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martedì 24 dicembre 2019

GIOVANNI: COSA SIGNIFICA LA GRAZIA? / 24 dicembre

Dio stesso costruirà una casa a Davide.
 Giovanni = (Dio) fa grazia! Nel caso di Zaccarìa è chiaro che il suo bambino appena nato è un dono di pura grazia. Dopo una vita di attesa e ormai avanti negli anni come poteva essere diversamente? Dio ha fatto tutto anche se Giovanni è stato concepito in un normale rapporto coniugale.
Dio fa tutto e vuole fare tutto! Nella prima lettura Davide vuole costruire un tempio al Signore e ciò sembra del tutto buono al profeta Natan. Ma Dio stesso lo blocca, ricordandogli come tutto è stato grazia nella sua vita. Il suo padre lo aveva persino dimenticato quando Samuele ha chiesto di vedere i suoi figli! Eppure è stato unto re. Ancora, il Signore rivendica per sé la distruzione dei suoi nemici come se Davide non avesse fatto nulla. Eppure il braccio che maneggiava la spada si è stancato, ed  egli affrontava la propria paura mettendo la sua fiducia nel Signore che non vedeva! Ma Davide sa che quella “striscia di vittorie”, come diciamo oggi, non è frutto dei suoi sforzi. Anche la sua astuzia viene da Dio e sopratutto la Sapienza che gli ha fatto risparmiare Saul, il consacrato del Signore, lì dove i suoi capi di guerra vedevano Dio stesso offrigli di farla finita con il suo nemico mortale. Sapienza controcorrente e benedetta che ha portato così tanti frutti e tanta gloria nella sua vita.
Le letture di oggi ci aprono gli occhi sulla grazia. Abbiamo tendenza a concepire la grazia come qualcosa che Dio fa mentre noi rimaniamo seduti, spettatori. Invece Dio ci vuole coinvolti, associati e partecipi alla sua opera. La grazia è un’avventura. “Il Dio che ti ha creato senza di te, non ti salverà senza di te”, “ti vuole salvare in maniera degna di un essere intelligente e libero”, dice san Francesco di Sales. In noi il borghese, l’uomo ancora vecchio, vorrebbe sedersi mentre la natura dell’uomo redento è il movimento, il servizio, il dono di sé. E quando ci pesa – e quanto ci pesa tante volte! –servire, abbassarci (o essere abbassati), faticare, consideriamolo come un programma benedetto di fisioterapia celeste che viene a sciogliere le nostre paralisi, viene a sciogliere le conseguenze di questo incidente mortale che si chiama peccato originale e dal quale solo per grazia siamo scampati.  

Prima Lettura    2 Sam 7, 1-5.8-12.14.16
Il regno di Davide durerà in eterno.

Dal secondo libro di Samuèle.
Il re Davide, quando si fu stabilito nella sua casa, e il Signore gli ebbe dato riposo da tutti i suoi nemici all’intorno, disse al profeta Natan: «Vedi, io abito in una casa di cedro, mentre l’arca di Dio sta sotto i teli di una tenda». Natan rispose al re: «Va’, fa’ quanto hai in cuor tuo, perché il Signore è con te».
Ma quella stessa notte fu rivolta a Natan questa parola del Signore: «Va’, e di’ al mio servo Davide: “Così dice il Signore: Forse tu mi costruirai una casa, perché io vi abiti? Io ti ho preso dal pascolo, mentre seguivi il gregge, perché tu fossi capo del mio popolo Israele. Sono stato con te dovunque sei andato, ho distrutto tutti i tuoi nemici davanti a te e renderò il tuo nome grande come quello dei grandi che sono sulla terra. Fisserò un luogo per Israele, mio popolo, e ve lo pianterò perché vi abiti e non tremi più e i malfattori non lo opprimano come in passato e come dal giorno in cui avevo stabilito dei giudici sul mio popolo Israele. Ti darò riposo da tutti i tuoi nemici. Il Signore ti annuncia che farà a te una casa.
Quando i tuoi giorni saranno compiuti e tu dormirai con i tuoi padri, io susciterò un tuo discendente dopo di te, uscito dalle tue viscere, e renderò stabile il suo regno. Io sarò per lui padre ed egli sarà per me figlio.
La tua casa e il tuo regno saranno saldi per sempre davanti a te, il tuo trono sarà reso stabile per sempre”». 

Salmo Responsoriale
   Dal Salmo 88
Canterò per sempre l’amore del Signore.
Canterò in eterno l’amore del Signore,
di generazione in generazione
farò conoscere con la mia bocca la tua fedeltà,
perché ho detto: «È un amore edificato per sempre;
nel cielo rendi stabile la tua fedeltà».
«Ho stretto un’alleanza con il mio eletto,
ho giurato a Davide, mio servo.
Stabilirò per sempre la tua discendenza,
di generazione in generazione edificherò il tuo trono».
«Egli mi invocherà: “Tu sei mio padre,
mio Dio e roccia della mia salvezza”.
Gli conserverò sempre il mio amore,
la mia alleanza gli sarà fedele».
      
Canto al Vangelo 

Alleluia, alleluia.

O Astro che sorgi,
splendore della luce eterna, sole di giustizia:
vieni, illumina chi giace nelle tenebre
e nell’ombra di morte.
Alleluia.


Vangelo   
Lc 1, 67-79
Ci visiterà un sole che sorge dall’alto.
Dal vangelo secondo Luca.
In quel tempo, Zaccarìa, padre di Giovanni, fu colmato di Spirito Santo e profetò dicendo:
«Benedetto il Signore, Dio d’Israele,
perché ha visitato e redento il suo popolo,
e ha suscitato per noi un Salvatore potente
nella casa di Davide, suo servo,
come aveva detto
per bocca dei suoi santi profeti d’un tempo:
salvezza dai nostri nemici,
e dalle mani di quanti ci odiano.
Così egli ha concesso misericordia ai nostri padri
e si è ricordato della sua santa alleanza,
del giuramento fatto ad Abramo, nostro padre,
di concederci, liberati dalle mani dei nemici,
di servirlo senza timore, in santità e giustizia
al suo cospetto, per tutti i nostri giorni.
E tu, bambino, sarai chiamato profeta dell’Altissimo
perché andrai innanzi al Signore a preparargli le strade,
per dare al suo popolo la conoscenza della salvezza
nella remissione dei suoi peccati.
Grazie alla tenerezza e misericordia del nostro Dio,
ci visiterà un sole che sorge dall’alto,
per risplendere su quelli che stanno nelle tenebre
e nell’ombra di morte,
e dirigere i nostri passi
sulla via della pace».

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