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giovedì 30 dicembre 2021

POLEMICHE SUL PRESEPE.

 


Questo sì! E' inculturazione della fede.



Questo, no!
Il Mistero di Gesù è da una parte troppo storico,
e dall'altra troppo grande per sostituirlo 
con un'altra persona o categoria. 


Ci sono state molte polemiche sul presepe (anche) quest’anno. Ci sono quelli che non ammettono un presepe diverso da quello tradizionale europeo con i personaggi di carnagione bianca tranne eccezioni come nel caso dei re magi e vestiti tipici che non devono essere più recenti dell'800. Ogni inculturazione diversa da questa è per loro un’eresia riguardo alla tradizione artistica quando non si pensa addirittura che travisi la fede.

Papa Francesco ha preso le sue critiche anche quest’anno perché il presepe di piazza san Pietro era peruviano e non avendo trovato spiegazioni dei simboli, ognuno si è dato da fare per inventarsene una. In particolare il Condor ha fatto impressione e qualcuno vi ha visto un simbolo massonico, mentre è solo l'animale simbolico nazionale del Perù come l'aquila lo è di vari paesi del vecchio e del nuovo mondo… Quello che ho letto sui social lascia sgomenti. Che una fede universale come il cristianesimo sia vissuta in modo così gretto è proprio desolante. Anche perché la nostra tradizione presepiale è proprio un esempio di inculturazione!

Ma poi c'è l’altro versante: quello dei parroci o comunità che al posto di Giuseppe mettono Omar, e al posto di Maria Halima. E magari Gesù si chiama Nadir? Per favore, questo no! È ideologia lontana dalla fede. È vero, anche se non piace a tutti, è più che legittimo che gli immigrati siano presenti nel presepe di oggi come Dio volle i pastori allora, gente totalmente emarginata, e così anche tutti gli scartati della società. Inoltre Gesù è venuto per tutti, ma specificamente per chiamare i peccatori: è bello quindi che, in un modo o l’altro tutte le componenti della società siano rappresentate nel presepe, in particolari quelle più precarie. Metteremo anche accanto alle pecorelle (e al bue e l’asinello che non sono menzionati nei Vangeli) anche le specie in via di estinzione!? Perché no? Gesù è venuto a salvare il mondo intero. 

Ma è Gesù che ci salva, ed è nato da Maria, la sposa di Giuseppe della casa di Davide, tutti discendenti di Abramo. Gesù è venuto a salvare Omar e Halima che sono le vittime delle guerre e delle ingiustizie. Non sono Omar e Halima che ci salvano, anche se Gesù si è identificato in ogni bisognoso e quindi quando aiutiamo un nostro fratello nel bisogno è a lui che lo facciamo (Matteo 25). Il Mistero di Gesù è da una parte troppo definito nella Storia, e dall'altra troppo ricco e profondo perché sia sostituito da un'altra persona o da una categoria di persone. La linea giusta è quella che segue anche il Papa che ricorda come la Sacra Famiglia ha vissuto quello che molti poveri e profughi di oggi subiscono, è quella del vescovo di Noto, Staglianò, che ricorda che Natale è la festa della nascita di Gesù povero ("2Cor 8:9 Conoscete infatti la grazia del Signore nostro Gesù Cristo: da ricco che era, si è fatto povero per voi, perché voi diventaste ricchi per mezzo della sua povertà".) Tutto questo diventa un imperativo alla solidarietà, all'accoglienza.

Infine, in un presepe parrocchiale, visto che deve essere festa per tutti, credo che sia saggio non violentare la lentezza alla conversione e alla evoluzione culturale della maggior parte delle persone, e quindi introdurre un elemento di novità per volta. Rimanendo fermo il fatto che Giuseppe si chiama Giuseppe e Maria sua sposa Maria, che Gesù è nostro Salvatore, figlio del popolo ebraico ed ebreo per sempre, nato a Betlemme di Giuda. Che poi in Italia abbia tratti più europei e in africa abbia la pelle nera, che abbia i vestiti del popolo e della tradizione del presepe che si allestisce è un processo di appropriazione della fede sempre presente nel cristianesimo. Ogni popolo evangelizzato porta al Salvatore la sua cultura e lo sente "suo". Questa appropriazione ha anche sviluppi talvolta complessi, come lo testimoniano tutte le “Madonne nere” in Europa, senza però che la fede ne sia distorta.




1 commento:

  1. E vero a volte vediamo quello che ci fa comodo o ci soddisfa di più ma la fede in Gesù Cristo deve essere la lampada che illumina sempre il nostro cuore e il nostro cammino per incontrare Dio e i fratelli.

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