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mercoledì 28 giugno 2023

IN PRINCIPIO LA VERITÀ! / Sant'Ireneo, 28 giugno 2023.

Joseph Ratzinger ha costantemente predicato
il rapporto necessario tra Amore e Verità.
Il suo motto episcopale era
"Cooperatores Veritatis" Collaboratori della Verità. 


Un insegnamento fedele sulla bocca, e nessuna falsità alle labbra: * con pace e rettitudine ha camminato davanti al Signore”. Questa frase del Breviario definisce bene Sant’Ireneo (130 - 202) che la Chiesa ricorda oggi. Padre della Chiesa, fu discepolo di san Policarpo il quale fu discepolo di san Giovanni. Vescovo di Lione, in tempo di persecuzioni, si impegnò perché i cristiani camminassero uniti nella verità e nell’unità della fede. Egli lottò quindi contro le eresie che proliferavano. Il suo servizio principale fu quello di insegnare, senza trascurare il santificare e il governare. Delle sue due opere pervenute per intero, la più conosciuta è Adversus Haereses ("Contro le eresie"), dove scrisse: “(Gli Apostoli) vollero infatti che fossero assolutamente perfetti e irreprensibili in tutto coloro che lasciavano come successori, trasmettendo loro la propria missione di insegnamento. Se essi avessero capito correttamente, ne avrebbero ricavato grande profitto; se invece fossero falliti, ne avrebbero ricavato un danno grandissimo.” (Adversus haereses, III, 3,1)

Provvidenzialmente le letture di oggi mettono fortemente in guardia contro la mancanza di verità che è spesso menzogna, ma può essere soltanto errore. 

Il Vangelo mette in guardia contro i falsi profeti, cioè quanti pretendono falsamente di parlare in nome di Dio e/o portano all’errore coloro che li ascoltano. Infatti il Profeta è “colui che parla in nome di”. 

-Ma non basta forse fare le cose buone senza troppo preoccuparci della verità? Abbiamo bisogno di fatti concreti. Basta che ci sia amore, che si stia bene! -La Verità è Dio stesso e Gesù è venuto a rendere testimonianza alla Verità. Secondo sant’Ireneo, "la vita dell’uomo è la visione di Dio!" Se mi faccio un Dio a modo mio, se credo in un falso Dio, come potrò avere vita? Se insegno un Dio falso, non uccido forse le persone? Anche sul piano soltanto umano, l’azione segue il pensiero, è condizionata da ciò che uno pensa, da come giudica le situazioni e le persone. In principio era il Verbo, e dal Verbo tutto fu creato!  (vedi Giovanni 1,1-5).

La lettura della Genesi sottolinea l'importanza di comprendere bene, fino in fondo, di approfondire la Parola di Dio: 

Il Signore dice ad Abramo: “uno nato da te sarà il tuo erede!” Non comprendendo che quel figlio deve nascere da Sarah, benché non abbia mai avuto figli e sia ormai in menopausa, Abramo e Sarah pensano che va bene se egli si unisce alla giovane schiava di Sarah. Infatti Ismaele è nato da Abramo, è suo figlio biologico. Il suo nome significa “Dio ascolta” la nostra preghiera… Ma non era il progetto di Dio e questa soluzione affrettata creerà tanti problemi. 

Dio dice ancora: «Alla tua discendenza io do questa terra, dal fiume d’Egitto al grande fiume, il fiume Eufrate». Alcuni ebrei comprendono letteralmente questa frase e sono pronti a conquistare militarmente l’Egitto, la Siria e l’Iraq fino all'Eufrate!

Attenzione, fedeltà al Signore e alla Chiesa, fiducia in Colui che nutre i suoi figli col pane della Parola senza esigere che diventino studiosi della Bibbia. Prudenza nelle interpretazioni … e conversione continua per mettere in pratica la Parola nella mia vita. Infatti “il Verbo si fece carne”. 


Dal libro della Gènesi

In quei giorni, fu rivolta ad Abram, in visione, questa parola del Signore: «Non temere, Abram. Io sono il tuo scudo; la tua ricompensa sarà molto grande».

Rispose Abram: «Signore Dio, che cosa mi darai? Io me ne vado senza figli e l’erede della mia casa è Elièzer di Damasco». Soggiunse Abram: «Ecco, a me non hai dato discendenza e un mio domestico sarà mio erede».

Ed ecco, gli fu rivolta questa parola dal Signore: «Non sarà costui il tuo erede, ma uno nato da te sarà il tuo erede». Poi lo condusse fuori e gli disse: «Guarda in cielo e conta le stelle, se riesci a contarle»; e soggiunse: «Tale sarà la tua discendenza». Egli credette al Signore, che glielo accreditò come giustizia.

E gli disse: «Io sono il Signore, che ti ho fatto uscire da Ur dei Caldei per darti in possesso questa terra». Rispose: «Signore Dio, come potrò sapere che ne avrò il possesso?». Gli disse: «Prendimi una giovenca di tre anni, una capra di tre anni, un ariete di tre anni, una tortora e un colombo».

Andò a prendere tutti questi animali, li divise in due e collocò ogni metà di fronte all’altra; non divise però gli uccelli. Gli uccelli rapaci calarono su quei cadaveri, ma Abram li scacciò.

Mentre il sole stava per tramontare, un torpore cadde su Abram, ed ecco terrore e grande oscurità lo assalirono. Quando, tramontato il sole, si era fatto buio fitto, ecco un braciere fumante e una fiaccola ardente passare in mezzo agli animali divisi.

In quel giorno il Signore concluse quest’alleanza con Abram: «Alla tua discendenza io do questa terra, dal fiume d’Egitto al grande fiume, il fiume Eufrate». 


Salmo Responsoriale   Dal Salmo 104   Il Signore si è sempre ricordato della sua alleanza.

Rendete grazie al Signore e invocate il suo nome, proclamate fra i popoli le sue opere. A lui cantate, a lui inneggiate, meditate tutte le sue meraviglie.

Gloriatevi del suo santo nome: gioisca il cuore di chi cerca il Signore. Cercate il Signore e la sua potenza, ricercate sempre il suo volto.

Voi, stirpe di Abramo, suo servo, figli di Giacobbe, suo eletto. È lui il Signore, nostro Dio: su tutta la terra i suoi giudizi.

Si è sempre ricordato della sua alleanza, parola data per mille generazioni, dell’alleanza stabilita con Abramo e del suo giuramento a Isacco.   


Canto al Vangelo   Gv 15,4.5  Alleluia, alleluia. Rimanete in me e io in voi, dice il Signore; chi rimane in me porta molto frutto. Alleluia.

 Vangelo   Mt 7, 15-20   Dai loro frutti li riconoscerete.

Dal vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:

«Guardatevi dai falsi profeti, che vengono a voi in veste di pecore, ma dentro sono lupi rapaci! Dai loro frutti li riconoscerete.

Si raccoglie forse uva dagli spini, o fichi dai rovi? Così ogni albero buono produce frutti buoni e ogni albero cattivo produce frutti cattivi; un albero buono non può produrre frutti cattivi, né un albero cattivo produrre frutti buoni. Ogni albero che non dà buon frutto viene tagliato e gettato nel fuoco. Dai loro frutti dunque li riconoscerete».


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