Liturgicamente Natale è circondato dal Magnificat di
Maria, dal Benedictus di Zaccaria, e dal Nunc Dimittis del vecchio Simeone, tre
cantici stupendi con i quali la Chiesa scandisce ogni giorno la sua preghiera, alle
Lodi, ai Vespri e a Compieta. È bello pensare che la nostra preghiera, fondata
sulla Passione Morte e Risurrezione di Gesù, ritorna ogni giorno all’umile e
straordinaria inizio dell’Incarnazione, della famiglia di Nazareth.
Oggi incontriamo il vecchio Simeone. È un uomo dell’Antica
Alleanza ma giusto e pio, e fa esperienza così intima e abituale dello Spirito
Santo che questi lo guida nei suoi pensieri e nei suoi movimenti. Facciamoci
allora una domanda. Io sono stato battezzato in Spirito Santo e fuoco, e mi è
stato promesso che dopo essere dimorato presso di me (come per il vecchio
Simeone) per la Parola di Gesù ricevuta, lo Spirito sarà dentro in me (Gv 14,7).
È possibile che io non faccia nemmeno esperienze come quelle di Simeone?
Ma sai, ci sono anche tanti esaltati nella Chiesa,
in alcuni gruppi… Lo so, ne incontro ogni giorno. Ma Simeone ha un segreto: è
giusto e pio. Cioè osserva la Legge e i suoi precetti (è giusto), non solo esternamente
ma dal profondo della sua fede, del suo cuore (è pio). È il segreto di Giuseppe
e Maria: nel Vangelo di oggi viene ricordato tre volte che obbediscono alla Legge.
Nell’obbedienza e l’umiltà risiede la loro difesa contro loro spirito del male,
contro le tentazioni di esaltazione o di deviazione dalla fede.
Il problema è che molti non invocano nemmeno lo Spirito
Santo, non si mettono in ascolto, si accontentano di qualche pratica o preghiera
esterna. Non crediamo che Dio vuole essere Uno con noi, chiamarci amici, e non viviamo
in comunione con Dio.
Prima
Lettura 1 Gv 2, 3-11
Chi ama suo fratello, rimane nella luce.
Dalla prima lettera di san Giovanni apostolo
Figlioli miei, da questo sappiamo di avere conosciuto Gesù: se osserviamo i suoi comandamenti. Chi dice: «Lo conosco», e non osserva i suoi comandamenti, è bugiardo e in lui non c’è la verità. Chi invece osserva la sua parola, in lui l’amore di Dio è veramente perfetto. Da questo conosciamo di essere in lui. Chi dice di rimanere in lui, deve anch’egli comportarsi come lui si è comportato.
Carissimi, non vi scrivo un nuovo comandamento, ma un comandamento antico, che avete ricevuto da principio. Il comandamento antico è la Parola che avete udito. Eppure vi scrivo un comandamento nuovo, e ciò è vero in lui e in voi, perché le tenebre stanno diradandosi e già appare la luce vera.
Chi dice di essere nella luce e odia suo fratello, è ancora nelle tenebre. Chi ama suo fratello, rimane nella luce e non vi è in lui occasione di inciampo. Ma chi odia suo fratello, è nelle tenebre, cammina nelle tenebre e non sa dove va, perché le tenebre hanno accecato i suoi occhi.
Salmo Responsoriale Dal Salmo 95
Gloria nei cieli e gioia sulla terra.
Cantate
al Signore un canto nuovo,
cantate al Signore, uomini di tutta la terra.
Cantate al Signore, benedite il suo nome.
Annunciate
di giorno in giorno la sua salvezza.
In mezzo alle genti narrate la sua gloria,
a tutti i popoli dite le sue meraviglie.
Il
Signore ha fatto i cieli;
maestà e onore sono davanti a lui,
forza e splendore nel suo santuario.
Canto al Vangelo Lc 2, 32
Alleluia, alleluia.
Luce per rivelarti alle genti
e gloria del tuo popolo, Israele.
Alleluia.
Vangelo Lc 2, 22-35
Luce per rivelarti alle genti.
Dal
vangelo secondo Luca
Quando furono compiuti i giorni della loro purificazione rituale, secondo la
legge di Mosè, [Maria e Giuseppe] portarono il bambino [Gesù] a Gerusalemme per
presentarlo al Signore – come è scritto nella legge del Signore: «Ogni maschio
primogenito sarà sacro al Signore» – e per offrire in sacrificio una coppia di
tortore o due giovani colombi, come prescrive la legge del Signore.
Ora a Gerusalemme c’era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e pio, che
aspettava la consolazione d’Israele, e lo Spirito Santo era su di lui. Lo
Spirito Santo gli aveva preannunciato che non avrebbe visto la morte senza
prima aver veduto il Cristo del Signore. Mosso dallo Spirito, si recò al tempio
e, mentre i genitori vi portavano il bambino Gesù per fare ciò che la Legge
prescriveva a suo riguardo, anch’egli lo accolse tra le braccia e benedisse
Dio, dicendo:
«Ora puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo
vada in pace, secondo la tua parola,
perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza,
preparata da te davanti a tutti i popoli:
luce per rivelarti alle genti
e gloria del tuo popolo, Israele».
Il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di lui.
Simeone li benedisse e a Maria, sua madre, disse: «Ecco, egli è qui per la
caduta e la risurrezione di molti in Israele e come segno di contraddizione – e
anche a te una spada trafiggerà l’anima -, affinché siano svelati i pensieri di
molti cuori».
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