Andrea Kim. |
Finché Ciro re di Persia non fece quel decreto, gli
israeliti deportati non potevano nulla. Ma questo periodo di stallo non ha
significato inazione da parte di Dio: «Il Padre mio opera
sempre e anch'io opero». (Gv
5:17). È stato il momento benedetto per il popolo privato del Tempio e dei sacrifici, della scoperta della potenza della Parola in mezzo alla comunità, della nascita
della Liturgia della Parola e della Sinagoga. Noi viviamo di questa scoperta.
È spesso difficile comprendere i tempi di Dio. Oggi celebriamo i primi martiri coreani. Non sappiamo perché la nascita della Chiesa Coreana così evidentemente voluta da Dio è avvenuta in quel momento e non prima o dopo. Ma bisogna rispettare i tempi di Dio, agire quando egli "apre" e trasformare i periodi di attesa – di stallo secondo i nostri criteri – in tempi attivi, di formazione, di conversione: la lampada deve sempre fare luce, consumarsi e non spegnersi. Dall’esperienza della lunga prigionia senza termine fissato, san Giovanni della Croce ha tratto l’insegnamento della “Notte oscura della Fede” che illumina e conforta tutta la Chiesa. Dal fallimento dei suoi primi progetti (battezzare quanti più musulmani possibili e costituire fraternità di monaci) Charles de Foucauld ha aperto una imprevista e nuova via di presenza cristiana e di evangelizzazione per la Chiesa universale. Padre Bergoglio ha vissuto una profonda "Kenosi", "scartato" per ben dieci anni. Ha dovuto pregare molto per accettarlo. Appena si è completamente pacificato, c'è stata una telefonata del Nunzio: "il Cardinale di Buenos Aires La vuole come vescovo ausiliare"...
Prima
Lettura Esd 1, 1-6
Chiunque appartiene al popolo del Signore, salga a Gerusalemme e
costruisca il tempio del Signore.
Dal libro di Esdra
Nell’anno primo di Ciro, re di Persia, perché si adempisse la parola che il Signore aveva detto per bocca di Geremìa, il Signore suscitò lo spirito di Ciro, re di Persia, che fece proclamare per tutto il suo regno, anche per iscritto: «Così dice Ciro, re di Persia: “Il Signore, Dio del cielo, mi ha concesso tutti i regni della terra. Egli mi ha incaricato di costruirgli un tempio a Gerusalemme, che è in Giuda. Chiunque di voi appartiene al suo popolo, il suo Dio sia con lui e salga a Gerusalemme, che è in Giuda, e costruisca il tempio del Signore, Dio d’Israele: egli è il Dio che è a Gerusalemme. E a ogni superstite da tutti i luoghi dove aveva dimorato come straniero, gli abitanti del luogo forniranno argento e oro, beni e bestiame, con offerte spontanee per il tempio di Dio che è a Gerusalemme”».
Allora si levarono i capi di casato di Giuda e di Beniamino e i sacerdoti e i leviti. A tutti Dio aveva destato lo spirito, affinché salissero a costruire il tempio del Signore che è a Gerusalemme. Tutti i loro vicini li sostennero con oggetti d’argento, oro, beni, bestiame e oggetti preziosi, oltre a quello che ciascuno offrì spontaneamente.
Salmo Responsoriale Dal Salmo 125
Grandi cose ha fatto il Signore per noi.
Quando
il Signore ristabilì la sorte di Sion,
ci sembrava di sognare.
Allora la nostra bocca si riempì di sorriso,
la nostra lingua di gioia.
Allora
si diceva tra le genti:
«Il Signore ha fatto grandi cose per loro».
Grandi cose ha fatto il Signore per noi:
eravamo pieni di gioia.
Ristabilisci,
Signore, la nostra sorte,
come i torrenti del Negheb.
Chi semina nelle lacrime
mieterà nella gioia.
Nell’andare,
se ne va piangendo,
portando la semente da gettare,
ma nel tornare, viene con gioia,
portando i suoi covoni.
Canto al Vangelo Mt 5,16
Alleluia, alleluia.
Risplenda la vostra luce davanti agli uomini,
perché vedano le vostre opere buone
e rendano gloria al Padre vostro.
Alleluia.
Vangelo Lc 8, 16-18
La lampada si pone su un candelabro, perché chi entra veda la luce.
Dal
vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù disse alla folla:
«Nessuno accende una lampada e la copre con un vaso o la mette sotto un letto,
ma la pone su un candelabro, perché chi entra veda la luce.
Non c’è nulla di segreto che non sia manifestato, nulla di nascosto che non sia
conosciuto e venga in piena luce.
Fate attenzione dunque a come ascoltate; perché a chi ha, sarà dato, ma a chi
non ha, sarà tolto anche ciò che crede di avere».
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