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venerdì 9 giugno 2017

INTERNET E PERICOLI

SABATO 27 MAGGIO 2017 Mondo I buchi della Rete L'Osservatore Romano
«Credevo che Internet migliorasse il mondo. Mi sbagliavo» a parlare è il guru Evan Williams, 45 anni, creatore di Blogger (nel 1999), la piattaforma dei blog, fondatore di Twitter (nel 2006) e di Medium (nel 2012), lo spazio digitale pensato per contenuti di qualità. Williams, ovvero Il pentito del web come recita il titolo di un articolo uscito sul «Corriere della Sera» del 22 maggio scorso a firma di Leonard Barbieri.

Dello stesso tono il J’accuse (o forse sarebbe meglio chiamarlo il mea culpa) di Walter Isaacson, presidente e amministratore delegato di Aspen Institute, autore di una biografia di Steve Jobs. «Oggi nessuno può dire con certezza chi ci sia oltre lo schermo, se un troll o un adolescente macedone» ha detto qualche mese fa Isaacson in un discorso all’Accademia americana delle arti e delle scienze. E ha continuato: «Dobbiamo aggiustare la Rete: dopo quarant’anni ha iniziato a corrodere se stessa e noi». Certo, «resta un’invenzione meravigliosa e miracolosa, ma ci sono insetti alle fondamenta e
pipistrelli nel campanile». E l’anonimato virtuale, celebrato perché permetteva alle voci represse di esprimersi liberamente, alimenta i peggiori istinti. «Il web non è più il luogo dove la comunità si confronta». Su 3,7 miliardi di utenti connessi è diventato un esercito di troll e hacker, cracker e bot, i programmi che imitano il nostro modo di parlare e offrono informazioni online. Risultato? «Internet non funziona più», ammette al «New York Times» Evan Williams. E non solo il web è rotto, ma le cose stanno pure peggiorando. I suicidi, gli omicidi e i pestaggi finiscono su Facebook. I provocatori e i diffamatori inondano Twitter. E le notizie false — «create per
ideologia o profitto», scrive il quotidiano americano — galoppano. «Pensavo che se avessimo dato a tutti la possibilità di esprimersi liberamente e scambiarsi idee e informazioni, il mondo sarebbe diventato automaticamente migliore. Mi sbagliavo», dice Williams. Perché «Internet finisce per premiare gli estremi». L'Osservatore Romano, 26-27 maggio 2017.

Questo programma ti impedirà di vedere qualunque cosa io non voglio
che tu veda su Internet. - Ci pensi tu ad installarlo per me?
Allo stesso modo cresce il timore per Blue Whale e altri progetti devastanti. La polizia postale si impegna molto con Blue Whale e raccomanda di ricorrere al suo sito "Commissariato di P.S. online" di fronte ad ogni sospetto . Anche la recente trasmissione delle Iene ha permesso di allertare molte persone.
Di fronte ai "buchi neri" della rete, è tempo per genitori ed educatori di dare tutta l'attenzione all'accompagnamento dei figli e minori affidati alle loro cure e, per molti, di riprendere coraggio e di non cedere sul compito di avere autorevolezza e anche autorità. Ci sono dei no che aiutano a crescere e prima vengono detti con amore ma fermezza, meno costano fatica agli educatori e ai figli. 

Non solo, ma è tempo di fare alleanza tra educatori. A cominciare da papà e mamma. Se in casa papà critica sempre la mamma davanti ai figli o la mamma fa lo stesso verso il padre, o permette ciò che l'altro ha appena vietato, le cose saranno sempre più difficili. Mettersi d'accordo per le scelte educative poi fare  fronte comune, pur lasciando tutto lo spazio necessario al dialogo con i figli. E' urgente di fare anche alleanza tra insegnanti e genitori. Una vignetta inglese che illustra bene ciò che succede in tutto l'occidente mostrava due genitori degli anni '60 che gridano adirati al loro bambino intimorito: "questi voti sono scandalosi!", poi a fianco un altro disegno: due genitori degli anni 2000, col bambino al loro fianco, che gridano adirati all'insegnante intimorito:"questi voti sono davvero scandalosi!"

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