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giovedì 15 giugno 2023

UN'OMELIA MERAVIGLIOSA COMPRESA MALE? / Funerali di Silvio Berlusconi, l'omelia del vescovo Delpini.


Molti sembrano non aver capito l'Omelia di ieri al funerale. Ne riprendo estratti dal sito diocesano ( 
Chiesa di Milano » News/Chiesa & Diocesi). Chi l’ha trovata “gelida”, chi scandalosa perché giustifica il malaffare, chi machiavellica, ecc. Io la trovo meravigliosa perché in una situazione delicata - funerali di Stato, celebrati in pieno rispetto evangelico delle Istituzioni, conformemente al Concordato, di fronte a una personalità che non lasciava indifferente e la cui morte ha ravvivato le passioni pro o contro tra gli italiani e qualche polemica accesa nei mezzi di comunicazione - Delpini ha scelto una linea semplice per ricordare verità basilari della fede cristiana. Leggiamo prima l’articolo.


MILANO

L'Arcivescovo: «Berlusconi, un uomo che ora incontra Dio» …

di Annamaria BRACCINI

....  «Silvio Berlusconi è stato certo un uomo politico, è stato certo un uomo d’affari, è stato certo un personaggio alla ribalta della notorietà. Ma in questo momento di congedo e di preghiera, che cosa possiamo dire di Silvio Berlusconi? È stato un uomo: un desiderio di vita, un desiderio di amore, un desiderio di gioia. E ora celebriamo il mistero del compimento. È un uomo e ora incontra Dio». …

L’omelia

Un vivere che è desiderare una vita piena: «Vivere e desiderare che la vita sia buona, bella per sé e per le persone care. Vivere e intendere la vita come una occasione per mettere a frutto i talenti ricevuti. Vivere e accettare le sfide della vita. Vivere e attraversare i momenti difficili della vita, non lasciarsi abbattere dalle sconfitte e credere che c’è sempre una speranza di vittoria, di riscatto, di vita. Vivere e non sottrarsi alle sfide, ai contrasti, agli insulti, alle critiche, e continuare a sorridere, a sfidare, a contrastare, a ridere degli insulti. Vivere e sentire le forze esaurirsi, vivere e soffrire il declino e continuare a sorridere, a provare, a tentare una via per vivere ancora».

E così è anche per l’amare e per il desiderare di essere amati: «Amare e cercare l’amore, come una promessa di vita, come una storia complicata, come una fedeltà compromessa. Amare e percorrere le vie della dedizione. Ecco che cosa si può dire dell’uomo: un desiderio di amore, che trova in Dio il suo giudizio e il suo compimento».

E l’uomo, ogni uomo, è anche un desiderio di felicità, ha suggerito ancora: «Essere contento senza troppi pensieri e senza troppe inquietudini. Essere contento degli amici di una vita, delle imprese che danno soddisfazione, delle cose buone, dei momenti belli, degli applausi della gente, degli elogi dei sostenitori. Essere contento e sentire l’insinuarsi di una minaccia oscura che ricopre di grigiore le cose che rendono contenti. Essere contento e sentirsi smarriti di fronte all’irrimediabile esaurirsi della gioia».

Poi ha continuato in chiaro riferimento allo scomparso, nelle sue diverse vesti: «Quando un uomo è un uomo d’affari, allora cerca di fare affari. Ha quindi clienti e concorrenti. Ha momenti di successo e momenti di insuccesso. Si arrischia in imprese spericolate. Guarda ai numeri a non ai criteri. Deve fare affari. Non può fidarsi troppo degli altri e sa che gli altri non si fidano troppo di lui. È un uomo d’affari e deve fare affari. Quando un uomo è un uomo politico, allora cerca di vincere. Ha sostenitori e oppositori. C’è chi lo esalta e chi non può sopportarlo. Un uomo politico è sempre un uomo di parte. Quando un uomo è un personaggio, allora è sempre in scena. Ha ammiratori e detrattori, chi lo applaude e chi lo detesta». Ma ora «è un uomo e ora incontra Dio». ….

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Cosa ha detto Delpini? Neppure una volta che Berlusconi era un battezzato, ma (solo) un uomo. Si è tolto così un sassolino dalla scarpa evitando il confronto della vita di Berlusconi col Vangelo. Non è stato dispregiativo ma profondo perché tutti siamo uomini, con una fede o senza, ed esiste un solo Dio, Creatore, Salvatore e Giudice. Tutti dobbiamo sottostare al suo giudizio sulla nostra vita. 

Dio ci ha creati per la felicità e cerchiamo di avere una vita piena, di essere amati, di avere gioia. Berlusconi l’ha cercato con grande energia, grandi iniziative, grande desiderio e l’ha fatto con quel realismo efficace che, però, non l’ha fatto uscire dalla banalità del mondo degli affari che mette i soldi al primo posto, non guardando ai criteri (morali). Lì, ma non solo lì, c'è la critica a chi lo vorrebbe “santo subito”, e a lui stesso che ripeteva di aver fondato un partito di valori cristiani, 

Delpini ha ricordato che tutti questi talenti umani, l’energia nel metterli in atto, i risultati raggiunti che fanno di Berlusconi un protagonista di primo piano dell'Italia contemporanea anche se il bilancio della sua vita è difficile da fare, tutto questo finisce, tutto questo si lascia qui sulla terra e vale adesso solo il giudizio di Dio. Il desiderio di vita, di amore e di gioia si può compiere solo in Dio. Ciò che non si compie in Dio è fallimento puro, eterno. Lasciando il Giudizio a Dio che conosce i cuori, anche i nostri, Mons. Delpini richiama anche tutti noi molto seriamente. 


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