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lunedì 25 marzo 2024

CON UN DIO RE SIAMO ANCORA PAGANI, CON UN DIO CROCIFISSO SIAMO GIÀ CRISTIANI / Lunedì Santo 2024.


Agitando i rami, pieni di allegria, abbiamo gridato “ viva il re, il figlio di Davide che entra trionfante a Gerusalemme”. Non ci dispiace il puledro d’asino come montatura. Anche Davide era semplice. Ma avremmo voluto fermarci là. Che bella processione abbiamo fatto! Non ci aspettavamo tanta partecipazione. Era tutto ben organizzato. Adesso tutti si impegneranno di più per il bene comune, per la legalità e per l’ambiente, cose che, come sappiamo, rappresentano ferite profonde del nostro vivere civile. Facciamoci sentire al palazzo comunale. Nessuno rimanga indifferente. 

Purtroppo questo è un giorno scandaloso. Questo re che abbiamo acclamato muore sulla croce, giustiziato come un criminale. Perché? Era proprio necessario? Perché tanti che gridavano “Viva il Regno del nostro Padre Davide” e stendevano i loro mantelli davanti a Lui, hanno poi cambiato e hanno gridato: “crocifiggilo!”? Sono le due domande lancinanti, una dal lato di Dio, l'altra dal lato dell'uomo. 

Ma questo è il cristianesimo. Il trionfalismo non da gloria a Dio. Il Cristianesimo vero è molto deludente per tanti. Specialmente per chi vuole strumentalizzare Dio per ottenere grazie. Quante grazie non ci vengono concesse! Il crocifisso non è un Dio come lo vogliamo.

Un prete testimonia: colpito da una malattia rara, che potrebbe mettere fine alla sua vita in ogni momento, scopre che questo è un dono per lui, non cercato, ma che lo obbliga a vivere la precarietà, appoggiato su Dio. Questa malattia lo fa anche soffrire e si cura per questo. In un momento di dolore particolarmente forte, gli vengono in mente le sofferenze di Gesù sulla croce e sente nel suo cuore: “per aiutare a salvare il mondo”. Egli acconsente ed è invaso da una pace straordinaria che trasforma tutta la sua esperienza della malattia e della vita. 

Ma c'è chi vuole ridurre il Cristianesimo ad apparenza o a impegno umano, terreno. Gesù abbraccia tutta la nostra vita, assume tutta la nostra condizione umana e salva il mondo. Chi cerca l’apparire ha già la sua ricompensa e non avrà nulla presso Dio. Chi limita il Cristianesimo a solo impegno umano sa già due cose: non riuscirà a trasformare il mondo che da duemila anni, pur fermentato dal lievito del Vangelo conosce ancora guerre e ingiustizie, e, inoltre, lascerà qui tutto quello che ha fatto. Chi entra nel Mistero di Cristo sa che Gesù ha già salvato il mondo e che il suo seguirlo diffonde questa salvezza nella sua generazione. Cristo è risorto, davvero Cristo è risorto! Ma lo riconoscono solo coloro che credono. Anche i suoi stessi discepoli devono riconoscerlo di nuovo ad ogni apparizione, perché non sempre sono in preghiera, in sintonia con la fede. 


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