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venerdì 17 settembre 2021

COSA CI INSEGNA SAN ROBERTO BELLARMINO? / S. Roberto Bellarmino, 17 settembre.

 


San Roberto Bellarmino (1542 – 1621, gesuita) visse il tempo drammatico e stupendo dello scisma d’Occidente (Lutero, Calvino, ecc.) e del rigenerarsi della Chiesa con il Concilio di Trento. Professore e predicatore zelante che si distingueva per santità e dottrina, lottò in modo molto efficace per spiegare la fede della Chiesa e confutare le eresie protestanti. Il suo catechismo breve ebbe un uso larghissimo in molti paesi fino al XIX secolo. Formatore di santi fu tra i fondatori dell’attuale Università Gregoriana.

Da lui mi colpiscono questi tratti che si rispecchiano nelle raccomandazioni di san Paolo a Timoteo di oggi:

Ricerca della santità, nel fare la volontà di Dio. Lui che era uno studioso di grande successo, lasciò questo aspetto per dedicarsi al popolo a lui affidato quando fu nominato vescovo di Capua.

Fedeltà assoluta alla sana dottrina della Chiesa. Questa fedeltà non era ottusa. Infatti continuò la ricerca teologica. Non fece alcuna protesta quando un suo libro stava per essere messo all’Indice dei libri proibiti. Il Papa però morì appena prima e un Papa successivo gli concesse invece una speciale approvazione pontificia.

Distacco totale dalla ricchezza e fedeltà alla povertà "madre e baluardo della vocazione". Pur essendo cardinale e in totale contrasto con gli usi del tempo, si ritirò nel povero noviziato dei gesuiti dove morì.

Un'altra cosa importantissima ci insegna il Bellarmino. E' criticato violentemente da alcuni perché coinvolto come consultore nel processo di Giordano Bruno e nel caso Galileo più di quindici anni prima che questi sia processato. Non ha condannato nessuno ma, nel caso di Galileo ha espresso pareri  che sono stati poi superati dalla ricerca biblica. Non solo devi diventare santo anche tu, ma hai da aggiungere qualcosa di nuovo nel Cammino della Chiesa e dell'Umanità. 

 

 Tu, uomo di Dio, tendi alla giustizia.

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Timòteo 1Tm 6,2c-12

Figlio mio, questo devi insegnare e raccomandare. Se qualcuno insegna diversamente e non segue le sane parole del Signore nostro Gesù Cristo e la dottrina conforme alla vera religiosità, è accecato dall'orgoglio, non comprende nulla ed è un maniaco di questioni oziose e discussioni inutili. Da ciò nascono le invidie, i litigi, le maldicenze, i sospetti cattivi, i conflitti di uomini corrotti nella mente e privi della verità, che considerano la religione come fonte di guadagno.
Certo, la religione è un grande guadagno, purché sappiamo accontentarci! Infatti non abbiamo portato nulla nel mondo e nulla possiamo portare via. Quando dunque abbiamo di che mangiare e di che coprirci, accontentiamoci. Quelli invece che vogliono arricchirsi, cadono nella tentazione, nell'inganno di molti desideri insensati e dannosi, che fanno affogare gli uomini nella rovina e nella perdizione. L'avidità del denaro infatti è la radice di tutti i mali; presi da questo desiderio, alcuni hanno deviato dalla fede e si sono procurati molti tormenti.
Ma tu, uomo di Dio, evita queste cose; tendi invece alla giustizia, alla pietà, alla fede, alla carità, alla pazienza, alla mitezza. Combatti la buona battaglia della fede, cerca di raggiungere la vita eterna alla quale sei stato chiamato e per la quale hai fatto la tua bella professione di fede davanti a molti testimoni.

Parola di Dio.
 

Salmo Responsoriale Dal Sal 48 (49)

R. Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli.

Perché dovrò temere nei giorni del male,
quando mi circonda la malizia
di quelli che mi fanno inciampare?
Essi confidano nella loro forza,
si vantano della loro grande ricchezza. R.

Certo, l'uomo non può riscattare se stesso
né pagare a Dio il proprio prezzo.
Troppo caro sarebbe il riscatto di una vita:
non sarà mai sufficiente
per vivere senza fine
e non vedere la fossa. R.

Non temere se un uomo arricchisce,
se aumenta la gloria della sua casa.
Quando muore, infatti, con sé non porta nulla
né scende con lui la sua gloria. R.

Anche se da vivo benediceva se stesso:
«Si congratuleranno, perché ti è andata bene»,
andrà con la generazione dei suoi padri,
che non vedranno mai più la luce. R.
 

Acclamazione al Vangelo

Alleluia, alleluia. Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché ai piccoli hai rivelato i misteri del Regno. (Cf. Mt 11,25) Alleluia.

Vangelo

C'erano con lui i Dodici e alcune donne che li servivano con i loro beni.

Dal Vangelo secondo Luca Lc 8,1-3

In quel tempo, Gesù se ne andava per città e villaggi, predicando e annunciando la buona notizia del regno di Dio.
C'erano con lui i Dodici e alcune donne che erano state guarite da spiriti cattivi e da infermità: Maria, chiamata Maddalena, dalla quale erano usciti sette demòni; Giovanna, moglie di Cuza, amministratore di Erode; Susanna e molte altre, che li servivano con i loro beni.

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