Visualizzazioni totali

venerdì 23 giugno 2023

PERCHÈ SEI TRISTE? GUARDA A LUI E SARAI RAGGIANTE / venerdì XI sett. T.O., B, 2023.



Qualcuno vuole imitare san Paolo? Vorremmo avere la sua Gioia di vivere con Cristo, che lo ricolma della Grazia e gli apre il Mistero della Vita, dà senso alla sua vita. E solo questa gioia, questa grazia possono permettere di realizzare ciò che ha realizzato: c'è infatti anche la crocifissione della sua carne che abbonda. Paolo vive una vita al limite, impossibile senza la presenza costante di Dio, fatta anche di fatiche, veglie, fame e sete -  spesso volontari sotto forma di digiuno - freddo e nudità, prigionie, percosse, pericoli di morte. Quali pericoli ha affrontato? Fiumi, briganti, ebrei e pagani che combattono la nuova fede, e soprattutto pericoli da parte di falsi fratelli nelle comunità, o evangelizzatori itineranti gelosi dei suoi successi. Oltre alle prove bisogna quindi essere vigilanti contro i nemici interni ma Paolo sa anche che i suoi cristiani sono ancora deboli e possono scoraggiarsi specialmente se c'è qualche scandalo in Comunità. 

Ma ecco, Gesù non ha vinto da superuomo, ma da credente fiducioso, abbandonato alla volontà del Padre e alla sua fedeltà. Questa è stata la forza di Gesù, di Paolo e il segreto della vittoria dei cristiani: mettere la propria debolezza tutta nelle mani di Dio affinché sia in tutto il Signore della nostra vita, il nostro Paraclito, la nostra Roccia, la nostra Saggezza, Colui che provvede. Gesù ce lo dice costantemente, in molti modi e in molteplici episodi: Luca 21, 14; Marco 8, 17; Matteo 16, 9-11; Matteo 14, 30-31; Luca 12, 4-5; ecc. …

Il Vangelo ci mette in guardia contro un altro pericolo molto intimo che viene proprio a vanificare tutta l’opera di Dio: il giudizio negativo. E ce lo dice con un’immagine sorprendentemente seria ma bella:  “Se dunque la luce che è in te è tenebra, quanto grande sarà la tenebra!”. Tutti vediamo ciò che ci circonda. Ma sappiamo che vedere è sempre anche interpretare. L’esperienza e l’interesse ci fanno vedere ciò che altrimenti non sarebbe notato o considerato senza valore.  Se vedo secondo la fede, tutto è luminoso. Se vedo secondo la carne, cerco me stesso in tutto, con egoismo e senza la speranza che dona Dio, tutto diventa nero. Anzi, dice Gesù "tenebroso". Sono contagiato sempre di più dal pensiero del Maligno Tenebroso. Il Salmo ci offre la visione della vita di chi ha conosciuto il Signore: "Guardate a lui e sarete raggianti".


Prima Lettura  2 Cor 11, 18. 21-30  Oltre a tutto questo, il mio assillo quotidiano, la preoccupazione per tutte le Chiese.

Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi

Fratelli, dal momento che molti si vantano da un punto di vista umano, mi vanterò anch’io.

In quello in cui qualcuno osa vantarsi – lo dico da stolto – oso vantarmi anch’io. Sono Ebrei? Anch’io! Sono Israeliti? Anch’io! Sono stirpe di Abramo? Anch’io! Sono ministri di Cristo? Sto per dire una pazzia, io lo sono più di loro: molto di più nelle fatiche, molto di più nelle prigionie, infinitamente di più nelle percosse, spesso in pericolo di morte.

Cinque volte dai Giudei ho ricevuto i quaranta colpi meno uno; tre volte sono stato battuto con le verghe, una volta sono stato lapidato, tre volte ho fatto naufragio, ho trascorso un giorno e una notte in balìa delle onde. Viaggi innumerevoli, pericoli di fiumi, pericoli di briganti, pericoli dai miei connazionali, pericoli dai pagani, pericoli nella città, pericoli nel deserto, pericoli sul mare, pericoli da parte di falsi fratelli; disagi e fatiche, veglie senza numero, fame e sete, frequenti digiuni, freddo e nudità.

Oltre a tutto questo, il mio assillo quotidiano, la preoccupazione per tutte le Chiese. Chi è debole, che anch’io non lo sia? Chi riceve scandalo, che io non ne frema?

Se è necessario vantarsi, mi vanterò della mia debolezza. 

 

Salmo Responsoriale   Dal Salmo 33  Il Signore libera i giusti da tutte le loro angosce.

Benedirò il Signore in ogni tempo, sulla mia bocca sempre la sua lode. Io mi glorio nel Signore: i poveri ascoltino e si rallegrino.

Magnificate con me il Signore, esaltiamo insieme il suo nome. Ho cercato il Signore: mi ha risposto e da ogni mia paura mi ha liberato.

Guardate a lui e sarete raggianti, i vostri volti non dovranno arrossire. Questo povero grida e il Signore lo ascolta, lo salva da tutte le sue angosce. 


Canto al Vangelo  Mt 5,3  Alleluia, alleluia. Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli. Alleluia.

Vangelo   Mt 6, 19-23 Dov’è il tuo tesoro, là sarà anche il tuo cuore.

Dal vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:

«Non accumulate per voi tesori sulla terra, dove tarma e ruggine consumano e dove ladri scassìnano e rubano; accumulate invece per voi tesori in cielo, dove né tarma né ruggine consumano e dove ladri non scassìnano e non rubano. Perché, dov’è il tuo tesoro, là sarà anche il tuo cuore.

La lampada del corpo è l’occhio; perciò, se il tuo occhio è semplice, tutto il tuo corpo sarà luminoso; ma se il tuo occhio è cattivo, tutto il tuo corpo sarà tenebroso. Se dunque la luce che è in te è tenebra, quanto grande sarà la tenebra!». 


Nessun commento:

Posta un commento