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domenica 25 giugno 2023

NON ABBIATE PAURA; VALETE MOLTO / XII Domenica del T.O., A, 2023


Più volte Gesù ripete in questo Vangelo “non abbiate paura”, “non temete”. La prima lettura precisa un motivo di timore molto profondo e intimo: gli amici, il sostegno naturale, spesso la base affettiva della nostra vita, si rivelano invece traditori che aspettano i segni di debolezza per manifestarsi. Ma il Signore è presente, forte, anche se solo la fede permette il contatto (reale) con lui. Il Salmo parla invece dell’isolamento nella propria famiglia che è contraria a tanto zelo concreto per il Signore anche se da buoni ebrei ripetono tre volte al giorno lo Shemà: “ascolta Israele, il Signore è il nostro Dio, il Signore è uno solo; tu amerai il Signore tuo Dio con tutto il cuore tutta la tua mente, tutte le tue forze”. Qualche giorno fa una mamma mi diceva: “in famiglia sul piano della fede è una sfida continua!” Fa sicuramente soffrire, ma nel Cristianesimo primitivo spesso un solo membro era credente. E lungo i secoli conosciamo molti hanno dovuto affrontare resistenze ostinate nelle loro famiglie.  

Gli apostoli avevano molti motivi di temere. Il timore più grande però è di misurarsi con Dio. L’angelo Gabriele dice a Maria di Nazareth: “non temere”. Eppure lei è l’Immacolata, che cresce nella fedeltà assoluta a Dio. Non dobbiamo quindi scandalizzarci di trovarci impari di fronte al Mistero di Dio. Anzi, dobbiamo sapere che si cammina con Dio solo nella fede. La fede non è contraria alla ragione, essa si incarna nella trama dei nostri giorni, ma supera la ragione, apre orizzonti più grandi dell’orizzonte solo umano. È facile cadere nella trappola di voler capire Dio, di voler controllare con la nostra ragione i suoi progetti. Paolo ce lo dice con il verbo vedere: “Nella speranza infatti siamo stati salvati. Ora, ciò che si spera, se è visto, non è più oggetto di speranza; infatti, ciò che uno già vede, come potrebbe sperarlo? (Romani 8, 24; cf anche Ebrei 11, 1: La fede è fondamento di ciò che si spera e prova di ciò che non si vede”).

Ma l’esperienza e la testimonianza dei santi piccoli e grandi, ci conferma che per avere una vita piena di senso e di pace, conviene seguire Gesù e il suo Vangelo nella fede. Lui ci accompagnerà e ripeterà: non temere, vali molto e anche la tua vita ha sempre valore potrà portare molto frutto in avvenire. 


Prima Lettura   Ger 20, 10-13  Ha liberato la vita del povero dalle mani dei malfattori.

Dal libro del profeta Geremia

Sentivo la calunnia di molti: «Terrore all’intorno! Denunciatelo! Sì, lo denunceremo». Tutti i miei amici aspettavano la mia caduta: «Forse si lascerà trarre in inganno, così noi prevarremo su di lui, ci prenderemo la nostra vendetta». 

Ma il Signore è al mio fianco come un prode valoroso, per questo i miei persecutori vacilleranno e non potranno prevalere; arrossiranno perché non avranno successo, sarà una vergogna eterna e  incancellabile.

Signore degli eserciti, che provi il giusto, che vedi il cuore e la mente, possa io vedere la tua vendetta su di loro, poiché a te ho affidato la mia causa! Cantate inni al Signore, lodate il Signore, perché ha liberato la vita del povero dalle mani dei malfattori. 

 

Salmo Responsoriale  Dal Salmo 68  Nella tua grande bontà rispondimi, o Dio.

Per te io sopporto l’insulto e la vergogna mi copre la faccia; sono diventato un estraneo ai miei fratelli, uno straniero per i figli di mia madre. Perché mi divora lo zelo per la tua casa, gli insulti di chi ti insulta ricadono su di me.

Ma io rivolgo a te la mia preghiera, Signore, nel tempo della benevolenza. O Dio, nella tua grande bontà, rispondimi, nella fedeltà della tua salvezza. Rispondimi, Signore, perché buono è il tuo amore; volgiti a me nella tua grande tenerezza.

Vedano i poveri e si rallegrino; voi che cercate Dio, fatevi coraggio, perché il Signore ascolta i miseri non disprezza i suoi che sono prigionieri. A lui cantino lode i cieli e la terra, i mari e quanto brùlica in essi.


Seconda Lettura  Rm 5, 12-15 Il dono di grazia non è come la caduta. 

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani

Fratelli, come a causa di un solo uomo il peccato è entrato nel mondo e, con il peccato, la morte, così in tutti gli uomini si è propagata la morte, poiché tutti hanno peccato.

Fino alla Legge infatti c’era il peccato nel mondo e, anche se il peccato non può essere imputato quando manca la Legge, la morte regnò da Adamo fino a Mosè anche su quelli che non avevano peccato a somiglianza della trasgressione di Adamo, il quale è figura di colui che doveva venire.

Ma il dono di grazia non è come la caduta: se infatti per la caduta di uno solo tutti morirono, molto di più la grazia di Dio, e il dono concesso in grazia del solo uomo Gesù Cristo, si sono riversati in abbondanza su tutti. 


Canto al Vangelo   Cf Gv 15,26b.27a

Alleluia, alleluia.  Lo Spirito della verità darà testimonianza di me, dice il Signore, e anche voi date testimonianza. Alleluia.

   

Vangelo   Mt 10, 26-33  Non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo.

Dal vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai suoi apostoli:

«Non abbiate paura degli uomini, poiché nulla vi è di nascosto che non sarà svelato né di segreto che non sarà conosciuto. Quello che io vi dico nelle tenebre voi ditelo nella luce, e quello che ascoltate all’orecchio voi annunciatelo dalle terrazze.

E non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere l’anima; abbiate paura piuttosto di colui che ha il potere di far perire nella Geènna e l’anima e il corpo.

Due passeri non si vendono forse per un soldo? Eppure nemmeno uno di essi cadrà a terra senza il volere del Padre vostro. Perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non abbiate dunque paura: voi valete più di molti passeri!

Perciò chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anch’io lo riconoscerò davanti al Padre mio che è nei cieli; chi invece mi rinnegherà davanti agli uomini, anch’io lo rinnegherò davanti al Padre mio che è nei cieli».


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