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venerdì 24 settembre 2021

MA VOI CHI DITE CHE IO SIA? / Santi Martiri campani.

 


Cimitile, ingresso della Cappella dei martiri.

Gesù domanda ai suoi discepoli: «Ma voi, chi dite che io sia?». E Pietro risponde: «Il Cristo di Dio».

Questo episodio è riportato in tutti e tre i Vangeli sinottici, perché indica l’importanza di Pietro. È sempre lui che risponde, e la sua risposta è il fondamento del suo essere Roccia, Pietro appunto. Sei Roccia in quanto professi e sai chi è Gesù.

Ma questa domanda è rivolta a tutti i discepoli e quindi a noi: “chi sono io per te?” E dobbiamo dare la risposta che ci abita, mai scontata, mai esauriente, perché impariamo a  conoscere il Signore sempre meglio ogni giorno. Forse il nostro cuore risponde: “Mi hanno detto che”, oppure “Sei il Cristo ma non hai il primo posto nella mia vita”, “Io pensavo che tu mi avresti fatto questa o quella grazia… mi hai deluso…” “Sei il Cristo? speriamo bene”, e così via. Se Gesù è il Cristo devo fidarmi in tutto di lui. Non c'è alternativa a questo. Papa Francesco ultimamente in Ungheria sottolineò che la differenza non passa tra chi è religioso e chi no, ma tra chi adora il vero Dio e chi adora il dio del proprio io.

I Martiri campani ricordati oggi in una festa comune conoscevano il Cristo abbastanza per appoggiare tutta la loro vita, le loro speranze in lui, ritenendo la sua promessa più solida e migliore della loro vita terrena. È possibile che oggi, tra noi, ci siano comunità cristiane così fervorose da versare il sangue per Cristo, senza spada, senza ira, ma come un gesto d’amore per Dio e il prossimo, anche quello che li uccide? Sarebbe semplicemente la logica del cristianesimo, il frutto di un cammino serio con il kerigma. Oggi è necessario avere di nuovo comunità così, per rimanere immuni dal paganesimo che ci circonda, dentro e fuori dalla Chiesa, e per aiutare quanti sono senza speranza.

Ricordiamo i nomi dei martiri che conosciamo: Sossio, Procolo, Eutiche, Acuzio, Festo, Desiderio, Prisco, Felice, Giuliana, Massimo, Fortunata, e Castrese nostro patrono. Sono originari di varie Chiese della Campania e attraverso il martirio manifestano la loro comunione.

 

Prima Lettura   Ag 1, 15 - 2,9
Ancora un poco e riempirò questa casa della mia gloria.

Dal libro del profeta Aggèo
L’anno secondo del re Dario, il ventuno del settimo mese, per mezzo del profeta Aggèo fu rivolta questa parola del Signore:
«Su, parla a Zorobabele, figlio di Sealtièl, governatore della Giudea, a Giosuè, figlio di Iosadàk, sommo sacerdote, e a tutto il resto del popolo, e chiedi: Chi rimane ancora tra voi che abbia visto questa casa nel suo primitivo splendore? Ma ora in quali condizioni voi la vedete? In confronto a quella, non è forse ridotta a un nulla ai vostri occhi?
Ora, coraggio, Zorobabele – oracolo del Signore –, coraggio, Giosuè, figlio di Iosadàk, sommo sacerdote; coraggio, popolo tutto del paese – oracolo del Signore – e al lavoro, perché io sono con voi – oracolo del Signore degli eserciti –, secondo la parola dell’alleanza che ho stipulato con voi quando siete usciti dall’Egitto; il mio spirito sarà con voi, non temete.
Dice infatti il Signore degli eserciti: Ancora un po’ di tempo e io scuoterò il cielo e la terra, il mare e la terraferma. Scuoterò tutte le genti e affluiranno le ricchezze di tutte le genti e io riempirò questa casa della mia gloria, dice il Signore degli eserciti. L’argento è mio e mio è l’oro, oracolo del Signore degli eserciti. La gloria futura di questa casa sarà più grande di quella di una volta, dice il Signore degli eserciti; in questo luogo porrò la pace». Oracolo del Signore degli eserciti.  

Salmo Responsoriale  
  Dal Salmo 42 
Spera in Dio, salvezza del mio volto e mio Dio.

Fammi giustizia, o Dio,
difendi la mia causa contro gente spietata;
liberami dall’uomo perfido e perverso.

Tu sei il Dio della mia difesa:
perché mi respingi?
Perché triste me ne vado,
oppresso dal nemico?

Manda la tua luce e la tua verità:
siano esse a guidarmi,
mi conducano alla tua santa montagna,
alla tua dimora.

Verrò all’altare di Dio,
a Dio, mia gioiosa esultanza.
A te canterò sulla cetra,
Dio, Dio mio.

Canto al Vangelo   
Mt 10,45
Alleluia, alleluia.

Il Figlio dell’uomo è venuto per servire
e dare la propria vita in riscatto per molti.
Alleluia.


Vangelo
   Lc 9, 18-22
Tu sei il Cristo di Dio. Il Figlio dell'uomo deve soffrire molto.

Dal vangelo secondo Luca
Un giorno Gesù si trovava in un luogo solitario a pregare. I discepoli erano con lui ed egli pose loro questa domanda: «Le folle, chi dicono che io sia?». Essi risposero: «Giovanni il Battista; altri dicono Elìa; altri uno degli antichi profeti che è risorto».
Allora domandò loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Pietro rispose: «Il Cristo di Dio».
Egli ordinò loro severamente di non riferirlo ad alcuno. «Il Figlio dell’uomo – disse – deve soffrire molto, essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e risorgere il terzo giorno».  

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