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mercoledì 2 settembre 2020

"EGLISE VERTE", QUALCHE BUONA IDEA PER VIVERE LA CONVERSIONE ECOLOGICA IN PARROCCHIA / Tempo del Creato 2020 / n. 3




 “A mali estremi rimedi estremi” dice la Sapienza popolare. La situazione mondiale del pianeta e nostra locale ci dicono che ci vogliono rimedi estremi per evitare la catastrofe. Purtroppo, l’esperienza suggerisce che a parte rimedi violenti, per lo più scagliati contro "gli altri", "i nemici", che lasciano più distruzioni e tensioni che soluzioni, l’uomo abitualmente non è capace di conversione totale, non è capace di seguire la sua ragione o un invito all’amore radicale. E' vero che i pochi che lo fanno diventano profeti e lanciano processi che possono, col tempo, incidere profondamente sulla moltitudine. Gesù di Nazareth, abbandonato da tutti sulla croce, e i santi ne sono la prova.
Accogliamo quindi con gratitudine e somma attenzione ogni germe di bene, ogni buona idea e iniziativa per l’ecologia integrale, anche se sappiamo che non basterà, e che sono i governi, i responsabili dell’economia e dell’industria che dovrebbero coralmente prendere le misure necessarie. Ma il Maestro di Galilea aveva capito bene la vita e la politica e ci propone l’immagine del lievito nella pasta. Più la piccola quantità di lievito sarà forte, più tutta la pasta fermenterà. Madre Teresa diceva che quello che faceva era una goccia nell'Oceano, ma non poteva mancare all'Oceano. 
È nata una iniziativa in Francia nel 2017: égliseverte, chiesa verde, rivolta alle parrocchie e alle comunità cristiane, con l’obbiettivo di ottenere 100 adesioni entro il 2020. Sono già quasi 500. Come tale questa iniziativa non esiste in Italia (non possiamo aderirvi direttamente), ma avendola conosciuta quest’estate credo che illustrare il loro metodo può essere stimolante.
Un gruppo di almeno due o tre persone all’interno della parrocchia, con l’approvazione dei responsabili, si incarica di questa missione, avendo la possibilità di comunicare alla comunità i progressi e i frutti delle loro iniziative, e dopo aver organizzato almeno un incontro di sensibilizzazione o di impegno per l’ambiente chiede di essere iscritto per ricevere il marchio "égliseverte".
Si fa allora l' “eco-diagnosi” secondo 5 ambiti:
1.      Celebrazioni e catechesi (omelie, canti, domeniche dedicate all’ecologia, ecc.)
2.      Edifici (illuminazione, riscaldamento, isolazione termica, ecc.)
3.      Terreno (compost parrocchiale, biodiversità, ecc.)
4.      Impegni locali e globali (eventi aperti alla comunità locale, collaborazione con organismi esterni, ecc.)
5.      Modi di vita (spreco, rifiuti, trasporti, politiche di consumo responsabile, ecc.).
Si ripete questa “eco-diagnosi” ogni anno per misurare i progressi e, eventualmente salire un gradino nella scala di valutazione.
Ci sono 5 gradini di progressione:
·         Chicco di senapa: compiuti i passi previ che abbiamo illustrato sopra, l’iscrizione è stata formalizzata.
·         Giglio dei campi: fatto l’eco-diagnosi il gruppo si impegna almeno su 2 campi di azione dei 5 proposti.
·         Vigna: gli obiettivi sono stati raggiunti almeno al 50% in 2 campi e al 25% in altri 2.
·         Fico: in 3 campi sono stati raggiunti gli obiettivi almeno al 50 %, in uno al 75%.
·         Cedro del Libano: in tutti e 5 campi gli obiettivi sono stati raggiunti almeno al 75%. La comunità si impegna ad aiutare altre comunità in questo processo.
Il sito stesso (egliseverte.org) e la newsletter permettono di conoscere le iniziative realizzate da altri. Il tutto mi sembra fatto molto bene, anche perché ad ogni passo sono esposte delle motivazioni spirituali. Chiaramente, tutto è in evoluzione e miglioramento. 

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