Il Vangelo di questa domenica ci rivela verità molto consolanti ma anche impegnative. Infatti si può avere cattivo carattere o tanti difetti e diventare santi. Conta infatti solo fare la volontà di Dio. Ma non si nasce santi, lo si diventa. Per questo bisogna scegliere tra il mio Io e Dio. E questo implica una seria lotta con sé stessi all’interno di un atto di fiducia sempre più grande nel Signore e nella sua Parola. Ma come farlo se non conosco la Parola di Dio e se non conosco me stesso? È un cammino progressivo. Mi rendo conto allora che ho bisogno di pentirmi per poter credere sempre più pienamente. Sembra paradossale, perché siamo stati abituati a pensare la fede come accettare un insieme di verità. Solo questo sarebbe riduttivo, sarebbe qualcosa di statico. “Pistis”, la fede in greco, indica il “dare credito”, il fare fiducia, come la radice ebraica di fede indica un “appoggiarsi su”. Quindi la fede è sempre un movimento, un’azione che coinvolge la vita. Credendo in Giovanni Battista le persone non si accontentano di parlare bene di lui. I pubblicani che si convertono non si arricchiscono più sui poveri e indifesi, le prostitute smettono di prostituirsi… Se non mi pento, il mio orgoglio, il mio attaccamento al peccato mi impediranno di credere davvero. Se mi pento, se ogni giorno riconosco il mio peccato, il Signore verrà in aiuto alla mia debolezza. La via di Gesù è quella che san Paolo indica ai Filippesi nella seconda lettura. Meditiamola se vogliamo realizzarci. Ma non posso svuotarmi di me stesso totalmente da solo. Devo lasciarmi guidare e svuotare, umiliare. Per questo è necessaria l'obbedienza. Come allora già nelle prime comunità cristiane, anche oggi nelle nostre comunità c'è rivalità, vanagloria, egoismo….
Prima
Lettura Ez 18, 25-28
Se il malvagio si converte dalla sua malvagità, egli fa vivere se stesso.
Dal libro del profeta Ezechiele
Così dice il Signore:
«Voi dite: “Non è retto il modo di agire del Signore”. Ascolta dunque, casa d’Israele: Non è retta la mia condotta o piuttosto non è retta la vostra?
Se il giusto si allontana dalla giustizia e commette il male e a causa di questo muore, egli muore appunto per il male che ha commesso.
E se il malvagio si converte dalla sua malvagità che ha commesso e compie ciò che è retto e giusto, egli fa vivere se stesso. Ha riflettuto, si è allontanato da tutte le colpe commesse: egli certo vivrà e non morirà».
Salmo Responsoriale Dal Salmo 24
Ricòrdati, Signore, della tua misericordia.
Fammi conoscere,
Signore, le tue vie,
insegnami i tuoi sentieri.
Guidami nella tua fedeltà e istruiscimi,
perché sei tu il Dio della mia salvezza;
io spero in te tutto il giorno.
Ricòrdati, Signore,
della tua misericordia
e del tuo amore, che è da sempre.
I peccati della mia giovinezza
e le mie ribellioni, non li ricordare:
ricòrdati di me nella tua misericordia,
per la tua bontà, Signore.
Buono e retto è il
Signore,
indica ai peccatori la via giusta;
guida i poveri secondo giustizia,
insegna ai poveri la sua via.
Seconda Lettura Fil 2, 1-11 (Forma breve Fil 2, 1-5)
Abbiate in voi gli stessi sentimenti di Cristo Gesù.
Dalla
lettera di san Paolo apostolo ai Filippesi
[ Fratelli,
se c’è qualche consolazione in Cristo, se c’è qualche conforto, frutto della
carità, se c’è qualche comunione di spirito, se ci sono sentimenti di amore e
di compassione, rendete piena la mia gioia con un medesimo sentire e con la
stessa carità, rimanendo unanimi e concordi.
Non fate nulla per rivalità o vanagloria, ma ciascuno di voi, con tutta umiltà,
consideri gli altri superiori a se stesso. Ciascuno non cerchi l’interesse
proprio, ma anche quello degli altri.
Abbiate in voi gli stessi sentimenti di Cristo Gesù ]:
egli, pur essendo nella condizione di Dio,
non ritenne un privilegio
l’essere come Dio,
ma svuotò se stesso
assumendo una condizione di servo,
diventando simile agli uomini.
Dall’aspetto riconosciuto come uomo,
umiliò se stesso
facendosi obbediente fino alla morte
e a una morte di croce.
Per questo Dio lo esaltò
e gli donò il nome
che è al di sopra di ogni nome,
perché nel nome di Gesù
ogni ginocchio si pieghi
nei cieli, sulla terra e sotto terra,
e ogni lingua proclami:
«Gesù Cristo è Signore!»,
a gloria di Dio Padre.
Canto al Vangelo Gv 10,27
Alleluia, alleluia.
Le mie pecore ascoltano la mia voce, dice il Signore,
io le conosco ed esse mi seguono.
Alleluia.
Vangelo Mt
21, 28-32
Pentitosi, andò. I pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel regno di
Dio.
Dal
vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai capi dei sacerdoti e agli anziani del popolo: «Che
ve ne pare? Un uomo aveva due figli. Si rivolse al primo e disse: Figlio, oggi
va' a lavorare nella vigna. Ed egli rispose: Non ne ho voglia. Ma poi si pentì
e vi andò. Si rivolse al secondo e disse lo stesso. Ed egli rispose: Sì,
signore. Ma non vi andò. Chi dei due ha compiuto la volontà del padre?».
Risposero: «Il primo».
E Gesù disse loro: «In verità io vi dico: i pubblicani e le prostitute vi
passano avanti nel regno di Dio. Giovanni infatti venne a voi sulla via della
giustizia, e non gli avete creduto; i pubblicani e le prostitute invece gli
hanno creduto. Voi, al contrario, avete visto queste cose, ma poi non vi siete
nemmeno pentiti così da credergli».
Nessun commento:
Posta un commento