Stefano sta in mezzo ai suoi
fratelli ebrei, in mezzo al popolo che attende il compimento delle promesse di
Dio. La Buona Notizia che egli annuncia dovrebbe riempirli di gioia o almeno
suscitare un ascolto pieno di interesse. E invece trova resistenza fino alla chiusura.
Tentano di discutere con lui, ma non hanno argomenti. Anche lui conosce la
Scrittura e il suo annuncio, non solo corrisponde al compimento delle profezie,
ma lo Spirito con cui egli parla li sovrasta. Invece di aprirsi alla Salvezza,
o almeno di fare silenzio per riflettere e pregare su un argomento così importante
di cui vedono svelarsi dimensioni insospettate, si chiudono e reagiscono con la
violenza. Tolgono Stefano di mezzo, lo escludono, e lo uccidono. Perché si
sentono minacciati dal Vangelo che annuncia Stefano? Forse, annunciando loro la
gioia della Risurrezione, egli rivela tutta l’inconsistenza di ciò di cui si
gloriano. E non lo sopportano. In ogni caso la rigidità e la violenza rivelano sempre
una grande fragilità interiore e una mancanza di ragioni profonde.
Siamo tutti feriti e spesso
le nostre reazioni rivelano la nostra fragilità. Prenderne coscienza però ci
aiuta a camminare e ad aprirci alla verità, alla salvezza.
Infatti quel giovane
chiamato Saul che approvava la lapidazione di Stefano ha percepito la sicurezza
e la misericordia che riempivano Stefano mentre moriva. Questo seme gettato in
lui, attraverso un percorso difficile, una lotta con la verità, germoglierà
pienamente in lui, ed egli diventerà l’Apostolo di Gesù per eccellenza. Dovendosi muovere nel mondo greco romano scelse un nome nuovo: Paulus, Paolo. Non fu una
scelta a caso. Paulus, in latino, significa “poco”, “piccolo”. “Ultimo fra tutti apparve anche a me come ad un aborto” (1 Corinti
15,8).
Prima Lettura Atti 6,8-10; 7,54-60
Ecco, contemplo i cieli aperti.
Ecco, contemplo i cieli aperti.
In quei giorni, Stefano, pieno di grazia e di potenza, faceva grandi prodigi e segni tra il popolo. Allora alcuni della sinagoga detta dei Liberti, dei Cirenei, degli Alessandrini e di quelli della Cilìcia e dell’Asia, si alzarono a discutere con Stefano, ma non riuscivano a resistere alla sapienza e allo Spirito con cui egli parlava. E così sollevarono il popolo, gli anziani e gli scribi, gli piombarono addosso, lo catturarono e lo condussero davanti al Sinedrio.
Tutti quelli che sedevano nel Sinedrio, [udendo le sue parole,] erano furibondi in cuor loro e digrignavano i denti contro Stefano. Ma egli, pieno di Spirito Santo, fissando il cielo, vide la gloria di Dio e Gesù che stava alla destra di Dio e disse: «Ecco, contemplo i cieli aperti e il Figlio dell’uomo che sta alla destra di Dio».
Allora, gridando a gran voce, si turarono gli orecchi e si scagliarono tutti insieme contro di lui, lo trascinarono fuori della città e si misero a lapidarlo. E i testimoni deposero i loro mantelli ai piedi di un giovane, chiamato Saulo. E lapidavano Stefano, che pregava e diceva: «Signore Gesù, accogli il mio spirito». Poi piegò le ginocchia e gridò a gran voce: «Signore, non imputare loro questo peccato». Detto questo, morì.
Salmo Responsoriale Dal Salmo 30
Alle tue mani, Signore, affido il mio spirito.
Sii per me una roccia di rifugio,
un luogo fortificato che mi salva.
Perché mia rupe e mia fortezza tu sei,
per il tuo nome guidami e conducimi.
un luogo fortificato che mi salva.
Perché mia rupe e mia fortezza tu sei,
per il tuo nome guidami e conducimi.
Alle tue mani affido il mio spirito;
tu mi hai riscattato, Signore, Dio fedele.
Esulterò e gioirò per la tua grazia,
perché hai guardato alla mia miseria.
tu mi hai riscattato, Signore, Dio fedele.
Esulterò e gioirò per la tua grazia,
perché hai guardato alla mia miseria.
Liberami dalla mano dei miei nemici
e dai miei persecutori:
sul tuo servo fa’ splendere il tuo volto,
salvami per la tua misericordia.
Canto al Vangelo Cf Sal 117,26.27
Alleluia, alleluia.
Benedetto colui che viene nel nome del Signore;
il Signore è Dio, egli ci illumina.
Alleluia.
e dai miei persecutori:
sul tuo servo fa’ splendere il tuo volto,
salvami per la tua misericordia.
Canto al Vangelo Cf Sal 117,26.27
Alleluia, alleluia.
Benedetto colui che viene nel nome del Signore;
il Signore è Dio, egli ci illumina.
Alleluia.
Vangelo Mt 10,17-22
Non siete voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro.
Non siete voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro.
Dal vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi apostoli:
«Guardatevi dagli uomini, perché vi consegneranno ai tribunali e vi flagelleranno nelle loro sinagoghe; e sarete condotti davanti a governatori e re per causa mia, per dare testimonianza a loro e ai pagani.
Ma, quando vi consegneranno, non preoccupatevi di come o di che cosa direte, perché vi sarà dato in quell’ora ciò che dovrete dire: infatti non siete voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro che parla in voi.
Il fratello farà morire il fratello e il padre il figlio, e i figli si alzeranno ad accusare i genitori e li uccideranno. Sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma chi avrà perseverato fino alla fine sarà salvato».
In quel tempo, Gesù disse ai suoi apostoli:
«Guardatevi dagli uomini, perché vi consegneranno ai tribunali e vi flagelleranno nelle loro sinagoghe; e sarete condotti davanti a governatori e re per causa mia, per dare testimonianza a loro e ai pagani.
Ma, quando vi consegneranno, non preoccupatevi di come o di che cosa direte, perché vi sarà dato in quell’ora ciò che dovrete dire: infatti non siete voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro che parla in voi.
Il fratello farà morire il fratello e il padre il figlio, e i figli si alzeranno ad accusare i genitori e li uccideranno. Sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma chi avrà perseverato fino alla fine sarà salvato».
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