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domenica 29 dicembre 2019

LA REALTA' PIU' BELLA E PIU' ATTACCATA, LA FAMIGLIA / Festa della Santa Famiglia



“La famiglia è la realtà più attaccata!” Di chi è questa frase? Di papa Francesco. Per questo motivo fece due Sinodi preceduti da una inchiesta mondiale sulla situazione delle famiglie in cui vennero interrogati i vescovi e le realtà ecclesiali più importanti. Non era mai successo prima che ci fosse un questionario di questo tipo in preparazione a un Sinodo. Un lavoro molto serio. Porterà frutto? Perché porti frutto deve innanzitutto arrivare alle persone. Cosa è arrivato di questi Sinodi e della Esortazione successiva “Amoris Laetitia” alla gente fuori e dentro le parrocchie? La maggior parte ha saputo a malapena ciò che hanno detto i giornali, con titoli e articoli spesso superficiali o anche menzogneri. Perfino molti preti hanno solo capito che ormai si può dare la comunione ai divorziati risposati senza pensarci due volte. Non hanno mai letto la nota di Amoris Laetitiae che parla di discernimento (quindi di un processo che richiede tempo e attenzione) che può, solo in alcuni casi, aprirsi alla comunione eucaristica per divorziati risposati. In ogni caso la ricchezza delle discussioni e dell’Esortazione che seguì non si può esaurire sul caso dei divorziati risposati.
Un modo per rendere inefficace la Parola di Dio è molto semplice: ignorarla. E quando non si può ignorarla, basta non approfondirla, non cercare di comprenderla, basta estrapolarla, basta citarla a metà... Così anche per il Magistero. Basta non leggerlo però magari partecipi poi a discussioni pro o contro su qualche sito web e diffondi articoli. Non sai di cosa parli ma prendi parte! Che assurdità!
Allora questa volta leggi con attenzione le letture di questa domenica e comincia ad interrogarti da solo: cosa significano? Sono parole scritte tanto tempo fa, hanno ancora valore oggi? Cosa dicono alla mia vita di oggi, alla mia vita di famiglia, alla mia vita di relazione con i miei genitori o con chi ne occupa il posto, alla mia vita di relazione con i miei figli,…? Guarda quante promesse stupende ti fa la prima lettura. Se onori i genitori avrai il perdono dei tuoi peccati e sarai più forte contro le tentazioni future. A proposito conosci il secondo comandamento? Mi rispondi: Sì, certo, dice: “onora il Padre e la Madre!” Solo questo? Ascolta cosa dice: “onora tuo padre e tua madre, perché si prolunghino i tuoi giorni nel paese che il Signore, tuo Dio, ti dà”. ( Esodo 20,12). San Paolo nota che è il primo comandamento accompagnato da una promessa: “perché tu sia felice e godi di una lunga vita sulla terra”. (Efesini 6,2). È una scoperta per te? Non l’avevi mai sentito, eppure hai fatto il catechismo? Cosa dire? A volte la Chiesa mutila se stessa senza motivo non donando ai suoi figli il pane di vita che fa crescere sani e felici.

Prima Lettura  Sir 3, 3-7.14-17a
Chi teme il Signore onora i genitori.
Dal libro di Siracide
Il Signore ha glorificato il padre al di sopra dei figli
e ha stabilito il diritto della madre sulla prole.
Chi onora il padre espìa i peccati e li eviterà
e la sua preghiera quotidiana sarà esaudita.
Chi onora sua madre è come chi accumula tesori.
Chi onora il padre avrà gioia dai propri figli
e sarà esaudito nel giorno della sua preghiera.
Chi glorifica il padre vivrà a lungo,
chi obbedisce al Signore darà consolazione alla madre.
Figlio, soccorri tuo padre nella vecchiaia,
non contristarlo durante la sua vita.
Sii indulgente, anche se perde il senno,
e non disprezzarlo, mentre tu sei nel pieno vigore.
L’opera buona verso il padre non sarà dimenticata,
otterrà il perdono dei peccati, rinnoverà la tua casa.

Salmo Responsoriale  Dal Salmo 127

Beato chi teme il Signore e cammina nelle sue vie.
Beato chi teme il Signore
e cammina nelle sue vie.
Della fatica delle tue mani ti nutrirai,
sarai felice e avrai ogni bene.
La tua sposa come vite feconda
nell’intimità della tua casa;
i tuoi figli come virgulti d’ulivo
intorno alla tua mensa.
Ecco com’è benedetto
l’uomo che teme il Signore.
Ti benedica il Signore da Sion.
Possa tu vedere il bene di Gerusalemme
tutti i giorni della tua vita!

Seconda Lettura  Col 3, 12-21

Vita familiare cristiana, secondo il comandamento dell'amore.
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Colossesi
Fratelli, scelti da Dio, santi e amati, rivestitevi di sentimenti di tenerezza, di bontà, di umiltà, di mansuetudine, di magnanimità, sopportandovi a vicenda e perdonandovi gli uni gli altri, se qualcuno avesse di che lamentarsi nei riguardi di un altro.
Come il Signore vi ha perdonato, così fate anche voi. Ma sopra tutte queste cose rivestitevi della carità, che le unisce in modo perfetto. E la pace di Cristo regni nei vostri cuori, perché ad essa siete stati chiamati in un solo corpo. E rendete grazie!
La parola di Cristo abiti tra voi nella sua ricchezza. Con ogni sapienza istruitevi e ammonitevi a vicenda con salmi, inni e canti ispirati, con gratitudine, cantando a Dio nei vostri cuori. E qualunque cosa facciate, in parole e in opere, tutto avvenga nel nome del Signore Gesù, rendendo per mezzo di lui grazie a Dio Padre.
Voi, mogli, state sottomesse ai mariti, come conviene nel Signore. Voi, mariti, amate le vostre mogli e non trattatele con durezza. Voi, figli, obbedite ai genitori in tutto; ciò è gradito al Signore. Voi, padri, non esasperate i vostri figli, perché non si scoraggino.

Canto al Vangelo   Col 3,15.16
Alleluia, alleluia.

La pace di Cristo regni nei vostri cuori;
la parola di Cristo abiti tra voi nella sua ricchezza.
Alleluia.

  
Vangelo  Mt 2, 13-15. 19-23
Prendi con te il bambino e sua madre e fuggi in Egitto.
Dal vangelo secondo Matteo
I Magi erano appena partiti, quando un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: «Àlzati, prendi con te il bambino e sua madre, fuggi in Egitto e resta là finché non ti avvertirò: Erode infatti vuole cercare il bambino per ucciderlo».
Egli si alzò, nella notte, prese il bambino e sua madre e si rifugiò in Egitto, dove rimase fino alla morte di Erode, perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: «Dall’Egitto ho chiamato mio figlio».
Morto Erode, ecco, un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe in Egitto e gli disse: «Àlzati, prendi con te il bambino e sua madre e va’ nella terra d’Israele; sono morti infatti quelli che cercavano di uccidere il bambino».
Egli si alzò, prese il bambino e sua madre ed entrò nella terra d’Israele. Ma, quando venne a sapere che nella Giudea regnava Archelao al posto di suo padre Erode, ebbe paura di andarvi. Avvertito poi in sogno, si ritirò nella regione della Galilea e andò ad abitare in una città chiamata Nàzaret, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo dei profeti: «Sarà chiamato Nazareno».


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