Visualizzazioni totali

giovedì 29 giugno 2023

LO STORPIO, PAOLO, PIETRO, UN RITRATTO COMPLETO DI OGNI CRISTIANO / SS. Pietro e Paolo, 2023.


Ogni anno, dal 2017, ho commentato le letture del giorno della Festa dei Santi Pietro e Paolo. Ho potuto toccare varie dimensioni (
La Gioia del Vangelo: DALLA CHIESA SALIVA INCESSANTEMENTE A DIO UNA PREGHIERA PER PIETRO / 29 giugnoLa Gioia del Vangelo: TUTTI PROMOSSI CARDINALI! / 28 - 29 GIUGNO 2018La Gioia del Vangelo: SE IL CATTOLICO NON STA CON IL PAPA, CON CHI STA? / SS. PIETRO E PAOLO, 29 giugnoLa Gioia del Vangelo: PERCHE' PIETRO E PAOLO SONO FESTEGGIATI INSIEME? / 29 giugno SS. PIETRO E PAOLO La Gioia del Vangelo: IL GRANDE SOGNO DI AMORE DI DIO PER OGNI UOMO / Festa dei SS Pietro e Paolo, 29 giugno.La Gioia del Vangelo: EVANGELIZZAZIONE, PERSECUZIONE, LIBERAZIONE / SS. Pietro e Paolo, 29 giugno.). Oggi vorrei meditare le letture della Messa vespertina.

Uno storpio dalla nascita (probabilmente un parto difficile e l’uso del forcipe) chiede l’elemosina al Tempio. Tende la mano a Pietro e Giovanni che entrano. Essi sentono il progetto del Signore e lo chiamano: «Guarda verso di noi!» Si nota abitualmente come la povertà sia una condizione necessaria per la Chiesa per operare miracoli. Si nota anche che questo segno serve alla evangelizzazione. Ma lo storpio dal canto suo si aspetta un'elemosina, questa è la sua condizione: dipendere dalla commiserazione degli altri; Dio ha per lui e per noi progetti diversi e molto più grandi di quelli che possiamo immaginare anche col suo aiuto: prenderti per mano e rialzarti; liberazione totale; inizio di un cammino. 

Ma è il progetto di Dio, non il nostro. Il Vangelo “non segue un modello umano” dice Paolo. La Chiesa nel quotidiano annuncia sempre un Vangelo divino? Fa capire a tutti che “chi non odia suo padre, sua madre, … persino la propria vita non può essere mio discepolo”? In ogni parrocchia si offre a chi lo desidera un cammino per vivere integralmente il Vangelo? Qualcuno mi dirà: “tu vivi integralmente il Vangelo?” - “Purtroppo no, ma questo mi accusa e mi obbliga a fidarmi di Gesù Cristo, non mi autorizza a ridurre il Vangelo a ciò che faccio o a ciò che mi piace”. I santi sono più santi dei loro genitori o formatori, dei loro parroci. 

Il Vangelo ci permette annotazioni preziose. Seguire Gesù fino alla fine è per ogni discepolo. Gesù ha avuto pazienza con Pietro, e avrà ancora pazienza fino all’ultimo. Questo permette a Pietro di fare una cosa indispensabile : aprire gli occhi sulla propria debolezza e sentirsi amato in essa. Il criterio per seguire Gesù è sempre solo uno: “Mi ami più di costoro?” cioè più di quanto ami le persone a te care, le cose tue, la tua vecchia vita? Se amo Gesù più di ogni cosa lo servirò con tutto il cuore, tutta la mia intelligenza, tutte le mie capacità. Le mie doti umane non vengono cancellate ma non contano in primis. Gesù prospetta a Pietro il martirio in modo velato. Ha ancora un cammino personale da fare nella fiducia, passo, passo, accompagnato dall’amore del Signore, senza l'ansia di sapere ciò che sarà domani, e senza volersi intromettere nel cammino degli altri. C'è infine un particolare molto importante: Pietro morirà imperfetto eppure glorificherà Dio. “Un altro … ti porterà dove tu non vuoi”. Si dà gloria a Dio appoggiandosi a lui, nella fede. 


Prima Lettura   At 3, 1-10 Quello che ho te lo do: nel nome di Gesù Cristo, il Nazareno, àlzati e cammina!

Dagli Atti degli apostoli.

In quei giorni, Pietro e Giovanni salivano al tempio per la preghiera delle tre del pomeriggio. Qui di solito veniva portato un uomo, storpio fin dalla nascita; lo ponevano ogni giorno presso la porta del tempio detta Bella, per chiedere l’elemosina a coloro che entravano nel tempio.

Costui, vedendo Pietro e Giovanni che stavano per entrare nel tempio, li pregava per avere un’elemosina. Allora, fissando lo sguardo su di lui, Pietro insieme a Giovanni disse: . Ed egli si volse a guardarli, sperando di ricevere da loro qualche cosa.

Pietro gli disse: «Non possiedo né argento né oro, ma quello che ho te lo do: nel nome di Gesù Cristo, il Nazareno, àlzati e cammina!». Lo prese per la mano destra e lo sollevò.

Di colpo i suoi piedi e le caviglie si rinvigorirono e, balzato in piedi, si mise a camminare; ed entrò con loro nel tempio camminando, saltando e lodando Dio.

Tutto il popolo lo vide camminare e lodare Dio e riconoscevano che era colui che sedeva a chiedere l’elemosina alla porta Bella del tempio, e furono ricolmi di meraviglia e stupore per quello che gli era accaduto.


Salmo Responsoriale   Dal Salmo 18  Per tutta la terra si diffonde il loro annuncio

I cieli narrano la gloria di Dio, l’opera delle sue mani annuncia il firmamento. Il giorno al giorno ne affida il racconto e la notte alla notte ne trasmette notizia.

Senza linguaggio, senza parole, senza che si oda la loro voce, per tutta la terra si diffonde il loro annuncio e ai confini del mondo il loro messaggio.


Seconda Lettura   Gal 1,11-20 Dio mi scelse fin dal seno di mia madre.

Dalla lettera di san Paolo ai Gàlati

Fratelli, vi dichiaro che il Vangelo da me annunciato non segue un modello umano; infatti io non l’ho ricevuto né l’ho imparato da uomini, ma per rivelazione di Gesù Cristo.

Voi avete certamente sentito parlare della mia condotta di un tempo nel giudaismo: perseguitavo ferocemente la Chiesa di Dio e la devastavo, superando nel giudaismo la maggior parte dei miei coetanei e connazionali, accanito com’ero nel sostenere le tradizioni dei padri.

Ma quando Dio, che mi scelse fin dal seno di mia madre e mi chiamò con la sua grazia, si compiacque di rivelare in me il Figlio suo perché lo annunciassi in mezzo alle genti, subito, senza chiedere consiglio a nessuno, senza andare a Gerusalemme da coloro che erano apostoli prima di me, mi recai in Arabia e poi ritornai a Damasco.

In seguito, tre anni dopo, salii a Gerusalemme per andare a conoscere Cefa e rimasi presso di lui quindici giorni; degli apostoli non vidi nessun altro, se non Giacomo, il fratello del Signore. In ciò che vi scrivo – lo dico davanti a Dio – non mentisco.

 

Canto al Vangelo   Gv 21,17d  Alleluia, alleluia. Signore, tu conosci tutto; tu sai che ti voglio bene. Alleluia. 

Vangelo   Gv 21,15-19 Pasci i miei agnelli, pasci le mie pecorelle.

Dal vangelo secondo Giovanni.

[ Dopo che si fu manifestato risorto ai suoi discepoli, ] quand’ebbero mangiato, Gesù disse a Simon Pietro: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami più di costoro?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pasci i miei agnelli».

Gli disse di nuovo, per la seconda volta: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pascola le mie pecore».

Gli disse per la terza volta: «Simone, figlio di Giovanni, mi vuoi bene?». Pietro rimase addolorato che per la terza volta gli domandasse «Mi vuoi bene?», e gli disse: «Signore, tu conosci tutto; tu sai che ti voglio bene». Gli rispose Gesù: «Pasci le mie pecore. In verità, in verità io ti dico: quando eri più giovane ti vestivi da solo e andavi dove volevi; ma quando sarai vecchio tenderai le tue mani, e un altro ti vestirà e ti porterà dove tu non vuoi». Questo disse per indicare con quale morte egli avrebbe glorificato Dio.

E, detto questo, aggiunse: «Seguimi».


Nessun commento:

Posta un commento