San Roberto Bellarmino, gesuita, fu un teologo della riforma voluta dal Concilio di Trento. Non si chiuse nei libri ma mise in pratica le indicazioni del Concilio dedicandosi alla catechesi dei poveri, e scrivendo anche un catechismo che fu molto usato per insegnare al popolo.
Troviamo il suo percorso illustrato dalle
letture di oggi.
A.L’attenzione alla verità: “Vi proclamo, fratelli, il Vangelo che vi ho
annunciato e che voi avete ricevuto, nel quale restate saldi e dal quale siete
salvati, se lo mantenete come ve l'ho annunciato. A meno che non abbiate
creduto invano!” dice san Paolo ai Corinti. Paolo ripete, sotto forma di
proclamazione, rende noto in modo forte e solenne la Buona Notizia che ha già in precedenza “buonanotiziato” ai
corinti. Per essere salvati bisogna rimanere saldi in questa Buona Notizia, senza
modificarla. Altrimenti è TUTTO VANO! Non qualsiasi preghiera o devozione salva. Anzi, solo la fede nella Buona Notizia.
E cosa bisogno credere? Quello che Dio ha
fatto per noi, compiendo le sue promesse, e salvandoci gratuitamente, non
chiedendo nulla in cambio dei nostri peccati, ma giustificando gratuitamente tutti,
morendo per loro sulla croce e inaugurando un’era nuova per il mondo, risorgendo
dai morti. Come può una notizia salvarmi? Non lo comprendiamo, per questo il nostro annuncio è quello di formule di preghiera efficaci, o di impegno in questo o quello.
B.La natura scandalosa dell'annuncio cristiano. La verità del Vangelo però è ben lontana da ciò che ci aspettiamo da un catechismo. La gratuità dell'amore di Dio ci sconvolge, ci
scandalizza. Il Vangelo di oggi lo mostra. In quella cena offerta dal
fariseo Simone, la persona migliore benché si creda la peggiore, è una
prostituta che si pente e lo manifesta con gesti “politicamente poco corretti” che mettono a disagio i commensali. Ma sono gesti sinceri di pentimento e Gesù li chiama gesti di amore. Infatti il pentimento è la base di ogni amore, ben lontano dalla mentalità del mondo che dice che il massimo dell' "amore è non chiedere mai perdono". Questo episodio del Vangelo merita un commento dettagliato tanto mette in evidenza la franchezza di Gesù associata
a delicatezza.
Prima Lettura 1 Cor 15, 1-11
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi.
Vi proclamo, fratelli, il Vangelo che vi ho annunciato e che voi avete ricevuto, nel quale restate saldi e dal quale siete salvati, se lo mantenete come ve l'ho annunciato. A meno che non abbiate creduto invano!
A voi infatti ho trasmesso, anzitutto, quello che anch'io ho ricevuto, cioè
che Cristo morì per i nostri peccati secondo le Scritture
e che fu sepolto
e che è risorto il terzo giorno secondo le Scritture
e che apparve a Cefa e quindi ai Dodici.
In seguito apparve a più di cinquecento fratelli in una sola volta: la maggior parte di essi vive ancora, mentre alcuni sono morti. Inoltre apparve a Giacomo, e quindi a tutti gli apostoli. Ultimo fra tutti apparve anche a me come a un aborto.
Io infatti sono il più piccolo tra gli apostoli e non sono degno di essere chiamato apostolo perché ho perseguitato la Chiesa di Dio. Per grazia di Dio, però, sono quello che sono, e la sua grazia in me non è stata vana. Anzi, ho faticato più di tutti loro, non io però, ma la grazia di Dio che è con me.
Dunque, sia io che loro, così predichiamo e così avete creduto.
Salmo Responsoriale Sal 117
RIT: Rendete grazie al Signore perché è
buono.
Rendete grazie al Signore perché è buono,
perché il suo amore è per sempre.
Dica Israele:
«Il suo amore è per sempre».
La destra del Signore si è innalzata,
la destra del Signore ha fatto prodezze.
Non morirò, ma resterò in vita
e annuncerò le opere del Signore.
Sei tu il mio Dio e ti rendo grazie,
sei il mio Dio e ti esalto.
Canto al Vangelo Alleluia, Alleluia.
Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi,
e io vi darò ristoro, dice il Signore.
Alleluia.
Vangelo Lc 7, 36-50
Dal Vangelo
secondo Luca
In quel tempo, uno dei farisei invitò
Gesù a mangiare da lui. Egli entrò nella casa del fariseo e si mise a tavola.
Ed ecco, una donna, una peccatrice di quella città, saputo che si trovava nella
casa del fariseo, portò un vaso di profumo; stando dietro, presso i piedi di
lui, piangendo, cominciò a bagnarli di lacrime, poi li asciugava con i suoi
capelli, li baciava e li cospargeva di profumo.
Vedendo questo, il fariseo che l'aveva invitato disse tra sé: «Se costui fosse
un profeta, saprebbe chi è, e di quale genere è la donna che lo tocca: è una
peccatrice!».
Gesù allora gli disse: «Simone, ho da dirti qualcosa». Ed egli rispose: «Di'
pure, maestro». «Un creditore aveva due debitori: uno gli doveva cinquecento
denari, l'altro cinquanta. Non avendo essi di che restituire, condonò il debito
a tutti e due. Chi di loro dunque lo amerà di più?». Simone rispose: «Suppongo
sia colui al quale ha condonato di più». Gli disse Gesù: «Hai giudicato bene».
E, volgendosi verso la donna, disse a Simone: «Vedi questa donna? Sono entrato
in casa tua e tu non mi hai dato l'acqua per i piedi; lei invece mi ha bagnato
i piedi con le lacrime e li ha asciugati con i suoi capelli. Tu non mi hai dato
un bacio; lei invece, da quando sono entrato, non ha cessato di baciarmi i
piedi. Tu non hai unto con olio il mio capo; lei invece mi ha cosparso i piedi
di profumo. Per questo io ti dico: sono perdonati i suoi molti peccati, perché
ha molto amato. Invece colui al quale si perdona poco, ama poco».
Poi disse a lei: «I tuoi peccati sono perdonati». Allora i commensali
cominciarono a dire tra sé: «Chi è costui che perdona anche i peccati?». Ma
egli disse alla donna: «La tua fede ti ha salvata; va' in pace!».
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