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sabato 2 marzo 2024

НЕ БОЙТЕСЬ - NON AVERE PAURA!


НЕ БОЙТЕСЬ ! - NON AVER PAURA!

 La gente continua a rendere omaggio a Aleksey Navalny. Sul suo ritratto in mezzo ai fiori la scritta  " NE BOYTES' ", NON AVER PAURA!  (foto Novaya Gazeta Evropa).

Speriamo che la morte di questo grande testimone che, scampato al tentativo di avvelenamento del Regime, è tornato in Patria, sapendo che l'esito non sarebbe stato solo il carcere, ma quasi certamente la sua "morte programmata" alla fine di maltrattamenti progressivi, secondo il metodo e l'espressione consacrata dal Regime russo, possa far fiorire al più presto una Russia felice, libera da ogni Dittatura.

Sono veramente stupefatto che, proprio in questi giorni, degli italiani mettano sui loro profili social slogan che apparivano due anni fa, all'inizio dell'invasione su larga scala dell'Ucraina e chiaramente provenienti dalla propaganda russa. 

La ricerca e il servizio della verità significa saper non ripetere né diffondere acriticamente informazioni, slogan, vignette, specialmente quando toccano argomenti così sensibili come la vita e la morte, la guerra e la pace, i diritti umani e la libertà ... E un altro aspetto fondamentale è quello di sapere distinguere i livelli di importanza degli argomenti in campo. 

Prendiamo un esempio molto semplice: se muore una persona per mano di un altro si chiama omicidio. Ma se scivolando sul ghiaccio faccio cadere un'altra persona che sbatte la testa e muore non parliamo di omicidio ma di incidente molto sfortunato. Poi sappiamo distinguere tra omicidio colposo e volontario, omicidio per legittima difesa o per abuso di difesa, omicidio volontario con premeditazione o meno, con l'aggravante di futili motivi, o di crudeltà, oppure meno. È di vitale importanza saper distinguere e modulare i mezzi di repressione e di prevenzione.  

Il non voler vedere la realtà, non voler fare lo sforzo di distinguere, il predicare la pace o attaccare una delle parti con slogan che non appoggiano su nessuna realtà verificata, usare con leggerezza termini come "genocidio", "terrorismo", invocare la pace sulla guancia e la pelle degli altri, seguire l'emotività del momento senza fare nulla di concreto per portare un contributo personale alla causa della pace e della giustizia, serve solo a diffondere pregiudizi che, come sappiamo, sono duri da morire, e generano odio, diffidenza. Non serve la causa della pace ma la ostacola.

In particolare si usano a sproposito termini molto gravi come Genocidio e Terrorismo. Genocida è solo quell'organizzazione che mette in pratica un progetto definito che ha come scopo di annientare fisicamente, culturalmente, religiosamente un popolo, o etnia, o razza. Terrorista è colui che compie atti di terrorismo, cioè uccide indistintamente persone civili, anche se la sua causa è giusta. Per esempio tutti gli attentati nei mercati, sul pullman, in piazze frequentate, che colpiscono per definizione persone (civili) in modo indiscriminato sono atti di terrorismo. 

Ha ragione il falegname di Nazareth che dopo il silenzio operoso della sua vita nascosta per trent'anni, ci ha chiesto di essere sale, luce e lievito, di contagiare il mondo innanzitutto con la testimonianza della nostra vita. Dimentichiamo troppo spesso che san Paolo, l'uomo dell'Annuncio, dopo la sua conversione e un primo periodo di foga predicatrice, si è ritirato a Tarso per sperimentare nel nascondimento e nella preghiera gli effetti su di sé dell'incontro con il Signore risorto, per lasciarsi plasmare dalla Buona Notizia. E continuerà fino alla fine della sua vita.  "Anzi tratto duramente il mio corpo e lo riduco in schiavitù, perché non succeda che, dopo avere predicato agli altri, io stesso venga squalificato".   (1 Corinzi 9, 27).

Preghiamo per il dono della Pace che non siamo capaci di costruire, ma impegniamoci innanzitutto nella nostra conversione concreta !

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