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giovedì 1 giugno 2023

SAN GIUSTINO, RICERCATORE DI DIO, FORMATORE DI CRISTIANI, MARTIRE / 1 giugno 2023


Oggi festeggiamo il martire san Giustino (100 -165). Un uomo alla ricerca della verità attraverso la filosofia. Si avvicina agli Stoici che propongono un metodo per vivere senza turbamenti di fronte agli alti e bassi della vita. Ma si rende conto che per gli Stoici il problema di Dio è secondario. E lui cerca il fondamento delle cose, non solo un metodo per tamponare i problemi della propria vita. Incontra Cristo nei cristiani e nella loro dottrina e lo Spirito Santo lo illumina, in particolare con la testimonianza dei martiri. Riceve il battesimo, e la sua ricerca della verità diventa approfondimento. La sua scuola filosofica diventa scuola di formazione al Cristianesimo. Diventa catechista convinto che la fede sia amica della ragione e che, pur essendo dono di grazia e fede rivelata per pura condiscendenza divina, abbia delle basi razionali. In quel tempo primitivo della Chiesa in cui essa si diffondeva tra gente semplice e popolana questa posizione era audace e fu vista inizialmente con sospetto sia da cristiani che da filosofi. Ma precorreva tutto lo sviluppo del Cristianesimo come “religione della Verità” che permise a molti di convertirsi a Cristo.

Giustino era come quel cieco di Gerico che grida a Gesù e ottiene da lui la Luce e lo segue come discepolo. Non dimentichiamo In questo tempo così lontano da riferimenti solidi di verità di pregare intensamente perché la Fede è una Grazia che si chiede e una Storia con Gesù che cammina con noi, ma non mette mai da parte da Ragione. 

Prendiamo coscienza della necessità di approfondire la nostra Fede sotto queste varie dimensioni, Grazia-Preghiera, Storia-Esperienza, Ragione-Catechesi. 

Finalmente la nostra Chiesa diocesana attraverso il Sinodo scopre ufficialmente la necessità di una Catechesi catecumenale… Mi sembra solo un primo passo, comunque era ora. Sia fatta bene, seriamente, con scrutini, con lo spirito di Giustino che non solo era un tecnico della catechesi e della ragione, ma un ricercatore di Dio e un testimone del suo incontro fino al martirio.


Prima Lettura   Sir 42, 15-26  Della gloria del Signore sono piene le sue opere.

Dal libro del Siràcide

Ricorderò ora le opere del Signore  e descriverò quello che ho visto. Per le parole del Signore sussistono le sue opere, e il suo giudizio si compie secondo il suo volere. Il sole che risplende vede tutto, della gloria del Signore sono piene le sue opere. Neppure ai santi del Signore è dato di narrare tutte le sue meraviglie, che il Signore, l’Onnipotente, ha stabilito perché l’universo stesse saldo nella sua gloria. 

Egli scruta l’abisso e il cuore, e penetra tutti i loro segreti. L’Altissimo conosce tutta la scienza e osserva i segni dei tempi, annunciando le cose passate e future e svelando le tracce di quelle nascoste. Nessun pensiero gli sfugge, neppure una parola gli è nascosta. Ha disposto con ordine le meraviglie della sua sapienza, egli solo è da sempre e per sempre: nulla gli è aggiunto e nulla gli è tolto, non ha bisogno di alcun consigliere. 

Quanto sono amabili tutte le sue opere! E appena una scintilla se ne può osservare. Tutte queste cose hanno vita e resteranno per sempre per tutte le necessità, e tutte gli obbediscono. Tutte le cose sono a due a due, una di fronte all’altra, egli non ha fatto nulla d’incompleto. L’una conferma i pregi dell’altra: chi si sazierà di contemplare la sua gloria? 


Salmo Responsoriale   Dal Salmo 32   Dalla parola del Signore furono fatti i cieli.

Lodate il Signore con la cetra, con l’arpa a dieci corde a lui cantate. Cantate al Signore un canto nuovo, con arte suonate la cetra e acclamate.

Perché retta è la parola del Signore e fedele ogni sua opera. Egli ama la giustizia e il diritto; dell’amore del Signore è piena la terra.

Dalla parola del Signore furono fatti i cieli, dal soffio della sua bocca ogni loro schiera. Come in un otre raccoglie le acque del mare, chiude in riserve gli abissi.

Tema il Signore tutta la terra, tremino davanti a lui gli abitanti del mondo, perché egli parlò e tutto fu creato, comandò e tutto fu compiuto.  


Canto al Vangelo    Gv 8,12  Alleluia, alleluia. Io sono la luce del mondo, dice il  Signore; chi segue me avrà la luce della vita. Alleluia.

  Vangelo   Mc 10, 46-52 Rabbunì, fa' che io riabbia la vista!

Dal vangelo secondo Marco

In quel tempo, mentre Gesù partiva da Gèrico insieme ai suoi discepoli e a molta folla, il figlio di Timèo, Bartimèo, che era cieco, sedeva lungo la strada a mendicare. Sentendo che era Gesù Nazareno, cominciò a gridare e a dire: «Figlio di Davide, Gesù, abbi pietà di me!».

Molti lo rimproveravano perché tacesse, ma egli gridava ancora più forte: «Figlio di Davide, abbi pietà di me!».

Gesù si fermò e disse: «Chiamatelo!». Chiamarono il cieco, dicendogli: «Coraggio! Àlzati, ti chiama!». Egli, gettato via il suo mantello, balzò in piedi e venne da Gesù.

Allora Gesù gli disse: «Che cosa vuoi che io faccia per te?». E il cieco gli rispose: «Rabbunì, che io veda di nuovo!». E Gesù gli disse: «Va’, la tua fede ti ha salvato». E subito vide di nuovo e lo seguiva lungo la strada. 


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