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lunedì 13 settembre 2021

LA DIFFERENZA NON E' TRA CHI E' RELIGIOSO E CHI NO, MA TRA IL VERO DIO E IL DIO DEL NOSTRO IO. / Domenica XXIV T.O., B

 


Ci rispecchiamo tanto nella figura di Pietro di questa domenica. Gesù chiede con sapienza agli apostoli chi egli è veramente per loro. Pietro illuminato dallo Spirito Santo  confessa che Gesù è il Messia atteso. Ma pochi minuti dopo egli si ribella alla via della croce che Gesù palesa e Gesù lo rimprovera pubblicamente. Ci sono finezze molto realistiche nei vari passaggi ma ammiriamo soprattutto la libertà totale di Gesù che con uguale amore sa rispondere con franchezza alle varie situazioni e può lodare e rimproverare nel giro di pochi istanti.

Ma Pietro? Riconoscere il Messia nel Maestro che seguono, è una rivelazione per lui, una grazia che gli attraversa il cuore. Ma il problema è che Pietro sapeva già chi doveva essere il Messia, e vuole imporre a Gesù la sua visione. Non è interiormente disponibile. Ci metterà molto tempo ad abbandonare gli schemi che gli hanno inculcato fin dall'infanzia.

Quanti battezzati sono convinti di essere cristiani, di sapere chi è Gesù, magari meglio del Papa, di poter insegnare ai preti  e correggerli, e poi di fatto non sono cristiani e non conoscono la via di Dio. Amano pregare, sono sempre in Chiesa, ma sono chiusi nel loro “pensare secondo gli uomini e non secondo Dio” e quando l’insegnamento della Chiesa tocca un loro punto sensibile si ribellano. Quando è la Parola di Dio a toccarli, in genere non sentono, non gli danno importanza. Questa minaccia è per tutti, non solo per i laici.

Riprendo dall’omelia di papa Francesco di eri alcune frasi, ma ci farà bene rileggerla tutta (https://www.vatican.va/content/francesco/it/travels/2021/outside/documents/budapest-slovacchia-2021.html):

“Da un lato, c’è la logica di Dio, che è quella dell’amore umile. La via di Dio rifugge da ogni imposizione, ostentazione e trionfalismo, è sempre protesa al bene altrui, fino al sacrificio di sé. Dall’altro lato c’è il “pensare secondo gli uomini”: è la logica del mondo, attaccata all’onore e ai privilegi, rivolta al prestigio e al successo. Qui contano la rilevanza e la forza, ciò che attira l’attenzione dei più e sa farsi valere di fronte agli altri.” “La differenza non è tra chi è religioso e chi no. La differenza cruciale è tra il vero Dio e il dio del nostro io”. “Il cammino cristiano non è una rincorsa al successo, ma comincia con un passo indietro, con un decentramento liberatorio, con il togliersi dal centro della vita. Allora Pietro riconosce che il centro non è il suo Gesù, ma il vero Gesù.”

 

Prima Lettura   Is 50, 5-9a
Ho presentato il mio dorso ai flagellatori.

Dal libro del profeta Isaia
Il Signore Dio mi ha aperto l'orecchio e io non ho opposto resistenza, non mi sono tirato indietro. Ho presentato il mio dorso ai flagellatori, le mie guance a coloro che mi strappavano la barba; non ho sottratto la faccia agli insulti e agli sputi.
Il Signore Dio mi assiste, per questo non resto svergognato, per questo rendo la mia faccia dura come pietra, sapendo di non restare confuso. È vicino chi mi rende giustizia: chi oserà venire a contesa con me? Affrontiamoci. Chi mi accusa? Si avvicini a me.
Ecco, il Signore Dio mi assiste: chi mi dichiarerà colpevole?  

Salmo Responsoriale 
   Dal Salmo 114
Camminerò alla presenza del Signore nella terra dei viventi.

Amo il Signore, perché ascolta
il grido della mia preghiera.
Verso di me ha teso l'orecchio
nel giorno in cui lo invocavo.

Mi stringevano funi di morte,
ero preso nei lacci degli inferi,
ero preso da tristezza e angoscia.
Allora ho invocato il nome del Signore:
«Ti prego, liberami, Signore».

Pietoso e giusto è il Signore,
il nostro Dio è misericordioso.
Il Signore protegge i piccoli:
ero misero ed egli mi ha salvato.

Sì, hai liberato la mia vita dalla morte,
i miei occhi dalle lacrime,
i miei piedi dalla caduta.
Io camminerò alla presenza del Signore
nella terra dei viventi.

Seconda Lettura 
  Gc 2, 14-18
La fede se non è seguita dalle opere in se stessa è morta.

Dalla lettera di san Giacomo apostolo

A che serve, fratelli miei, se uno dice di avere fede, ma non ha opere? Quella fede può forse salvarlo? Se un fratello o una sorella sono senza vestiti e sprov­visti del cibo quotidiano e uno di voi dice loro: «Andatevene in pace, riscaldatevi e saziatevi», ma non date loro il necessario per il corpo, a che cosa serve? Così anche la fede: se non è seguita dalle opere, in se stessa è morta.

Al contrario uno potrebbe dire: «Tu hai la fede e io ho le opere; mostrami la tua fede senza le opere, e io con le mie opere ti mostrerò la mia fede».

 
Canto al Vangelo
   Gal 6,14 
Alleluia, alleluia.
Quanto a me non ci sia altro vanto che nella croce del Signore,
per mezzo della quale il mondo per me è stato crocifisso,
come io per il mondo.
Alleluia.

 

 Vangelo   Mc 8, 27-35
Tu sei il Cristo...  Il Figlio dell'uomo dove molto soffrire.

Dal vangelo secondo Marco
In quel tempo, Gesù partì con i suoi discepoli verso i villaggi intorno a Cesarèa di Filippo, e per la strada interrogava i suoi discepoli dicendo: «La gente, chi dice che io sia?». Ed essi gli risposero: «Giovanni il Battista; altri dicono Elia e altri uno dei profeti». Ed egli domandava loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Pietro gli rispose: «Tu sei il Cristo». E ordinò loro severamente di non parlare di lui ad alcuno.
E cominciò a insegnare loro che il Figlio dell'uomo doveva soffrire molto, ed essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e, dopo tre giorni, risorgere.
Faceva questo discorso apertamente. Pietro lo prese in disparte e si mise a rimproverarlo. Ma egli, voltatosi e guardando i suoi discepoli, rimproverò Pietro e disse: «Va' dietro a me, Satana! Perché tu non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini».
Convocata la folla insieme ai suoi discepoli, disse loro: «Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vuole salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia e del Vangelo, la salverà».

 

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