Benedici il Signore, anima mia.

Benedici il Signore, anima mia,
quanto è in me benedica il suo santo nome.
Benedici il Signore, anima mia,
non dimenticare tutti i suoi benefici.

Egli perdona tutte le tue colpe,
guarisce tutte le tue infermità,
salva dalla fossa la tua vita,
ti circonda di bontà e misericordia.

Misericordioso e pietoso è il Signore,
lento all’ira e grande nell’amore.
Non ci tratta secondo i nostri peccati
e non ci ripaga secondo le nostre colpe. 

Canto al Vangelo 
  
Alleluia, alleluia.

Ecco, viene il Signore a salvare il suo popolo:
beati coloro che sono preparati all’incontro.
Alleluia.

Vangelo   Mt 11, 28-30
Venite a me, voi tutti che siete stanchi.

Dal vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse:
«Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero». 

Nessun commento:

Posta un commento