Davide ha un’idea buona: costruire un Tempio al Signore.
Ma non è l’idea di Dio. Mi viene il paragone di chi va in macchina rispettando
il codice stradale. Cosa ottima e gradita a Dio. Sì, per quanto possa
sorprendere, Dio, proprio lui, vuole che si rispetti il Codice stradale! Ma se non
vado al posto che Egli mi ha chiesto di raggiungere, non faccio ancora la sua
volontà. Non sono mai dispensato dal rispettare il Codice stradale ma conta
essenzialmente andare al posto voluto da Dio. Molti vivono facendo la propria
volontà, spesso senza nemmeno una meta particolare, riducendo tutto allo sforzo
di “rispettare il Codice stradale”.
Davide non ha spontaneamente l’idea che piace a Dio,
e nemmeno il profeta Nathan, ma conosciuta la sua Parola si sottomettono.
Zaccaria che era un uomo giusto è stato molto “maltrattato” da Dio: muto per nove lunghi mesi durante la gravidanza della moglie, ed emarginato. Infatti, potevano chiedergli dall’inizio quale nome voleva dare a suo figlio, ma in un primo momento, lo ignorano completamente, lui il padre!: ormai Zaccaria è un povero handicappato muto che non conta. Non ha nemmeno potuto esprimere i suoi sentimenti quando è nato il bambino! Eppure uscendo dal silenzio, non si lamenta, ma loda Dio! In questi nove mesi egli è rientrato in sé stesso, ha compreso molte cose su di sé e sulla vita, sul mondo, ed esce dalla crisi trasformato.
Nel suo cantico Zaccaria afferma che la salvezza
dalle mani dei nemici che odiano Israele sta nella remissione dei peccati dei
singoli e del popolo tutto. Probabilmente nove mesi prima, Zaccaria avrebbe detto
altro. Probabilmente anche noi diciamo o pensiamo altro.
E poi, non è possibile purificarsi sempre? Gli
israeliti avevano già dei riti di purificazione. Ma il battesimo di Giovanni è in tutto una iniziativa di Dio, realmente efficace per la cancellazione dei
peccati, che si colloca in un tempo preciso, per aprire la strada a Gesù.
Che questo Natale strano sia per noi un vero kairos, che ci riporti al cuore
della volontà di salvezza di Dio per noi.
Prima
Lettura 2 Sam 7, 1-5.8-12.14.16
Il regno di Davide durerà in eterno.
Dal secondo libro di Samuèle.
Il re Davide, quando si fu stabilito nella sua casa, e il Signore gli ebbe dato riposo da tutti i suoi nemici all’intorno, disse al profeta Natan: «Vedi, io abito in una casa di cedro, mentre l’arca di Dio sta sotto i teli di una tenda». Natan rispose al re: «Va’, fa’ quanto hai in cuor tuo, perché il Signore è con te».
Ma quella stessa notte fu rivolta a Natan questa parola del Signore: «Va’, e di’ al mio servo Davide: “Così dice il Signore: Forse tu mi costruirai una casa, perché io vi abiti? Io ti ho preso dal pascolo, mentre seguivi il gregge, perché tu fossi capo del mio popolo Israele. Sono stato con te dovunque sei andato, ho distrutto tutti i tuoi nemici davanti a te e renderò il tuo nome grande come quello dei grandi che sono sulla terra. Fisserò un luogo per Israele, mio popolo, e ve lo pianterò perché vi abiti e non tremi più e i malfattori non lo opprimano come in passato e come dal giorno in cui avevo stabilito dei giudici sul mio popolo Israele. Ti darò riposo da tutti i tuoi nemici. Il Signore ti annuncia che farà a te una casa.
Quando i tuoi giorni saranno compiuti e tu dormirai con i tuoi padri, io susciterò un tuo discendente dopo di te, uscito dalle tue viscere, e renderò stabile il suo regno. Io sarò per lui padre ed egli sarà per me figlio.
La tua casa e il tuo regno saranno saldi per sempre davanti a te, il tuo trono sarà reso stabile per sempre”».
Salmo Responsoriale Dal Salmo 88
Canterò per sempre l’amore del Signore.
Canterò
in eterno l’amore del Signore,
di generazione in generazione
farò conoscere con la mia bocca la tua fedeltà,
perché ho detto: «È un amore edificato per sempre;
nel cielo rendi stabile la tua fedeltà».
«Ho
stretto un’alleanza con il mio eletto,
ho giurato a Davide, mio servo.
Stabilirò per sempre la tua discendenza,
di generazione in generazione edificherò il tuo trono».
«Egli
mi invocherà: “Tu sei mio padre,
mio Dio e roccia della mia salvezza”.
Gli conserverò sempre il mio amore,
la mia alleanza gli sarà fedele».
Canto al Vangelo
Alleluia, alleluia.
O Astro che sorgi,
splendore della luce eterna, sole di giustizia:
vieni, illumina chi giace nelle tenebre
e nell’ombra di morte.
Alleluia.
Vangelo Lc 1, 67-79
Ci visiterà un sole che sorge dall’alto.
Dal
vangelo secondo Luca.
In quel tempo, Zaccarìa, padre di Giovanni, fu colmato di Spirito
Santo e profetò dicendo:
«Benedetto il Signore, Dio d’Israele,
perché ha visitato e redento il suo popolo,
e ha suscitato per noi un Salvatore potente
nella casa di Davide, suo servo,
come aveva detto
per bocca dei suoi santi profeti d’un tempo:
salvezza dai nostri nemici,
e dalle mani di quanti ci odiano.
Così egli ha concesso misericordia ai nostri padri
e si è ricordato della sua santa alleanza,
del giuramento fatto ad Abramo, nostro padre,
di concederci, liberati dalle mani dei nemici,
di servirlo senza timore, in santità e giustizia
al suo cospetto, per tutti i nostri giorni.
E tu, bambino, sarai chiamato profeta dell’Altissimo
perché andrai innanzi al Signore a preparargli le strade,
per dare al suo popolo la conoscenza della salvezza
nella remissione dei suoi peccati.
Grazie alla tenerezza e misericordia del nostro Dio,
ci visiterà un sole che sorge dall’alto,
per risplendere su quelli che stanno nelle tenebre
e nell’ombra di morte,
e dirigere i nostri passi
sulla via della pace».
Buon Natale
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