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giovedì 28 marzo 2024

GUAI A QUELL'UOMO! IL TRADIMENTO DI GIUDA CI INTERROGA PROFONDAMENTE. / Mercoledì Santo 2024.


Questi giorni ci confrontano con la figura controversa di Giuda Iscariota, il traditore. Ho letto tanti tentativi di riabilitarlo: era il più intelligente; voleva forzare Gesù a manifestare la sua gloria; ecc. Il riferimento alla richiesta di denaro e l'accettazione di sole trenta monete di argento non depongono in favore di una grande personalità, ma piuttosto di un uomo meschino e  egoista, un ladro interessato a piccoli guadagni. Il suo pentimento successivo gli ridà dignità. Purtroppo il punire sé stesso per il crimine commesso fa vedere che non ha compreso il messaggio di misericordia di Gesù: doveva riconoscere la sua incapacità a comprendere il bene e chiedere perdono. Orgoglio. Le persone meschine sono spesso orgogliose. E lo siamo tutti. Il fatto che non c'era più Gesù a chi chiedere perdono? Qualcuno suggerisce a Giuda di andare dalla Madonna. Eccellente suggerimento per noi che conosciamo da secoli l'importanza della Vergine Maria. Sì, andiamo verso Maria quando il peccato ci opprime. È comunque la visione di Dio e della Legge che in Giuda è sbagliata. Ma vediamo che era il caso anche degli altri discepoli. L'interpretazione che dona il film "la Passione di Cristo" è molto interessante: Giuda, schiacciato dalla sua colpevolezza, va in giro senza meta e si rintana in un cantuccio. Cerca di pensare. Dei bambini lo vedono e con la curiosità e la compassione spontanea dei bambini si avvicinano. Lui, li respinge con stizza: lasciatemi in pace! I bambini la prendono male e allo stesso modo spontaneo cominciano a deriderlo. Diventano allora strumenti inconsapevoli del demonio e Giuda fugge, preda facile di Satana che fa di tutto per impedirgli di rientrare in sé stesso. Fino al tragico epilogo.

L'ipotesi più sbagliata e pericolosa è quella di dire che Giuda era obbligato a tradire Gesù, era predestinato a questo, ecc…, semplice comparsa di un teatro divino tragico che schiaccia l’uomo e la sua libertà, e anche l’immagine di Dio, cancellando ogni sua bontà e trasformandolo in burattinaio assetato di sofferenza. Ma non è forse Gesù che indica questo? :  “guai a quell’uomo dal quale il Figlio dell’uomo viene tradito! Meglio per quell’uomo se non fosse mai nato!”. La frase di Gesù palesa la gravità del peccato di tradimento e le sue conseguenze ma non indica nessuna predestinazione. Giuda può benissimo, di fronte al castigo che merita il peccato che premedita, fare marcia indietro e desistere. 

La figura di Giuda ci turba e viene ad interrogarci molto profondamente:  “Gesù, sono forse io? Anch’io potrei tradirti. Aiutami! Non mi abbandonare a me stesso e al male che sento dentro di me, alle mie ambiguità…”. Il tradimento di Giuda mi mette in guardia ed esalta la grandezza e gratuità dell’amore di Gesù per me, pronto a morire per chi non merita più nulla e a salvarlo oltre ogni limite.


Vangelo   Mt 26, 14-25

Il Figlio dell’uomo se ne va, come sta scritto di lui; ma guai a quell’uomo dal quale il Figlio dell’uomo viene tradito!

Dal vangelo secondo Matteo

In quel tempo, uno dei Dodici, chiamato Giuda Iscariòta, andò dai capi dei sacerdoti e disse: «Quanto volete darmi perché io ve lo consegni?». E quelli gli fissarono trenta monete d’argento. Da quel momento cercava l’occasione propizia per consegnare Gesù.

Il primo giorno degli Ázzimi, i discepoli si avvicinarono a Gesù e gli dissero: «Dove vuoi che prepariamo per te, perché tu possa mangiare la Pasqua?». Ed egli rispose: «Andate in città da un tale e ditegli: “Il Maestro dice: Il mio tempo è vicino; farò la Pasqua da te con i miei discepoli”». I discepoli fecero come aveva loro ordinato Gesù, e prepararono la Pasqua.

Venuta la sera, si mise a tavola con i Dodici. Mentre mangiavano, disse: «In verità io vi dico: uno di voi mi tradirà». Ed essi, profondamente rattristati, cominciarono ciascuno a domandargli: «Sono forse io, Signore?». Ed egli rispose: «Colui che ha messo con me la mano nel piatto, è quello che mi tradirà. Il Figlio dell’uomo se ne va, come sta scritto di lui; ma guai a quell’uomo dal quale il Figlio dell’uomo viene tradito! Meglio per quell’uomo se non fosse mai nato!». Giuda, il traditore, disse: «Rabbì, sono forse io?». Gli rispose: «Tu l’hai detto».


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