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domenica 11 giugno 2023

PER UMILIARTI E METTERTI ALLA PROVA / Solennità del Corpo e del Sangue di Cristo.

J. Tissot: gli Ebrei raccolgono la manna.

Mosè nella prima lettura ricorda al popolo il cammino nel deserto. Cammino duro ma che educa. Per questo Dio umilia il popolo! cioè lo rende impotente e dipendente. Ma non doveva liberarlo? L'uomo oppure è schiavo degli idoli oppure è servo di Dio, della Parola. Non dimentichiamolo! Il popolo non è più schiavo degli uomini che lo trattarono duramente, Dio provvede loro gratuitamente con un miracolo quotidiano, la manna, ma che non possono accumulare. Qual è lo scopo di tutto questo? Che Israele veda quello che ha nel cuore, se ha fede in Dio. E si può vedere solo nella prova. Molti non vogliono vedere ciò che sta nel loro cuore. Molti di più non sanno ciò che sta nel loro cuore. Quando appare sotto stress, non lo riconoscono come loro, dicono che è “un episodio che è capitato”, che “non è da loro” magari è colpa di altri, ecc. Ora è indispensabile sapere ciò che si ha nel cuore, per essere veramente liberi e diventare saggi. 

La manna pur essendo un miracolo continuo, “un pane disceso dal cielo”, e quindi un segno di Dio, è solo uno strumento per obbligare gli israeliti a prestare attenzione a Dio, a ricordarsi che è lui che li salva. Non è assimilabile all’Eucaristia. Non “esce dalla bocca del Signore”. Quello che esce dalla bocca è, giustamente, una Parola. Gesù preciserà la frase di Mosè dicendo: "Sta scritto: Non di solo pane vivrà l'uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio". (Matteo 4,4).

Ma l’Eucaristia non è un pane il cui segno è materiale? L’Eucaristia, il Memoriale della Pasqua, è più delle Specie eucaristiche. Gesù è il pane vivo, disceso dal cielo, in quanto Verbo Incarnato, ma non è solo le specie eucaristiche. È la Parola che si fa pane. Adoro le specie eucaristiche, Gesù ha veramente preso il pane azzimo della Pasqua dicendo: “questo è il mio corpo”,  ha veramente preso il calice della benedizione dicendo: “questo è il calice del mio sangue… “, ma non ridurrò il memoriale della Pasqua al pane e al vino. 

Intanto ricordiamo che la Chiesa chiede un atto (breve) di adorazione a chi si avvicina al ministro prima di ricevere la comunione! Non dimentichiamo di farlo. Ci aiuterà.  Chiediamo al Signore una fede viva nella presenza di Cristo risorto nell’Assemblea, nei ministri, nella Parola, nelle Specie eucaristiche!


Prima Lettura  Dt 8, 2-3. 14b-16a  Ti ha nutrito di un cibo che tu non conoscevi e che i tuoi padri non avevano mai conosciuto. 

 Dal libro del Deuteronòmio

Mosè parlò al popolo dicendo:

«Ricòrdati di tutto il cammino che il Signore, tuo Dio, ti ha fatto percorrere in questi quarant’anni nel deserto, per umiliarti e metterti alla prova, per sapere quello che avevi nel cuore, se tu avresti osservato o no i suoi comandi.

Egli dunque ti ha umiliato, ti ha fatto provare la fame, poi ti ha nutrito di manna, che tu non conoscevi e che i tuoi padri non avevano mai conosciuto, per farti capire che l’uomo non vive soltanto di pane, ma che l’uomo vive di quanto esce dalla bocca del Signore.

Non dimenticare il Signore, tuo Dio, che ti ha fatto uscire dalla terra d’Egitto, dalla condizione servile; che ti ha condotto per questo deserto grande e spaventoso, luogo di serpenti velenosi e di scorpioni, terra assetata, senz’acqua; che ha fatto sgorgare per te l’acqua dalla roccia durissima; che nel deserto ti ha nutrito di manna sconosciuta ai tuoi padri».


Salmo Responsoriale  Dal Salmo 147  Loda il Signore, Gerusalemme.

 Celebra il Signore, Gerusalemme, loda il tuo Dio, Sion, perché ha rinforzato le sbarre delle tue porte, in mezzo a te ha benedetto i tuoi figli.

Egli mette pace nei tuoi confini e ti sazia con fiore di frumento. Manda sulla terra il suo messaggio: la sua parola corre veloce.

Annuncia a Giacobbe la sua parola, i suoi decreti e i suoi giudizi a Israele. Così non ha fatto con nessun’altra nazione, non ha fatto conoscere loro i suoi giudizi. 


Seconda Lettura  1 Cor 10, 16-17 Poiché vi è un solo pane, noi siamo, benché molti, un solo corpo. 

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi

Fratelli, il calice della benedizione che noi benediciamo, non è forse comunione con il sangue di Cristo? E il pane che noi spezziamo, non è forse comunione con il corpo di Cristo?

Poiché vi è un solo pane, noi siamo, benché molti, un solo corpo: tutti infatti partecipiamo all’unico pane.

   

Canto al Vangelo  Gv 6,51 Alleluia, alleluia. Io sono il pane vivo, disceso dal cielo, dice il  Signore, se uno mangia di questo pane vivrà in eterno. Alleluia.

Vangelo  Gv 6, 51-58 La mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda.

Dal vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù disse alla folla:

«Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo».

Allora i Giudei si misero a discutere aspramente fra loro: «Come può costui darci la sua carne da mangiare?».

Gesù disse loro: «In verità, in verità io vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avete in voi la vita. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda.

Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui. Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia me vivrà per me. Questo è il pane disceso dal cielo; non è come quello che mangiarono i padri e morirono. Chi mangia questo pane vivrà in eterno».


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