Gesù incontra resistenze che non lasciano spazio al
dialogo. Ma egli va avanti e guarisce di sabato quell’uomo dalla mano
paralizzata. Gesù va avanti, anche i suoi avversari vanno avanti. Il conflitto
è inevitabile. Ma c'è una grande differenza tra loro.
Oggi il mondo e i social sono pieni di raccomandazioni
come: “non mollare mai!”, “fa ciò che vuoi senza tener conto degli altri, di quello
che dice la gente”, “chi ti non ti accetta per quello che sei, per quello che vuoi,
allontanalo dalla tua vita!”. L’elenco di frasi di questo tipo è infinito, ma tutte
si riassumono in “chi va contro il mio ego è mio nemico”.
Gesù invece non si basa sul suo “ego”. Lui non vuole
“andare avanti”, aprire strada a sé stesso, ma andare al Padre. Egli si fonda sul
progetto d’amore di Dio per l’uomo e fa sempre riferimento alla sua Parola. Di fronte
al demonio stesso, la sua difesa è la Parola, il fidarsi della Verità rivelata
dal Padre. E quando il demonio vuole strumentalizzare la stessa Parola, Gesù ha
il discernimento per comprenderne il vero senso (Matteo 4,1 ss).
La base del discernimento è semplice: innanzitutto la
Parola, nella sua molteplicità, è Una, e ogni versetto va compreso nel contesto
di tutta la Scrittura e non estrapolato. La seconda condizione è cercare costantemente
la purificazione del cuore, delle proprie intenzioni. Lasciandomi purificare
dalla stessa Parola la comprenderò sempre meglio.
Infine Gesù espone chiaramente e pubblicamente le
sue motivazioni affinché tutti possano verificarne la bontà, comprendere, diventarne
partecipi essere edificati.
Ogni evangelizzazione, ogni annuncio, incontrerà
resistenze. “Del
resto, tutti quelli che vogliono vivere piamente in Cristo Gesù saranno
perseguitati”. (2 Tim 3:12). Non possiamo lasciarci
scandalizzare da questo, né chiuderci perché incontriamo difficoltà. San Paolo,
addirittura, è lieto nelle sofferenze che derivano dalla sua evangelizzazione! Diciamo
la verità, è molto facile essere scoraggiati, ritirarsi per la delusione. Ma quello
che preoccupa oggi è vedere quasi totalmente scomparso nei discorsi delle
persone il riferimento a Cristo, al potere di Dio che permette di amare chi non
mi ama, di rialzarsi e superare le delusioni. Senza la Grazia nessuno supera
realmente certe ferite. E il non far più riferimento al Vangelo come guida
della propria vita, dei rapporti con gli altri, mostra quanto la fede e la grazia
siano assenti nella vita di tanti.
Prima
Lettura Col 1,24 - 2,3
Sono diventato ministro della Chiesa per portare il mistero nascosto
da secoli.
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Colossési
Fratelli, sono lieto nelle sofferenze che sopporto per voi e do compimento a ciò che, dei patimenti di Cristo, manca nella mia carne, a favore del suo corpo che è la Chiesa. Di essa sono diventato ministro, secondo la missione affidatami da Dio verso di voi di portare a compimento la parola di Dio, il mistero nascosto da secoli e da generazioni, ma ora manifestato ai suoi santi. A loro Dio volle far conoscere la gloriosa ricchezza di questo mistero in mezzo alle genti: Cristo in voi, speranza della gloria.
È lui infatti che noi annunciamo, ammonendo ogni uomo e istruendo ciascuno con ogni sapienza, per rendere ogni uomo perfetto in Cristo. Per questo mi affatico e lotto, con la forza che viene da lui e che agisce in me con potenza.
Voglio infatti che sappiate quale dura lotta devo sostenere per voi, per quelli di Laodicèa e per tutti quelli che non mi hanno mai visto di persona, perché i loro cuori vengano consolati. E così, intimamente uniti nell’amore, essi siano arricchiti di una piena intelligenza per conoscere il mistero di Dio, che è Cristo: in lui sono nascosti tutti i tesori della sapienza e della conoscenza.
Salmo Responsoriale Dal Salmo 61
In Dio è la mia salvezza e la mia gloria.
Solo
in Dio riposa l’anima mia:
da lui la mia speranza.
Lui solo è mia roccia e mia salvezza,
mia difesa: non potrò vacillare.
Confida
in lui, o popolo, in ogni tempo;
davanti a lui aprite il vostro cuore:
nostro rifugio è Dio.
Canto al Vangelo Gv 10,27
Alleluia, alleluia.
Le mie pecore ascoltano la mia voce, dice il Signore,
e io le conosco ed esse mi seguono.
Alleluia.
Vangelo Lc 6, 6-11
Osservavano per vedere se guariva in giorno di sabato.
Dal
vangelo secondo Luca
Un sabato Gesù entrò nella sinagoga e si mise a insegnare. C’era là un uomo che
aveva la mano destra paralizzata. Gli scribi e i farisei lo osservavano per
vedere se lo guariva in giorno di sabato, per trovare di che accusarlo.
Ma Gesù conosceva i loro pensieri e disse all’uomo che aveva la mano
paralizzata: «Àlzati e mettiti qui in mezzo!». Si alzò e si mise in mezzo.
Poi Gesù disse loro: «Domando a voi: in giorno di sabato, è lecito fare del
bene o fare del male, salvare una vita o sopprimerla?». E guardandoli tutti
intorno, disse all’uomo: «Tendi la tua mano!». Egli lo fece e la sua mano fu
guarita.
Ma essi, fuori di sé dalla collera, si misero a discutere tra loro su quello
che avrebbero potuto fare a Gesù.
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