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giovedì 16 settembre 2021

LA MISERICORDIA NON INDEBOLISCE LA CHIESA / SS. Cornelio e Cipriano, martiri.

 




Cornelio, vescovo di Roma e Cipriano, vescovo di Cartagine, morirono martiri a pochi anni di distanza. Era quindi un tempo di persecuzioni e ci fu allora la questione  gravissima dei cosiddetti “lapsi”, cristiani che avevano rinnegato la fede e volevano ritornare, pentiti. A Roma, molti dicevano che chi avesse dato uno scandalo così grave, non poteva essere riammesso senza danneggiare la testimonianza e la forza della Chiesa. Troppa misericordia l’avrebbe indebolita. Cornelio si oppose in particolare a Novaziano, un prete rigorista che portando avanti il suo discorso si fece anche eleggere abusivamente vescovo di Roma, diventando così antipapa, con molti seguaci (le difficoltà della Chiesa di oggi ci addolorano ma quando guardiamo la Storia sorridiamo. Anzi, la fine di tutti quelli che si sono messi contro il Papa, contro i Concili, ci serve da grande lezione per la situazione attuale). Anche Cipriano aveva dei “lapsi”. Che fare per loro? Cipriano “inventò” un percorso di penitenza affinché il perdono non sia lassismo e che chi era caduto ritrovi la forza della grazia. Un particolare è molto significativo: prima di riammette alla comunità un “lapsus”, il vescovo lo affidava allo "scrutinio" e alla preghiera di un “confessore”, cioè qualcuno che, messo alle strette, non aveva rinnegato la fede ma, per un qualche motivo non era stato ucciso. Qualcuno che aveva conosciuto sia l’angoscia della condanna che la vittoria della grazia. Chi non aveva affrontato la prova non doveva giudicare chi nella prova era caduto. È troppo facile giudicare "dalla poltrona". Questo produceva quella misericordia seria che manifestava il Volto divinamente materno della Chiesa. Da questa Misericordia che qualcuno, come oggi, reputava eccessiva, la Chiesa non è uscita più debole ma più grande. Cornelio e Cipriano non sono stati indeboliti, ma facendo fiducia alla Misericordia divina prima come pastori, poi come testimoni, hanno trionfato. Il Vangelo di oggi mostra gli effetti meravigliosi della misericordia che abbraccia sia la peccatrice che i farisei convenuti. 

 

Prima Lettura   1 Tm 4, 12-16
Vigila su te stesso e sul tuo insegnamento: così facendo, salverai te stesso e quelli che ti ascoltano.

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo a Timòteo
Figlio mio, nessuno disprezzi la tua giovane età, ma sii di esempio ai fedeli nel parlare, nel comportamento, nella carità, nella fede, nella purezza.
In attesa del mio arrivo, dèdicati alla lettura, all’esortazione e all’insegnamento. Non trascurare il dono che è in te e che ti è stato conferito, mediante una parola profetica, con l’imposizione delle mani da parte dei presbìteri.
Abbi cura di queste cose, dèdicati ad esse interamente, perché tutti vedano il tuo progresso. Vigila su te stesso e sul tuo insegnamento e sii perseverante: così facendo, salverai te stesso e quelli che ti ascoltano. 

Salmo Responsoriale   Dal Salmo 110
Grandi sono le opere del Signore.

Le opere delle sue mani sono verità e diritto,
stabili sono tutti i suoi comandi,
immutabili nei secoli, per sempre,
da eseguire con verità e rettitudine.

Mandò a liberare il suo popolo,
stabilì la sua alleanza per sempre.
Santo e terribile è il suo nome.

Principio della sapienza è il timore del Signore:
rende saggio chi ne esegue i precetti.
La lode del Signore rimane per sempre.

  
Canto al Vangelo
    Mt 11,28
Alleluia, alleluia.

Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi,
e io vi darò ristoro, dice il Signore.
Alleluia.
 
Vangelo   Lc 7, 36-50 
Sono perdonati i suoi molti peccati, perché ha molto amato.

Dal vangelo secondo Luca
In quel tempo, uno dei farisei invitò Gesù a mangiare da lui. Egli entrò nella casa del fariseo e si mise a tavola. Ed ecco, una donna, una peccatrice di quella città, saputo che si trovava nella casa del fariseo, portò un vaso di profumo; stando dietro, presso i piedi di lui, piangendo, cominciò a bagnarli di lacrime, poi li asciugava con i suoi capelli, li baciava e li cospargeva di profumo.
Vedendo questo, il fariseo che l’aveva invitato disse tra sé: «Se costui fosse un profeta, saprebbe chi è, e di quale genere è la donna che lo tocca: è una peccatrice!».
Gesù allora gli disse: «Simone, ho da dirti qualcosa». Ed egli rispose: «Di’ pure, maestro». «Un creditore aveva due debitori: uno gli doveva cinquecento denari, l’altro cinquanta. Non avendo essi di che restituire, condonò il debito a tutti e due. Chi di loro dunque lo amerà di più?». Simone rispose: «Suppongo sia colui al quale ha condonato di più». Gli disse Gesù: «Hai giudicato bene».
E, volgendosi verso la donna, disse a Simone: «Vedi questa donna? Sono entrato in casa tua e tu non mi hai dato l’acqua per i piedi; lei invece mi ha bagnato i piedi con le lacrime e li ha asciugati con i suoi capelli. Tu non mi hai dato un bacio; lei invece, da quando sono entrato, non ha cessato di baciarmi i piedi. Tu non hai unto con olio il mio capo; lei invece mi ha cosparso i piedi di profumo. Per questo io ti dico: sono perdonati i suoi molti peccati, perché ha molto amato. Invece colui al quale si perdona poco, ama poco».
Poi disse a lei: «I tuoi peccati sono perdonati». Allora i commensali cominciarono a dire tra sé: «Chi è costui che perdona anche i peccati?». Ma egli disse alla donna: «La tua fede ti ha salvata; va’ in pace!». 

 

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