Gli empi sfidano il giusto (e Dio): “vediamo
se le sue parole sono vere”. La sfida ha vari aspetti ma c'è il punto principale
: “Se infatti il giusto è figlio di Dio,
egli verrà in suo aiuto e lo libererà dalle mani dei suoi avversari”. Ora, il giusto è morto. I nemici hanno trionfato, il
soccorso non gli è venuto. Forse anche noi crediamo che il soccorso sia arrivato
solo dopo la Passione con la Risurrezione. È comprensibile. Gesù non ha forse gridato:
“Mio Dio, mio Dio, perché mi hai
abbandonato?”. La Croce non è una passeggiata. Ma gli avversari di Gesù erano ciechi e lo siamo ancora anche noi nella
vita quotidiana: il soccorso è venuto costantemente durante la Passione con lo Spirito
che ha permesso a Gesù di amare fino all’ultimo respiro, a dimenticare se
stesso anche sulla croce, a non allontanarsi mai dal Comandamento, a non chiudere
mai il cuore, ad accorgersi del condannato che gli chiedeva aiuto. Il Centurione
ha visto quanto questo condannato era diverso da tutti: “veramente quest’uomo era figlio di Dio!”
Dio è forse assetato di sangue o di sofferenze? Chi confida in Dio e si
sottomette a lui riceve protezioni eccezionali. Gesù proteggerà i suoi
discepoli: “se cercate me, lasciate che questi
vadano via”. Lui stesso è intoccabile fin quando non giunge la sua ora. Dio
protegge dalle false promesse di vita, dalla falsa religiosità, e salva dalla
morte definitiva che è il distacco da Lui.
Prima
Lettura Sap 2, 12.17-20
Condanniamo il giusto a una morte infamante.
Dal libro della Sapienza
[Dissero gli empi:]
«Tendiamo insidie al giusto, che per noi è d'incomodo
e si oppone alle nostre azioni;
ci rimprovera le colpe contro la legge
e ci rinfaccia le trasgressioni contro l'educazione ricevuta.
Vediamo se le sue parole sono vere,
consideriamo ciò che gli accadrà alla fine.
Se infatti il giusto è figlio di Dio, egli verrà in suo aiuto
e lo libererà dalle mani dei suoi avversari.
Mettiamolo alla prova con violenze e tormenti,
per conoscere la sua mitezza
e saggiare il suo spirito di sopportazione.
Condanniamolo a una morte infamante,
perché, secondo le sue parole, il soccorso gli verrà».
Salmo Responsoriale Dal Salmo 53
Il Signore sostiene la mia vita.
Dio, per il tuo nome
salvami,
per la tua potenza rendimi giustizia.
Dio, ascolta la mia preghiera,
porgi l'orecchio alle parole della mia bocca.
Poiché stranieri contro
di me sono insorti
e prepotenti insidiano la mia vita;
non pongono Dio davanti ai loro occhi.
Ecco, Dio è il mio
aiuto,
il Signore sostiene la mia vita.
Ti offrirò un sacrificio spontaneo,
loderò il tuo nome, Signore, perché è buono.
Seconda Lettura Gc 3,16-4,3
Per coloro che fanno opera di pace viene
seminato nella pace un frutto di giustizia.
Dalla lettera di san Giacomo apostolo
Fratelli miei, dove c'è
gelosia e spirito di contesa, c'è disordine e ogni sorta di cattive azioni.
Invece la sapienza che viene dall'alto anzitutto è pura, poi pacifica, mite,
arrendevole, piena di misericordia e di buoni frutti, imparziale e sincera. Per
coloro che fanno opera di pace viene seminato nella pace un frutto di
giustizia.
Da dove vengono le
guerre e le liti che sono in mezzo a voi? Non vengono forse dalle vostre
passioni che fanno guerra nelle vostre membra? Siete pieni di desideri e non
riuscite a possedere; uccidete, siete invidiosi e non riuscite a ottenere;
combattete e fate guerra! Non avete perché non chiedete; chiedete e non
ottenete perché chiedete male, per soddisfare cioè le vostre passioni.
Canto al Vangelo Cfr 2Ts 2,14
Alleluia, alleluia.
Dio ci ha chiamati mediante il Vangelo,
per entrare in possesso della gloria del Signore nostro Gesù Cristo.
Alleluia.
Vangelo Mc 9, 30-37
Il Figlio dell'uomo viene consegnato...
Se uno vuole essere il primo, sia il servitore di tutti.
Dal
vangelo secondo Marco
In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli attraversavano la Galilea, ma
egli non voleva che alcuno lo sapesse. Insegnava infatti ai suoi discepoli e
diceva loro: «Il Figlio dell'uomo viene consegnato nelle mani degli uomini e lo
uccideranno; ma, una volta ucciso, dopo tre giorni risorgerà». Essi però non
capivano queste parole e avevano timore di interrogarlo.
Giunsero a Cafàrnào. Quando fu in casa, chiese loro: «Di che cosa stavate
discutendo per la strada?». Ed essi tacevano. Per la strada infatti avevano
discusso tra loro chi fosse il più grande. Sedutosi, chiamò i Dodici
e disse loro: «Se uno vuole essere il primo, sia l'ultimo di tutti e il
servitore di tutti».
E, preso un bambino, lo pose in mezzo a loro e, abbracciandolo, disse loro:
«Chi accoglie uno solo di questi bambini nel mio nome, accoglie me; e chi
accoglie me, non accoglie me, ma colui che mi ha mandato».
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