Visualizzazioni totali

lunedì 26 giugno 2023

CLUB ALPINO ITALIANO: STOP ALLE CROCI SULLE VETTE, POLEMICHE E RIFLESSIONE CRISTIANA


In questi giorni un esempio di disinformazione anche cattolica che certamente non aiuta la causa del Vangelo mi spinge a fare qualche riflessione.

Su Facebook ho visto ripreso da molti un post del Tgcom24 che dice che il Club alpino italiano (CAI) dichiara lo “stop alle croci sulle vette delle montagne … perché anacronistiche e divisive”.  Detto in quel modo non si sa se non bisogna più installare nuove croci sulle cime, oppure anche togliere quelle che ci sono già. Inoltre si arriva facilmente alla conclusione che il Cai esprimerebbe una sua decisione. 

Tgcom24 è una testata nazionale per cui la Notizia dovrebbe avere una certa affidabilità. Certo, prima di commentare sarebbe necessario e prudente innanzitutto andare oltre il titolo, e poi riflettere, approfondire: qual è il potere del Cai, quindi che valore ha una tale decisione? Con le polemiche successive anche da parte di esponenti politici si è saputo che la Notizia non impegnava il Cai come tale ma era solo l’opinione personale del Direttore della rivista del Cai. Tra dire “il Cai ha deciso che non ci devono più essere croci sulle vette perché anacronistiche e divisive” o dire “in una sua riflessione il Direttore del Giornale dice che le croci sulle vette sono anacronistiche e divisive”, c'è una bella differenza! 

Tgcom24 ha quindi fatto cattivo giornalismo.

Certo la Notizia è comunque degna di attenzione, e non fa piacere a un cristiano. Papa Francesco, che è stato il primo Papa a dire chiaramente che la Cristianità è finita (aggiungendo: non sappiamo per quanto tempo), chiede ai vescovi di non chiudere le chiese e soprattutto di non venderle, e anche nel dare loro altre destinazioni di essere molto attenti a non urtare i sentimenti religiosi della gente. 

Ma ciò che mi ha più addolorato sono stati molti commenti su Facebook. Accanto ad alcuni equilibrati e con sostanza biblica o di riflessione, ci sono tanti, troppi “cristiani difensori delle autentiche tradizioni cristiane” che commentano in modo polemico che non ricorda il Vangelo di Gesù Cristo. 

Uno dei più miti è stato: “per me una cima senza croce non è una cima”.  Questa frase mi ricorda gli effetti negativi - accanto a tanti positivi - del regime di Cristianità quando vuole imporre a tutti il proprio credo. Tutte le cime sono di Dio, e sono cime con o senza croce, anche con simboli di altre religioni.

Ma ci sono altri commenti più negativi: 

-Sono solo matti … dovrebbero imparare a guardarsi allo specchio e leggere di più i Vangeli.  -Maledetti !!!   -Dio li punisca severamente solo per averlo pensato.   -Il Signore ha detto chi si vergognerà di me sulla terra anch’io mi vergognerò di loro.  -Vi pentirete di quello che dite, voi siete figli di satana,... i veggenti di Medjugorje dicono che vi saranno momenti con tanti morti.. -Stoppiamo il Cai per meningite!

Non so se qualcuno che incontra cristiani con quello  spirito avrà voglia di entrare nella Chiesa. Questa acredine è lontana dalle raccomandazioni di san Pietro di “dolcezza e rispetto” nell’annunciare la salvezza (1 Pietro 3, 16). Anche san Paolo indica un modo di correggere che rivela se hai lo Spirito Santo: “Fratelli, se uno viene sorpreso in qualche colpa, voi, che avete lo Spirito, correggetelo con spirito di dolcezza. E tu vigila su te stesso, per non essere tentato anche tu”. (Gàlati 6, 1).

Ma c'è un altro aspetto che mi impressiona molto. Le croci sulle vette sono state poste da cristiani, nostri antenati. Erano figli di martiri! Se non ci sono più cristiani, non sarà giusto ma, di fatto, le croci scompariranno. 

Dal 1981 con Giovanni Paolo II si parla nella Chiesa della necessità di una Nuova Evangelizzazione. Ho scoperto un gruppo di laici impegnati che credeva che l'espressione "Nuova Evangelizzazione” fosse stata inventata e diffusa da Papa Benedetto! Dal 1981 al 2005 di che cosa si è parlato nella loro parrocchia? Qualcuno ci impedisce di evangelizzare? Gesù dice che se il sale perde sapore non serve a nulla e viene gettato fuori e calpestato dalla gente. 

Difendere le tradizioni cristiane è buono, ma coltivare la tradizione è alimentare il fuoco, non adorare le ceneri, disse un grande musicista. C'è chi lega troppo la sua identità al passato, ai segni esterni. Qualcuno aveva commentato: “C'è altro da togliere??? A forza di togliere tutto, alla fine, cancelleremo tutto ciò che siamo. E tutto quello  che siamo stati. Giù le mani dalle croci, giù le mani dalle nostre montagne”.

Diventare in nome delle tradizioni persone lamentose e acide, ignave, pronte a vedere il bene solo nel passato e solo il male nel presente, spesso screditare la Chiesa di oggi e minare l’unità attorno al Papa e ai Vescovi, non viene dallo Spirito Santo ma rivela  un grande vuoto di fede. 


Vangelo   Mt 7, 1-5  Togli prima la trave dal tuo occhio.

Dal vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:

«Non giudicate, per non essere giudicati; perché con il giudizio con il quale giudicate sarete giudicati voi e con la misura con la quale misurate sarà misurato a voi.

Perché guardi la pagliuzza che è nell’occhio del tuo fratello, e non ti accorgi della trave che è nel tuo occhio? O come dirai al tuo fratello: “Lascia che tolga la pagliuzza dal tuo occhio”, mentre nel tuo occhio c’è la trave? Ipocrita! Togli prima la trave dal tuo occhio e allora ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall’occhio del tuo fratello».


Nessun commento:

Posta un commento