In alcuni paesi, dopo un terremoto devastante si è
ricostruito per primo le fabbriche affinché ci fosse reddito, e con il
reddito, vita autonoma delle persone e delle famiglie e ricostruzione del
resto. In altri si pensò prima ai monumenti, anche religiosi, all’identità spirituale
del popolo e solo dopo alle case e alle fabbriche.
Quale sarebbe secondo la Bibbia la posizione di Dio al
riguardo?
Dopo il ritorno dall’esilio, il popolo
con i suoi capi da priorità alla sicurezza della città e alla vita delle
famiglie. Ma ecco che in seguito ci si adagia e si rimanda continuamente l’inizio
dei lavori al cantiere del Tempio.
Dio vuole che contino le persone e la loro vita più del
luogo del culto. Ma sa anche che senza la trascendenza, senza lo sguardo
rivolto a Dio, la vita si appiattisce, e poi si imbarbarisce rapidamente. Ed
ecco allora il richiamo tramite Aggeo: “ricostruite la casa del Signore!”.
Molti fideisti si sono scandalizzati perché dall’inizio
della pandemia la Chiesa ha insistito sulla prudenza sanitaria. Il Papa non crede
in Dio! Ma costatiamo che dopo la fase acuta della pandemia molti non sono tornati
alle nostre Assemblee. Sentivo di una comunità di 35 persone ridotta oggi a 7.
Il radunarsi dei
credenti nel nome del Signore per celebrare il memoriale della sua resurrezione
è vitale. Una comunità che non dice: “Maranathà! Vieni Signore Gesù!”, che non guarda al paradiso, al compimento
della vita oltre alla morte e non invoca la grazia di Dio, o la invoca solo per questa vita terrena,
perde slancio, diventa tiepida, smette di difendere i valori che salvano, danno
senso e grandezza alla vita.
È possibile che una comunità cristiana, benché
strutturata da orari e impegni, perda questo slancio interiore verso Dio,
faccia cose di Dio, celebrazioni, preghiere, senza sete dell’incontro vero con Dio.
Disse papa Francesco incontrando i gesuiti slovacchi:
“innanzitutto: non lasciare la preghiera! La preghiera vera, del cuore, non quella formale che non tocca il cuore. La preghiera che lotta con Dio, e che conosce il deserto dove non si sente nulla. Vicinanza con Dio: lui ci aspetta sempre. Potremmo avere la tentazione di dire: non posso pregare perché sono indaffarato. Ma anche lui è indaffarato. Lo è stando accanto a te, aspettandoti”. Padre Pio si definiva: "un povero frate che prega"; Madre Teresa raccomandava sempre di mettere la preghiera al primo posto. San Francesco, "più che uomo che prega, era un uomo fatto preghiera".
Prima
Lettura Ag 1, 1-8
Ricostruite la mia casa, in essa mi compiacerò.
Dal libro del profeta Aggèo
L’anno secondo del re Dario, il primo giorno del sesto mese, questa parola del Signore fu rivolta per mezzo del profeta Aggeo a Zorobabele, figlio di Sealtièl, governatore della Giudea, e a Giosuè, figlio di Iosadàk, sommo sacerdote.
«Così parla il Signore degli eserciti: Questo popolo dice: “Non è ancora venuto il tempo di ricostruire la casa del Signore!”».
Allora fu rivolta per mezzo del profeta Aggeo questa parola del Signore: «Vi sembra questo il tempo di abitare tranquilli nelle vostre case ben coperte, mentre questa casa è ancora in rovina? Ora, così dice il Signore degli eserciti: Riflettete bene sul vostro comportamento! Avete seminato molto, ma avete raccolto poco; avete mangiato, ma non da togliervi la fame; avete bevuto, ma non fino a inebriarvi; vi siete vestiti, ma non vi siete riscaldati; l’operaio ha avuto il salario, ma per metterlo in un sacchetto forato. Così dice il Signore degli eserciti: Riflettete bene sul vostro comportamento! Salite sul monte, portate legname, ricostruite la mia casa. In essa mi compiacerò e manifesterò la mia gloria, dice il Signore».
Salmo Responsoriale Dal Salmo 149
Il Signore ama il suo popolo.
Cantate
al Signore un canto nuovo;
la sua lode nell’assemblea dei fedeli.
Gioisca Israele nel suo creatore,
esultino nel loro re i figli di Sion.
Lodino
il suo nome con danze,
con tamburelli e cetre gli cantino inni.
Il Signore ama il suo popolo,
incorona i poveri di vittoria.
Esultino
i fedeli nella gloria,
facciano festa sui loro giacigli.
Le lodi di Dio sulla loro bocca:
questo è un onore per tutti i suoi fedeli.
Canto al Vangelo Gv 14,6
Alleluia, alleluia.
Io sono la via, la verità e la vita, dice il Signore.
Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me.
Alleluia.
Vangelo Lc 9, 7-9
Giovanni, l'ho fatto decapitare io; chi è dunque costui, del quale
sento dire queste cose?
Dal
vangelo secondo Luca
In quel tempo, il tetràrca Erode sentì parlare di tutti questi avvenimenti e
non sapeva che cosa pensare, perché alcuni dicevano: «Giovanni è risorto dai
morti», altri: «È apparso Elìa», e altri ancora: «È risorto uno degli antichi profeti».
Ma Erode diceva: «Giovanni, l’ho fatto decapitare io; chi è dunque costui, del
quale sento dire queste cose?». E cercava di vederlo.
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