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domenica 20 dicembre 2020

IL SI' DI MARIA E IL CAMBIAMENTO DI MENTALITA' PASTORALE / IV Domenica di Avvento

 

Santa Maria in Fiore, Cattedrale di Firenze.

Firenze, una diocesi di 800 000 abitanti non avrà nessun nuovo seminarista nel 2021, e ci sarà una sola ordinazione sacerdotale, mentre non ce n’è stata nessuna nel 2020! Ma anche i matrimoni sono in crisi. Diminuisce il numero delle celebrazioni, e soprattutto è fragile la durata e stabilità delle unioni. Si moltiplicano separazioni, divorzi e infedeltà. Infatti c'è una crisi generale della dimensione vocazionale dell’esistenza umana, del sì per sempre. L’infinito per cui è fatto l’uomo diventa una corsa a fare esperienze varie e piacevoli, rigettando quelle spiacevoli o dolorose. Questo distrugge la stabilità delle relazioni, anche le più fondamentali.

Invece il sì umile, totale, definitivo, di Maria, accompagnato dal sì di Giuseppe, del sì di Abramo e di tutti i santi patriarchi e profeti, è stato il fondamento del sì di Gesù sulla Croce e di una civiltà che ha portato speranza e dignità a popoli interi. Questa civiltà si è chiamata Cristianità. Ora, che lo si voglia o no, la Cristianità è tramontata! La nostalgia di certe forme e dei vantaggi che poteva procurare, diventa un ostacolo al vangelo e all’evangelizzazione. Papa Francesco disse ai membri della Curia l’anno scorso: “Fratelli e sorelle, non siamo nella cristianità, non più! Oggi non siamo più gli unici che producono cultura, né i primi, né i più ascoltati”. “Abbiamo pertanto bisogno di un cambiamento di mentalità pastorale, che non vuol dire passare a una pastorale relativistica. Non siamo più in un regime di cristianità perché la fede – specialmente in Europa, ma pure in gran parte dell’Occidente – non costituisce più un presupposto ovvio del vivere comune, anzi spesso viene perfino negata, derisa, emarginata e ridicolizzata”.

Il tramonto della Cristianità non significa che Cristo sia tramontato. Confondere Cristianesimo e Cristianità, vuol dire non essere in ascolto di Cristo e quindi non annunciarlo. E questo è uno dei motivi della scristianizzazione attuale: non abbiamo annunciato Cristo ma i modelli della Cristianità, talvolta imponendoli. “Abbiamo pertanto bisogno di un cambiamento di mentalità pastorale, che non vuol dire passare a una pastorale relativistica (il Papa non ha mai detto che tutte le religioni si equivalgono!)”.

Ma ogni pastorale sana passerà sempre attraverso dei Sì totali. Bisogna formare coloro che accolgono l ‘annuncio di Cristo affinché possano esprimere questo sì definitivo e perseverare in esso. La testimonianza della Chiesa dei primi secoli si è nutrita con profitto della pedagogia del catecumenato che permette di passare da una mentalità pagana e naturale alla mentalità evangelica. Perché non si vuole mettere in opera questo, anche se si trova nel programma del Concilio Vaticano II?

 

Prima Lettura  2 Sam 7, 1-5.8b-12.14a.16
Il regno di Davide sarà saldo per sempre davanti al Signore.

Dal secondo libro di Samuèle.
Il re Davide, quando si fu stabilito nella sua casa, e il Signore gli ebbe dato riposo da tutti i suoi nemici all’intorno, disse al profeta Natan: «Vedi, io abito in una casa di cedro, mentre l’arca di Dio sta sotto i teli di una tenda». Natan rispose al re: «Va’, fa’ quanto hai in cuor tuo, perché il Signore è con te».
Ma quella stessa notte fu rivolta a Natan questa parola del Signore: «Va’ e di’ al mio servo Davide: “Così dice il Signore: Forse tu mi costruirai una casa, perché io vi abiti? Io ti ho preso dal pascolo, mentre seguivi il gregge, perché tu fossi capo del mio popolo Israele. Sono stato con te dovunque sei andato, ho distrutto tutti i tuoi nemici davanti a te e renderò il tuo nome grande come quello dei grandi che sono sulla terra. Fisserò un luogo per Israele, mio popolo, e ve lo pianterò perché vi abiti e non tremi più e i malfattori non lo opprimano come in passato e come dal giorno in cui avevo stabilito dei giudici sul mio popolo Israele. Ti darò riposo da tutti i tuoi nemici. Il Signore ti annuncia che farà a te una casa.
Quando i tuoi giorni saranno compiuti e tu dormirai con i tuoi padri, io susciterò un tuo discendente dopo di te, uscito dalle tue viscere, e renderò stabile il suo regno. Io sarò per lui padre ed egli sarà per me figlio.
La tua casa e il tuo regno saranno saldi per sempre davanti a me, il tuo trono sarà reso stabile per sempre”». 

    
Salmo Responsoriale  Dal Salmo 88
Canterò per sempre l'amore del Signore.

Canterò in eterno l’amore del Signore,
di generazione in generazione
farò conoscere con la mia bocca la tua fedeltà,
perché ho detto: «È un amore edificato per sempre;
nel cielo rendi stabile la tua fedeltà».

«Ho stretto un’alleanza con il mio eletto,
ho giurato a Davide, mio servo.
Stabilirò per sempre la tua discendenza,
di generazione in generazione edificherò il tuo trono».

«Egli mi invocherà: “Tu sei mio padre,
mio Dio e roccia della mia salvezza”.
Gli conserverò sempre il mio amore,
la mia alleanza gli sarà fedele».

 
Seconda Lettura  Rm 16, 25-27
Il mistero avvolto nel silenzio per secoli, ora è manifestato.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani.
Fratelli,
a colui che ha il potere di confermarvi
nel mio vangelo, che annuncia Gesù Cristo,
secondo la rivelazione del mistero,
avvolto nel silenzio per secoli eterni,
ma ora manifestato mediante le scritture dei Profeti,
per ordine dell’eterno Dio,
annunciato a tutte le genti
perché giungano all’obbedienza della fede,
a Dio, che solo è sapiente,
per mezzo di Gesù Cristo,
la gloria nei secoli. Amen.

  
Canto al Vangelo   Lc 1,38
Alleluia, alleluia.
Eccomi, sono la serva del Signore:
avvenga di me quello che hai detto.

Alleluia.
   

Vangelo  Lc 1, 26-38
Ecco concepirai un figlio e lo darai alla luce.

Dal vangelo secondo Luca
In quel tempo, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallègrati, piena di grazia: il Signore è con te».
A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».
Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio».
Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei. 

 

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