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domenica 15 dicembre 2019

VANGELO E CAFFE' DI QUALITA' / III Domenica di Avvento



“Ma il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di Giovanni il Battista”. Se guardiamo al Battista nella sua statura umana, di asceta (vestiva con pelli di animali, mangiava locuste!!! e viveva nel deserto), certamente non ci sogniamo di uguagliarlo né Gesù ce lo chiede. In che senso allora Gesù ci dice che siamo più grandi di lui? Perché portiamo una luce, un messaggio che nemmeno Giovanni Battista riusciva ancora a vedere pienamente: “Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?” Noi portiamo il Vangelo.
Ma quale Vangelo porto? Gandhi si rammaricava che i missionari cristiani proclamassero il Vangelo senza viverlo: “Una rosa non grida: sono bella!, sono bella! Basta il suo profumo per attirare tutti a lei!” A Napoli abbiamo il caffè e sappiamo distinguere le marche migliori. L’odore del buon caffè riempie la stanza e attrae. Quando il caffè non è buono lo chiamiamo “ciofeca” o “acqua e’ palluotole” o con altri nomi evocativi. Durante la guerra pur di avere una bevanda calda e nera si faceva "caffè" con castagne o fave. Ma non era caffè. Se un cristiano scambia il Vangelo per un suo surrogato non è la stessa cosa. La vendetta divina che annuncia Isaia non è contro i miei nemici ma perché Dio non vuole che io rimanga cieco, zoppo, storpio. Vuole vendicare il male che mi opprime, aprirmi gli occhi, che io possa camminare sulla “Via Santa, sulla quale ritorneranno i riscattati dal Signore”. Che grazia grandissima e meravigliosa poter portare il Vangelo! Quanto rispetto per il Vangelo puro dobbiamo avere! Non possiamo accontentarci di una ciofeca di Vangelo. Quanta sete di imparare e di convertirci al Vangelo deve abitarci!
Se dico: “ma io vedo bene!”, il mio peccato rimane e il Signore può fare ben poco per me (vd. Giovanni 9,41).

Prima Lettura  Is 35,1-6a. 8a. 10
Ecco il vostro Dio, egli viene a salvarvi.
Dal libro del profeta Isaia
Si rallegrino il deserto e la terra arida,
esulti e fiorisca la steppa.
Come fiore di narciso fiorisca;
sì, canti con gioia e con giubilo.
Le è data la gloria del Libano,
lo splendore del Carmelo e di Saron.
Essi vedranno la gloria del Signore,
la magnificenza del nostro Dio.
Irrobustite le mani fiacche,
rendete salde le ginocchia vacillanti.
Dite agli smarriti di cuore:
«Coraggio, non temete!
Ecco il vostro Dio,
giunge la vendetta,
la ricompensa divina.
Egli viene a salvarvi».
Allora si apriranno gli occhi dei ciechi
e si schiuderanno gli orecchi dei sordi.
Allora lo zoppo salterà come un cervo,
griderà di gioia la lingua del muto.
Ci sarà un sentiero e una strada
e la chiameranno via santa.
Su di essa ritorneranno i riscattati dal Signore
e verranno in Sion con giubilo;
felicità perenne splenderà sul loro capo;
gioia e felicità li seguiranno
e fuggiranno tristezza e pianto.

Salmo Responsoriale  
Dal Salmo 145
Vieni, Signore, a salvarci.

Il Signore rimane fedele per sempre
rende giustizia agli oppressi,
dà il pane agli affamati.
Il Signore libera i prigionieri.
Il Signore ridona la vista ai ciechi,
il Signore rialza chi è caduto,
il Signore ama i giusti,
il Signore protegge i forestieri.
Egli sostiene l’orfano e la vedova,
ma sconvolge le vie dei malvagi.
Il Signore regna per sempre,
il tuo Dio, o Sion, di generazione in generazione.  

Seconda Lettura   
Gc 5, 7-10

Rinfrancate i vostri cuori, perché la venuta del Signore è vicina.
Dalla lettera di san Giacomo apostolo
Siate costanti, fratelli miei, fino alla venuta del Signore. Guardate l’agricoltore: egli aspetta con costanza il prezioso frutto della terra finché abbia ricevuto le prime e le ultime piogge. Siate costanti anche voi, rinfrancate i vostri cuori, perché la venuta del Signore è vicina.
Non lamentatevi, fratelli, gli uni degli altri, per non essere giudicati; ecco, il giudice è alle porte. Fratelli, prendete a modello di sopportazione e di costanza i profeti che hanno parlato nel nome del Signore.

Canto al Vangelo 
  Is 61,1
Alleluia, alleluia.

Lo Spirito del Signore è sopra di me,
mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annunzio.
Alleluia.

  
Vangelo  Mt 11, 2-11
Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?
Dal vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Giovanni, che era in carcere, avendo sentito parlare delle opere del Cristo, per mezzo dei suoi discepoli mandò a dirgli: «Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?». Gesù rispose loro: «Andate e riferite a Giovanni ciò che udite e vedete: I ciechi riacquistano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono purificati, i sordi odono, i morti risuscitano, ai poveri è annunciato il Vangelo. E beato è colui che non trova in me motivo di scandalo!».
Mentre quelli se ne andavano, Gesù si mise a parlare di Giovanni alle folle: «Che cosa siete andati a vedere nel deserto? Una canna sbattuta dal vento? Allora, che cosa siete andati a vedere? Un uomo vestito con abiti di lusso? Ecco, quelli che vestono abiti di lusso stanno nei palazzi dei re! Ebbene, che cosa siete andati a vedere? Un profeta? Sì, io vi dico, anzi, più che un profeta. Egli è colui del quale sta scritto: “Ecco, dinanzi a te io mando il mio messaggero, davanti a te egli preparerà la tua via”.
In verità io vi dico: fra i nati da donna non è sorto alcuno più grande di Giovanni il Battista; ma il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui».

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