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mercoledì 28 giugno 2017

PORTA STRETTA / martedì XII sett. T.O.

Betlemme - Ingresso della Basilica della Natività
E' molto stretta e bassa, bisogna chinarsi per entrare!
Quante persone ci sono in paradiso? chiese un giorno un uomo a Gesù. Gesù non rispose perché la riposta dipende dalla libertà di ognuno. Da parte del Signore c'è posto per tutti in paradiso! Egli ci offre una misericordia infinita, già compiuta sulla croce nella sua carne, nella storia. Per giunta è una misericordia attiva. Dio non sta alla finestra a contare i punti della nostra lotta contro il male. Il suo nome è Yeshuah, Gesù, cioè Egli salva. Egli è il Go’el, colui che paga il riscatto per il povero trascinato in schiavitù dal male, anche quando è quel povero stesso che si è messo nei guai.


Misericordia infinita significa che la sua porta è sempre aperta. Questo non impedisce però che sia stretta. Come la cruna di un ago! Non si entra senza conversione. Senza spogliazione, o come dice san Paolo: “come attraverso il fuoco” che brucia tutto ciò che nella mia vita terrena ho vissuto e fatto senza dargli un valore di eternità. 

Nella Tradizione cristiana ci sono due peccati mortualissimi. Il primo è la disperazione finale: non credere che io possa ancora rivolgermi alla bontà e misericordia di Dio e ritenermi già condannato. Il secondo è la presunzione di salvarsi senza conversione: Dio mi ama come sono, quindi sto bene come sono, non devo cambiare.
Icona del giudizio universale - In basso a sinistra c'è la porta di fuoco che da ingresso al paradiso, giardino rigoglioso dove è presente la Madonna

Questi peccati sono sempre presenti in radice nel cuore dell’uomo e influenzano il suo comportamento quotidiano. Per esempio, quante persone lasciano passare anni prima di confessarsi di un peccato grave? Ci possono essere la vergogna o altri motivi per questo ritardo ma spesso emerge il sentimento profondo: “come il Signore può perdonarmi per questo peccato troppo grave?”. Ci sono poi quelli che si giustificano continuamente: tutti fanno così, anche i preti, sono umano e Dio mi ama così come sono, ecc. Tutti risponderemo al Tribunale di Dio e non gioverà essere stato prete o consacrato. Saremo tutti uguali davanti alla nostra coscienza e nessuno potrà dire: sapevo che era peccato ma siccome il mio prete lo faceva …

Abramo sceglie la porta stretta lasciando al nipote Lot la scelta di ciò che più gli aggrada e accontentandosi di ciò che resta. Lot sceglie la porta larga. Non è indifferente sapere che già nella vita terrena la scelta di Lot gli ha attirato molti guai e invece quella di Abramo si è trasformata in benedizione.


Prima Lettura  Gn 13, 2. 5-18
Non vi sia discordia tra me e te, perché noi siamo fratelli.

Dal libro della Gènesi
Abram era molto ricco in bestiame, argento e oro. Ma anche Lot, che accompagnava Abram, aveva greggi e armenti e tende, e il territorio non consentiva che abitassero insieme, perché avevano beni troppo grandi e non potevano abitare insieme. Per questo sorse una lite tra i mandriani di Abram e i mandriani di Lot. I Cananei e i Perizziti abitavano allora nella terra. Abram disse a Lot: «Non vi sia discordia tra me e te, tra i miei mandriani e i tuoi, perché noi siamo fratelli. Non sta forse davanti a te tutto il territorio? Sepàrati da me. Se tu vai a sinistra, io andrò a destra; se tu vai a destra, io andrò a sinistra».
Allora Lot alzò gli occhi e vide che tutta la valle del Giordano era un luogo irrigato da ogni parte – prima che il Signore distruggesse Sòdoma e Gomorra – come il giardino del Signore, come la terra d’Egitto fino a Soar. Lot scelse per sé tutta la valle del Giordano e trasportò le tende verso oriente. Così si separarono l’uno dall’altro: Abram si stabilì nella terra di Canaan e Lot si stabilì nelle città della valle e piantò le tende vicino a Sòdoma. Ora gli uomini di Sòdoma erano malvagi e peccavano molto contro il Signore.
Allora il Signore disse ad Abram, dopo che Lot si era separato da lui: «Alza gli occhi, e dal luogo dove tu stai, spingi lo sguardo verso il settentrione e il mezzogiorno, verso l’oriente e l’occidente. Tutta la terra che tu vedi, io la darò a te e alla tua discendenza per sempre. Renderò la tua discendenza come la polvere della terra: se uno può contare la polvere della terra, potrà contare anche i tuoi discendenti. Àlzati, percorri la terra in lungo e in largo, perché io la darò a te». Poi Abram si spostò con le sue tende e andò a stabilirsi alle Querce di Mamre, che sono ad Ebron, e vi costruì un altare al Signore.

Salmo Responsoriale
   Dal Salmo 14
Signore, chi sarà ospite nella tua tenda? 


Colui che cammina senza colpa,
pratica la giustizia
e dice la verità che ha nel cuore,
non sparge calunnie con la sua lingua.

Non fa danno al suo prossimo
e non lancia insulti al suo vicino. 
Ai suoi occhi è spregevole il malvagio,
ma onora chi teme il Signore.

Non presta il suo denaro a usura
e non accetta doni contro l’innocente.
Colui che agisce in questo modo
resterà saldo per sempre.

Canto al Vangelo 
 Gv 8,12  
Alleluia, alleluia.

Io sono la luce del mondo, dice il Signore;
chi segue me avrà la luce della vita.
Alleluia.

Vangelo 
  Mt 7, 6. 12-14
Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro.

Dal vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: 
«Non date le cose sante ai cani e non gettate le vostre perle davanti ai porci, perché non le calpestino con le loro zampe e poi si voltino per sbranarvi.
Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro: questa infatti è la Legge e i Profeti.
Entrate per la porta stretta, perché larga è la porta e spaziosa la via che conduce alla perdizione, e molti sono quelli che vi entrano. Quanto stretta è la porta e angusta la via che conduce alla vita, e pochi sono quelli che la trovano!».

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