Visualizzazioni totali

giovedì 29 giugno 2017

DALLA CHIESA SALIVA INCESSANTEMENTE A DIO UNA PREGHIERA PER PIETRO / 29 giugno

“Dalla Chiesa saliva incessantemente a Dio una preghiera per lui”.

Simone figlio di Giona è diventato la "Roccia”. Dio non permetterà che egli vada solennemente contro le verità essenziali della Fede. Rimane però un uomo, capace di soffrire innanzitutto, ma anche di tentennare, perfino di sbagliare nelle cose “minori”. Minori in quanto non toccano il deposito fondamentale della Fede ma non per questo senza conseguenze.

Anzi, l’essere Roccia non è "automatico" neppure nelle cose fondamentali. Mi spiego: quando Pietro si lascia intimidire da “alcuni da parte di Giacomo” e attirare nella loro ipocrisia (Galati 2,11-14) sta in gioco proprio “la verità del Vangelo” che potrebbe scomparire e invece deve rimanere salda tra i discepoli (Galati 2,5). Per questo Paolo gli si oppone  a “viso scoperto”. In questo caso il Signore non si serve solo di Pietro illuminandolo, ma di un altro che si butta nel fuoco e si mette di traverso, perché Pietro aveva torto e rischiava di annullare la verità del Vangelo nella Chiesa. Dio fa in modo che Pietro rimanga la Roccia, il punto di riferimento, fedele al Vangelo, ma con l’intervento risolutivo di un altro.
2017: conservare una certa tradizione cattolica.
La grandezza e la grazia di Pietro è di dare ragione a Paolo (la grandezza di Paolo è di restare nella comunione con Pietro e chi è ritenuto le "colonne"). Però questa grazia, Pietro la riceve attraverso la sua umanità fragile, attraverso le sue paure, il suo orgoglio che si deve abbassare, le certezze antiche della sua educazione che si devono aprire in modo irreversibile alla novità del Vangelo, forse la sua ripugnanza a litigare con il partito conservatore e il fastidio di dover spiegare ai fedeli semplici perché le cose sono cambiate, attraverso il suo misurarsi con Paolo che non fa parte dei dodici e nemmeno del primo gruppo che ha seguito Gesù eppure sembrerebbe stare più avanti…. Non è facile.

Comprendiamo che il papa possa ancora oggi avere timore di fronte ad alcune esigenze del Vangelo nel governo della Chiesa. Quando venne eletto, Benedetto XVI disse: “pregate per me, perché io non fugga davanti ai lupi”. Questa possibilità di timore e di non fedeltà totale al Vangelo la possiamo vedere più facilmente nei pastori che sono più vicini a noi, la possiamo vedere nei gruppi, nelle famiglie, nel loro compito educativo. Sarebbe bello se tutti i papà e mamme avessero desiderio di essere illuminati in tutte le loro scelte e chiedessero preghiere e in particolare praticassero la preghiera in famiglia, certi che la preghiera dei loro figli è un aiuto di cui hanno bisogno come i figli hanno un bisogno vitale della preghiera dei loro genitori.

Infatti, a maggior ragione l’ “infallibilità” nelle scelte minori è “condivisa”, comunitaria. L’insistenza con la quale papa Francesco chiede: “per favore non dimenticatevi di pregare per me” e che è nata e cresciuta con l’aumentare delle sue responsabilità, esprime proprio questa partecipazione profonda di tutti noi battezzati alla missione di Pietro. Più sarà incessante e forte la nostra preghiera per lui, più il suo compito sarà facile. Questo vale a tutti i livelli. Non a caso questo era il messaggio di santa Teresa d’Avila alla sua comunità. Diceva alle monache: “pregando per me pregate per voi stesse. Più sarò illuminata più sarà facile per voi diventare sante”. E questa solidarietà non è soltanto nella preghiera. Più c'è conversione, umiltà, Vangelo vissuto, più è facile per il pastore vedere ciò che buono e proporlo all’insieme del gregge di Cristo. Lui rimane il pastore che deve guidare ma è un battezzato assieme a tutti membri del corpo di Cristo.
Auguri papa Francesco! Non dimentichiamo mai di pregare per te!

Prima Lettura   At 12, 1-11
Ora so veramente che il Signore mi ha strappato dalla mano di Erode.

Dagli Atti degli Apostoli
In quel tempo il re Erode cominciò a perseguitare alcuni membri della Chiesa. Fece uccidere di spada Giacomo, fratello di Giovanni. Vedendo che ciò era gradito ai Giudei, fece arrestare anche Pietro. Erano quelli i giorni degli Àzzimi. Lo fece catturare e lo gettò in carcere, consegnandolo in custodia a quattro picchetti di quattro soldati ciascuno, col proposito di farlo comparire davanti al popolo dopo la Pasqua.
Mentre Pietro dunque era tenuto in carcere, dalla Chiesa saliva incessantemente a Dio una preghiera per lui. In quella notte, quando Erode stava per farlo comparire davanti al popolo, Pietro, piantonato da due soldati e legato con due catene, stava dormendo, mentre davanti alle porte le sentinelle custodivano il carcere.
Ed ecco, gli si presentò un angelo del Signore e una luce sfolgorò nella cella. Egli toccò il fianco di Pietro, lo destò e disse: «Àlzati, in fretta!». E le catene gli caddero dalle mani. L’angelo gli disse: «Mettiti la cintura e légati i sandali». E così fece. L’angelo disse: «Metti il mantello e seguimi!». Pietro uscì e prese a seguirlo, ma non si rendeva conto che era realtà ciò che stava succedendo per opera dell’angelo: credeva invece di avere una visione.
Essi oltrepassarono il primo posto di guardia e il secondo e arrivarono alla porta di ferro che conduce in città; la porta si aprì da sé davanti a loro. Uscirono, percorsero una strada e a un tratto l’angelo si allontanò da lui.
Pietro allora, rientrato in sé, disse: «Ora so veramente che il Signore ha mandato il suo angelo e mi ha strappato dalla mano di Erode e da tutto ciò che il popolo dei Giudei si attendeva».

Salmo Responsoriale 
  Dal Salmo 33
Il Signore mi ha liberato da ogni paura.

Benedirò il Signore in ogni tempo,
sulla mia bocca sempre la sua lode.
Io mi glorio nel Signore:
i poveri ascoltino e si rallegrino.

Magnificate con me il Signore,
esaltiamo insieme il suo nome.
Ho cercato il Signore: mi ha risposto
e da ogni mia paura mi ha liberato.

Guardate a lui e sarete raggianti,
i vostri volti non dovranno arrossire.
Questo povero grida e il Signore lo ascolta,
lo salva da tutte le sue angosce.

L’angelo del Signore si accampa
attorno a quelli che lo temono, e li libera.
Gustate e vedete com’è buono il Signore;
beato l’uomo che in lui si rifugia.

Seconda Lettura   2 Tm 4,6-8.17.18
Ora mi resta soltanto la corona di giustizia.

Dalla seconda lettera di san Paolo a Timoteo
Figlio mio, io sto già per essere versato in offerta ed è giunto il momento che io lasci questa vita. Ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la corsa, ho conservato la fede.
Ora mi resta soltanto la corona di giustizia che il Signore, il giudice giusto, mi consegnerà in quel giorno; non solo a me, ma anche a tutti coloro che hanno atteso con amore la sua manifestazione.
Il Signore però mi è stato vicino e mi ha dato forza, perché io potessi portare a compimento l’annuncio del Vangelo e tutte le genti lo ascoltassero: e così fui liberato dalla bocca del leone.
Il Signore mi libererà da ogni male e mi porterà in salvo nei cieli, nel suo regno; a lui la gloria nei secoli dei secoli. Amen.
 
Canto al Vangelo 
  Mt 16,18  
Alleluia, alleluia.

Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa
e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa.
Alleluia. 


Vangelo   Mt 16, 13-19
Tu sei Pietro: a te darò le chiavi del regno dei cieli.

Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù, giunto nella regione di Cesarèa di Filippo, domandò ai suoi discepoli: «La gente, chi dice che sia il Figlio dell’uomo?». Risposero: «Alcuni dicono Giovanni il Battista, altri Elìa, altri Geremìa o qualcuno dei profeti».
Disse loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente».
E Gesù gli disse: «Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, perché né carne né sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli. E io a te dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli». 

Nessun commento:

Posta un commento