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giovedì 15 giugno 2017

DOVE C'E' LO SPIRITO C'E' LIBERTA' INTERIORE / giovedì X sett. T.O.

Papa Francesco apre la prima Porta Santa
del Giubileo della Misericordia non a Roma ma a Bangui!
San Paolo, con grande sofferenza , dice che un velo è steso sul cuore dei figli d’Israele perché non comprendono Mosè che annuncia Gesù di Nazareth.

Noi che siamo cristiani guardiamo senza velo. O, forse, siamo in fondo cristiani culturali, nel senso che crediamo in Gesù senza però aver preso pienamente coscienza di quello che questo significa né averlo accettato nel cuore?

Infatti san Paolo non dice che un velo è steso sugli occhi dei figli d'Israele, ma sul loro cuore. Non si tratta tanto di una conoscenza e di un assenso intellettuali quanto di conversione, di consegna di tutta la vita alla Parola del Maestro.


Anche Gesù nel Vangelo, quando rivela tutte le implicazioni del quinto comandamento, “non uccidere”, e ci chiede di prendere l’iniziativa di andare a riconciliarci con chi ce l’ha con noi non ci toglie forse il velo delle nostre giustificazioni e non ci fa forse comprendere che sul nostro cuore c'è un velo di incredulità? Di fronte alle proposte di Gesù, se portate alle situazioni concrete, con nomi e cognomi, non reagiamo forse con tante obiezioni: Ma, perché? Non capisco, come si fa? E se faccio questo non approfitteranno della mia bontà, non mi derideranno?


Ancora oggi c'è un velo sul cuore di tanti battezzati e non credo di sbagliare dicendo che oggi questo velo è sempre più spesso sul cuore della società intera. Eppure dove agisce lo Spirito c'è libertà, mentre rimanere nei confini del mio buon diritto, del mio onore che non si deve abbassare, vado dritto verso una prigione impietosa.



Prima Lettura   2 Cor 3, 15 -4, 1. 3-6
Dio rifulse nei nostri cuori, per far risplendere la conoscenza della gloria di Dio.

Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi 
Fratelli, fino ad oggi, quando si legge Mosè, un velo è steso sul cuore dei figli d’Israele; ma quando vi sarà la conversione al Signore, il velo sarà tolto. 
Il Signore è lo Spirito e, dove c’è lo Spirito del Signore, c’è libertà. E noi tutti, a viso scoperto, riflettendo come in uno specchio la gloria del Signore, veniamo trasformati in quella medesima immagine, di gloria in gloria, secondo l’azione dello Spirito del Signore.
Perciò, avendo questo ministero, secondo la misericordia che ci è stata accordata, non ci perdiamo d’animo. 
E se il nostro Vangelo rimane velato, lo è in coloro che si perdono: in loro, increduli, il dio di questo mondo ha accecato la mente, perché non vedano lo splendore del glorioso vangelo di Cristo, che è immagine di Dio. 
Noi infatti non annunciamo noi stessi, ma Cristo Gesù Signore: quanto a noi, siamo i vostri servitori a causa di Gesù. E Dio, che disse: «Rifulga la luce dalle tenebre», rifulse nei nostri cuori, per far risplendere la conoscenza della gloria di Dio sul volto di Cristo.

Salmo Responsoriale   Dal Salmo 84
Donaci occhi, Signore, per vedere la tua gloria.

Ascolterò che cosa dice Dio, il Signore:
egli annuncia la pace.
Sì, la sua salvezza è vicina a chi lo teme,
perché la sua gloria abiti la nostra terra. 

Amore e verità s’incontreranno,
giustizia e pace si baceranno.
Verità germoglierà dalla terra
e giustizia si affaccerà dal cielo.

Certo, il Signore donerà il suo bene
e la nostra terra darà il suo frutto;
giustizia camminerà davanti a lui:
i suoi passi tracceranno il cammino. 

Canto al Vangelo
    Gv 13, 34
Alleluia, alleluia.

Vi do un comandamento nuovo, dice il Signore:
come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri.
Alleluia.
Alleluia.


Vangelo   
Mt 5, 20-26
Chiunque si adira con il proprio fratello dovrà essere sottoposto al giudizio.

Dal vangelo secondo Matteo
«Io vi dico: se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli.
Avete inteso che fu detto agli antichi: “Non ucciderai”; chi avrà ucciso dovrà essere sottoposto al giudizio. Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello dovrà essere sottoposto al giudizio. Chi poi dice al fratello: “Stupido”, dovrà essere sottoposto al sinedrio; e chi gli dice: “Pazzo”, sarà destinato al fuoco della Geènna.
Se dunque tu presenti la tua offerta all’altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia lì il tuo dono davanti all’altare, va’ prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna a offrire il tuo dono.
Mettiti presto d’accordo con il tuo avversario mentre sei in cammino con lui, perché l’avversario non ti consegni al giudice e il giudice alla guardia, e tu venga gettato in prigione. In verità io ti dico: non uscirai di là finché non avrai pagato fino all’ultimo spicciolo!».

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