È paradossale la frase di Gesù: parlo “agli
altri solo con parabole, affinché vedendo non vedano e ascoltando non
comprendano.” Dio non vuole la salvezza di tutti? Certo, ma la salvezza esige l’apertura
del cuore, il lasciarlo trafiggere. Conoscere la Legge senza aprire il cuore è
peggio che non conoscerla affatto. È la radice di ogni clericalismo. La
tentazione del clericalismo, del fariseismo, è nel cuore dell’uomo e anche molti
laici, purtroppo, aspirano a diventare clericali. Papa Francesco all’Incontro
sul tema: “LA RESPONSABILITÀ DI GOVERNO NELLE AGGREGAZIONI LAICALI: UN SERVIZIO ECCLESIALE” (https://www.vatican.va/content/francesco/it/events/event.dir.html/content/vaticanevents/it/2021/9/16/associazioni-fedeli.html)
disse:
“Tutti noi cristiani siamo
sempre in cammino, sempre in conversione, sempre in discernimento. … Il primo ostacolo che impedisce di diventare un vero servitore di
Dio e degli altri è la “voglia di potere”… C’è poi un altro ostacolo al
vero servizio cristiano, e questo è molto sottile: la slealtà. Lo
incontriamo quando qualcuno vuol servire il Signore ma serve anche altre cose
che non sono il Signore (e dietro ad altre cose, sempre ci sono i soldi). È un
po’ come fare il doppio gioco! A parole diciamo di voler servire Dio e gli
altri, ma nei fatti serviamo il nostro ego, e ci pieghiamo alla nostra voglia
di apparire, di ottenere riconoscimenti, apprezzamenti... Non dimentichiamo che
il vero servizio è gratuito e incondizionato, non conosce né calcoli né
pretese. Inoltre, il vero servizio si dimentica abitualmente delle cose che ha
fatto per servire gli altri”.
Gesù parla in parabole affinché la gente prenda
coscienza: “ma io non capisco cosa dice quello!” e si metta in discussione. Se
non si mette in discussione è meglio che questa parola scivoli e si perda. Ai
discepoli che hanno lasciato tutto e vivono in un clima che li mette sempre in
discussione, Gesù può spiegare le parabole.
La domanda per noi è: “vieni a messa tutti i giorni,
fai un camino di fede. La Parola di Dio nella tua vita ha portato frutto il
cento per uno? Se no, perché?”
Il Vangelo di oggi e il Papa ci offrono tanti spunti
per comprendere il perché. E forse non abbiamo mai pensato all’importanza della
Parola di Dio per portare frutto, senza fatica. Se zappo tanto la terra, la
concimo, ma non semino, tengo il sacco dei semi ma non lo apro, come il mio
campo potrà portare frutto? Invece dopo la semina, il seme germoglia e cresce da
solo, che il contadino vegli o dorma.
Prima
Lettura 1 Tm 6, 13-16
Conserva senza macchia il comandamento, fino alla manifestazione del
Signore.
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo a Timòteo
Figlio mio, davanti a Dio, che dà vita a tutte le cose, e a Gesù Cristo, che ha dato la sua bella testimonianza davanti a Ponzio Pilato, ti ordino di conservare senza macchia e in modo irreprensibile il comandamento, fino alla manifestazione del Signore nostro Gesù Cristo,
che al tempo stabilito sarà a noi mostrata da Dio,
il beato e unico Sovrano,
il Re dei re e Signore dei signori,
il solo che possiede l’immortalità
e abita una luce inaccessibile:
nessuno fra gli uomini lo ha mai visto né può vederlo.
A lui onore e potenza per sempre. Amen.
Salmo Responsoriale Dal Salmo 99
Presentatevi al Signore con esultanza.
Acclamate
il Signore, voi tutti della terra,
servite il Signore nella gioia,
presentatevi a lui con esultanza
Riconoscete
che solo il Signore è Dio:
egli ci ha fatti e noi siamo suoi,
suo popolo e gregge del suo pascolo.
Varcate
le sue porte con inni di grazie,
i suoi atri con canti di lode,
lodatelo, benedite il suo nome.
Perché
buono è il Signore,
il suo amore è per sempre,
la sua fedeltà di generazione in generazione.
Canto al Vangelo Lc 8,15
Alleluia, alleluia.
Beati coloro che custodiscono la parola di Dio
con cuore integro e buono
e producono frutto con perseveranza.
Alleluia.
Vangelo Lc 8, 4-15
Il seme caduto sul terreno buono sono coloro che custodiscono la
Parola e producono frutto con perseveranza.
Dal
vangelo secondo Luca
In quel tempo, poiché una grande folla si radunava e accorreva a lui gente da
ogni città, Gesù disse con una parabola: «Il seminatore uscì a seminare il suo
seme. Mentre seminava, una parte cadde lungo la strada e fu calpestata, e gli
uccelli del cielo la mangiarono. Un’altra parte cadde sulla pietra e, appena
germogliata, seccò per mancanza di umidità. Un’altra parte cadde in mezzo ai
rovi e i rovi, cresciuti insieme con essa, la soffocarono. Un’altra parte cadde
sul terreno buono, germogliò e fruttò cento volte tanto». Detto questo,
esclamò: «Chi ha orecchi per ascoltare, ascolti!».
I suoi discepoli lo interrogavano sul significato della parabola. Ed egli
disse: «A voi è dato conoscere i misteri del regno di Dio, ma agli altri solo
con parabole, affinché
vedendo non vedano
e ascoltando non comprendano.
Il significato della parabola è questo: il seme è la parola di Dio. I semi
caduti lungo la strada sono coloro che l’hanno ascoltata, ma poi viene il
diavolo e porta via la Parola dal loro cuore, perché non avvenga che, credendo,
siano salvati. Quelli sulla pietra sono coloro che, quando ascoltano, ricevono
la Parola con gioia, ma non hanno radici; credono per un certo tempo, ma nel
tempo della prova vengono meno. Quello caduto in mezzo ai rovi sono coloro che,
dopo aver ascoltato, strada facendo si lasciano soffocare da preoccupazioni,
ricchezze e piaceri della vita e non giungono a maturazione. Quello sul terreno
buono sono coloro che, dopo aver ascoltato la Parola con cuore integro e buono,
la custodiscono e producono frutto con perseveranza.
Non so se ho mai seminato, chiefo al Signore perdono di ogni mio peccato e negligenza.Signore affido tutto il mio essere alla tua misericordia.
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