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mercoledì 28 giugno 2017

UNA FEDE IN CAMMINO / mercoledì XII sett. T.O.

Continua la storia di Abramo nostro Padre nella Fede, quindi nostro modello. Ebbene Abramo si lamenta. Vede passare il tempo e Dio non gli da il figlio promesso. Egli è un modello per noi perché il tono del suo dialogo con Dio è di confidenza e non di ribellione. Non permettere al demonio di attaccarti appena ti sorge un dubbio, una lamentela nel cuore. La fede è una ferita nel cuore abitata dalla Vita. Abramo è un uomo in cammino e non è perfetto, e la sua fede è autentica anche se in cammino.

Abramo crede a Dio che promette e non fa (per adesso). Riflettiamo su questo punto. È ragionevole e degno dell’uomo credere a Dio se non opera immediatamente secondo quello che ha promesso, se non realizza la sua promessa in un modo che per me sia del tutto chiaro, comprensibile e verificabile? Non è forse credulità? La mia fede non è forse solo paura di affrontare il nulla, il vuoto? Molti non dicono forse spesso: “bisogna credere in qualche cosa”? Ma la saggezza popolare risponde che chi di speranza campa, disperato muore. Evidentemente, anche se questa situazione è molto frequente, questo non è la Fede nel Dio Vivo. Non è Fede.


La Fede autentica osa affrontare il dubbio e la paura del vuoto per inoltrarsi al di là, verso il reale, al di là di ciò che appare e talvolta inganna perché ciò che tocchiamo e vediamo poi si rivela diverso. È un incontro vero con il soprannaturale nel profondo del mio cuore che mi porta in una logica diversa ma autentica, in una esperienza diversa ma veramente autentica.

“Si vede bene solo col cuore” dice il Piccolo Principe di Saint Exupéry in una frase diventata famosissima. La fantasia profonda del Piccolo Principe orienta verso la propria interiorità. Ma il Piccolo Principe non basta nel senso che non esiste fisicamente un pianeta con una rosa sotto la campana di vetro. Mentre esiste veramente il Creatore di tutto anche se i miei occhi di carne non lo vedono. E il Creatore fa alleanza con Abramo.

Il Vangelo di oggi ci invita a prendere come criterio di verità i frutti che vengono da una proposta spirituale. I frutti dell’Alleanza di Abramo con Dio da quattro mila anni sono troppo abbondanti e buoni perché chi ha il dono della Fede possa dubitare della ragionevolezza e della dignità umana e soprannaturale di essa.


Prima Lettura   Gn 15, 1-12.17-18
Abramo credette a Dio e ciò gli fu accreditato come giustizia. E il Signore concluse un’alleanza con lui.

Dal libro della Gènesi
In quei giorni, fu rivolta ad Abram, in visione, questa parola del Signore: «Non temere, Abram. Io sono il tuo scudo; la tua ricompensa sarà molto grande».
Rispose Abram: «Signore Dio, che cosa mi darai? Io me ne vado senza figli e l’erede della mia casa è Elièzer di Damasco». Soggiunse Abram: «Ecco, a me non hai dato discendenza e un mio domestico sarà mio erede».
Ed ecco, gli fu rivolta questa parola dal Signore: «Non sarà costui il tuo erede, ma uno nato da te sarà il tuo erede». Poi lo condusse fuori e gli disse: «Guarda in cielo e conta le stelle, se riesci a contarle»; e soggiunse: «Tale sarà la tua discendenza». Egli credette al Signore, che glielo accreditò come giustizia.
E gli disse: «Io sono il Signore, che ti ho fatto uscire da Ur dei Caldei per darti in possesso questa terra». Rispose: «Signore Dio, come potrò sapere che ne avrò il possesso?». Gli disse: «Prendimi una giovenca di tre anni, una capra di tre anni, un ariete di tre anni, una tortora e un colombo».
Andò a prendere tutti questi animali, li divise in due e collocò ogni metà di fronte all’altra; non divise però gli uccelli. Gli uccelli rapaci calarono su quei cadaveri, ma Abram li scacciò.
Mentre il sole stava per tramontare, un torpore cadde su Abram, ed ecco terrore e grande oscurità lo assalirono. Quando, tramontato il sole, si era fatto buio fitto, ecco un braciere fumante e una fiaccola ardente passare in mezzo agli animali divisi.
In quel giorno il Signore concluse quest’alleanza con Abram:
«Alla tua discendenza
io do questa terra,
dal fiume d’Egitto
al grande fiume, il fiume Eufrate». 

Salmo Responsoriale  
 Dal Salmo 104 
Il Signore si è sempre ricordato della sua alleanza.

Rendete grazie al Signore e invocate il suo nome,
proclamate fra i popoli le sue opere.
A lui cantate, a lui inneggiate,
meditate tutte le sue meraviglie.

Gloriatevi del suo santo nome:
gioisca il cuore di chi cerca il Signore.
Cercate il Signore e la sua potenza,
ricercate sempre il suo volto.

Voi, stirpe di Abramo, suo servo,
figli di Giacobbe, suo eletto.
È lui il Signore, nostro Dio:
su tutta la terra i suoi giudizi.

Si è sempre ricordato della sua alleanza,
parola data per mille generazioni,
dell’alleanza stabilita con Abramo
e del suo giuramento a Isacco.   

Canto al Vangelo 
  Gv 15,4.5
Alleluia, alleluia.

Rimanete in me e io in voi, dice il Signore;
chi rimane in me porta molto frutto. 
Alleluia.


Vangelo   
Mt 7, 15-20
Dai loro frutti li riconoscerete.

Dal vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Guardatevi dai falsi profeti, che vengono a voi in veste di pecore, ma dentro sono lupi rapaci! Dai loro frutti li riconoscerete.
Si raccoglie forse uva dagli spini, o fichi dai rovi? Così ogni albero buono produce frutti buoni e ogni albero cattivo produce frutti cattivi; un albero buono non può produrre frutti cattivi, né un albero cattivo produrre frutti buoni. Ogni albero che non dà buon frutto viene tagliato e gettato nel fuoco. Dai loro frutti dunque li riconoscerete».

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