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venerdì 16 giugno 2017

LEGGERE LA SCRITTURA CON LA CHIESA / venerdì X sett. T.O.

Maria Madre di  Misericordia
Tutta la Scrittura è Cristo e ogni “tassello” della Scrittura mostra una parte del suo Volto, in modo dinamico. Le due letture di oggi hanno bisogno di questo sguardo che contempla l’unità della Scrittura. Nel Vangelo Gesù ci invita ad una radicalità che nessuno può mettere da parte ma che presa in modo isolato e magari in solitudine può portare ad eccessi terribili.

“Chi guarda una donna per desiderarla”... Una coscienza sensibile può uscire atterrita da una simile lettura. Senz’altro il “per” dell’espressione evangelica che indica l’intenzionalità dello sguardo senza la quale non esiste peccato, è un aspetto fondamentale. Ma quanto conta l’accompagnamento della Chiesa, del padre spirituale, perché un fedele non cada nello scrupolo, oppure nell’autogiustificazione fino alla rimozione di questa parola!!! Invece essa interroga i nostri modi di vivere attuali e ci fa invocare la grazia di un cuore puro “per vedere Dio”.

La Chiesa primitiva ha dovuto lottare contro la prassi dell’automutilazione che minacciava ambienti e
anime desiderosi di perfezione evangelica e spiegare che la radicalità, che ci sta tutta nell’insegnamento di Gesù, si riferisce alla decisione spirituale di seguirlo con tutte le forze ma non ha mai significato intaccare l’integrità del corpo che il Signore ci ha donato. Invece nel caso del divorzio la Chiesa è sempre scesa in campo per difendere concretamente l’unità della famiglia e del patto coniugale. Questa fermezza sul punto del divorzio non ha mai giustificato però “l’abbandono dei fedeli alla durezza del precetto” ma è diventata accompagnamento delle persone nei momenti più duri della loro vita e discernimento dei vari casi e dei passi da fare per rimanere fedeli al Signore della Vita, dell’Amore e della Verità.

La Chiesa ricorda che siamo “vasi di creta”, vile e fragile argilla, pieni di debolezza, e quindi pieni di umiltà salutare e bisognosi di cure. Ma siamo anche ricettacoli della grazia. Alla GMG di Parigi, Giovanni Paolo II, nella cornice stupenda del “Champs de Mars” (dove ho abitato il tempo di una primavera quando lavoravo a Parigi), si interrogava: “Mi dicono che l’uomo non è capace di mettere in pratica ciò che insegno in nome del Vangelo e della Chiesa. Ma, di quale uomo parliamo? Dell’uomo con la grazia di Cristo o dell’uomo senza la grazia?”

Quello che è certo è che il Signore indica la via della sequela fedele e audace, fino al martirio, a dei figli, a dei fratelli, non a dei candidati ad un concorso da bocciare senza pietà. 
Un’altra cosa è certa: non posso leggere la Scrittura senza l’aiuto della mia Madre che è la Chiesa.


Prima Lettura  2 Cor 4, 7-15
Colui che ha risuscitato il Signore Gesù, risusciterà anche noi con Gesù e ci porrà accanto a lui insieme con voi.

Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi
Fratelli, noi abbiamo un tesoro in vasi di creta, affinché appaia che questa straordinaria potenza appartiene a Dio, e non viene da noi. In tutto, infatti, siamo tribolati, ma non schiacciati; siamo sconvolti, ma non disperati; perseguitati, ma non abbandonati; colpiti, ma non uccisi, portando sempre e dovunque nel nostro corpo la morte di Gesù, perché anche la vita di Gesù si manifesti nel nostro corpo. Sempre infatti, noi che siamo vivi, veniamo consegnati alla morte a causa di Gesù, perché anche la vita di Gesù si manifesti nella nostra carne mortale. Cosicché in noi agisce la morte, in voi la vita.
Animati tuttavia da quello stesso spirito di fede di cui sta scritto: «Ho creduto, perciò ho parlato», anche noi crediamo e perciò parliamo, convinti che colui che ha risuscitato il Signore Gesù, risusciterà anche noi con Gesù e ci porrà accanto a lui insieme con voi. Tutto infatti è per voi, perché la grazia, accresciuta a opera di molti, faccia abbondare l’inno di ringraziamento, per la gloria di Dio.

Salmo Responsoriale
   Dal Salmo 115
A te, Signore, offrirò un sacrificio di ringraziamento.


Ho creduto anche quando dicevo:
«Sono troppo infelice».
Ho detto con sgomento:
«Ogni uomo è bugiardo».

Agli occhi del Signore è preziosa
la morte dei suoi fedeli.
Ti prego, Signore, perché sono tuo servo;
io sono tuo servo, figlio della tua schiava:
tu hai spezzato le mie catene.

A te offrirò un sacrificio di ringraziamento
e invocherò il nome del Signore.
Adempirò i miei voti al Signore
davanti a tutto il suo popolo.

Canto al Vangelo 
 Fil 2,15.15 
Alleluia, alleluia.

Splendente come astri nel mondo,
tenendo alta la parola di vita.
Alleluia.

Vangelo  
 Mt 5, 27-32
Chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio. 

Dal vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: 
«Avete inteso che fu detto: “Non commetterai adulterio”. Ma io vi dico: chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel proprio cuore.
Se il tuo occhio destro ti è motivo di scandalo, cavalo e gettalo via da te: ti conviene infatti perdere una delle tue membra, piuttosto che tutto il tuo corpo venga gettato nella Geènna. E se la tua mano destra ti è motivo di scandalo, tagliala e gettala via da te: ti conviene infatti perdere una delle tue membra, piuttosto che tutto il tuo corpo vada a finire nella Geènna.
Fu pure detto: “Chi ripudia la propria moglie, le dia l’atto del ripudio”. Ma io vi dico: chiunque ripudia la propria moglie, eccetto il caso di unione illegittima, la espone all’adulterio, e chiunque sposa una ripudiata, commette adulterio».

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