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martedì 22 settembre 2020

L'UOMO ABBANDONERA' SUO PADRE E SUA MADRE / martedì XXV sett. T.O. / 1


Nel Vangelo Gesù con la risposta: «Mia madre e miei fratelli sono coloro che ascoltano la parola di Dio e la mettono in pratica», afferma chiaramente il prevalere del rapporto con Dio e la sua Parola sui legami familiari. Chi non rompe con i propri genitori va contro la vita, contro la storia e la volontà di Dio. Onorare i genitori, prendersi cura di loro quando sono nel bisogno, specialmente nella vecchiaia, non significa non vivere la propria vita, in particolare sposarsi o consacrarsi al servizio del Vangelo. In questo senso, con tutto l’affetto, non si devono amare i genitori, ma si ama la moglie, i figli e nipoti, l’avvenire.

Che dire di chi abbandona i propri cari? Su questo, anche se ogni caso singolo va esaminato con carità e prudenza, non possiamo dimenticare che il giudizio di Paolo è molto netto: Se poi qualcuno non si prende cura dei suoi cari, soprattutto di quelli della sua famiglia, costui ha rinnegato la fede ed è peggiore di un infedele”. (1 Tim 5,8) Ma prendersi cura non significa un amore morboso verso i genitori (vedi ceneri a casa perché non si riesce ad accettare il lutto, ecc.) né un amore timoroso da parte del figlio o possessivo da parte del genitore che fa vivere nel passato mentre Dio è accanto e davanti: “per questo l’uomo abbandonerà suo padre e sua madre, e si unirà a sua moglie e i due saranno una sola carne”. (Genesi 2,24).

È necessario lasciare la luce della Parola e dello Spirito Santo scendere profondo nell’intimo per vedere chiaro nei rapporti affettivi, specialmente nel rapporto genitori figli che è estremamente forte e denso di complicazioni. Ma comunque bisogna concretamente tagliare. Dio non ti da i tuoi genitori, la tua famiglia di origine, come vocazione, come progetto cristiano per la tua vita. E in ogni cosa, Dio è l'Unico e Primo, Unico Signore e Unico Liberatore.

 

Prima Lettura  Pr 21, 1-6.10-13
Proverbi di carattere vario.

Dal libro dei Proverbi
Il cuore del re è un canale d'acqua in mano al Signore: 
lo dirige dovunque egli vuole. 
Agli occhi dell'uomo tutte le sue vie sono rette, 
ma chi pesa i cuori è il Signore. 
Praticare la giustizia e l'equità 
per il Signore vale più di un sacrificio. 
Occhi alteri e cuore superbo, lucerna degli empi, è il peccato. 
I piani dell'uomo diligente si risolvono in profitto, 
ma chi è precipitoso va verso l'indigenza. 
Accumular tesori a forza di menzogne 
è vanità effimera di chi cerca la morte. 
L'anima del malvagio desidera far il male 
e ai suoi occhi il prossimo non trova pietà. 
Quando il beffardo vien punito, l'inesperto diventa saggio 
e quando il saggio viene istruito, accresce il sapere. 
Il Giusto osserva la casa dell'empio 
e precipita gli empi nella sventura. 
Chi chiude l'orecchio al grido del povero 
invocherà a sua volta e non otterrà risposta. 

Salmo Responsoriale
   Dal Salmo 118
Guidami, Signore, sulla via dei tuoi precetti.

Beato l'uomo di integra condotta, 
che cammina nella legge del Signore. 
Fammi conoscere la via dei tuoi precetti 
e mediterò i tuoi prodigi. 

Ho scelto la via della giustizia, 
mi sono proposto i tuoi giudizi. 
Dammi intelligenza, perché io osservi la tua legge, 
e la custodisca con tutto il cuore. 

Dirìgimi sul sentiero dei tuoi comandi, 
perché in esso è la mia gioia. 
Custodirò la tua legge per sempre, 
nei secoli, in eterno.   

Canto al Vangelo 
 Cf Lc 11,28 
Alleluia, alleluia.

Beati coloro che ascoltano la parola di Dio
e la custodiscono con amore.
Alleluia.

Vangelo 
  Lc 8, 19-21
Mia madre e miei fratelli sono coloro che ascoltano la parola di Dio e la mettono in pratica.

Dal vangelo secondo Luca
In quel tempo, andarono a trovare Gesù la madre e i fratelli, ma non potevano avvicinarlo a causa della folla. 
Gli fu annunziato: «Tua madre e i tuoi fratelli sono qui fuori e desiderano vederti». 
Ma egli rispose: «Mia madre e miei fratelli sono coloro che ascoltano la parola di Dio e la mettono in pratica». 

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