I pastori erano tra le persone considerate ai
margini, e dopo aver visto Gesù sono rimasti pastori. Forse la loro vita non è
cambiata come quella della samaritana che è stata chiaramente reintegrata nel
suo villaggio dopo che i compaesani hanno creduto al suo annuncio: «Mi
ha detto tutto quello che ho fatto» (Gv 4,39). Ma certamente Gesù è venuto a cambiare la loro vita.
Interiormente qualcosa è successo, ed è l’occasione di un nuovo inizio, di un
processo di rinascita. «Se uno non
rinasce dall'alto, non può vedere il regno di Dio». (Gv 3,3). Ogni incontro
con Cristo vivo è una rinascita.
Ieri ho visto su TV2000 l’intervista di un giovane
uomo oggi scarcerato da quattro anni dopo la condanna per un omicidio compiuto
a 15 anni, sposato, impegnato in un lavoro onesto. Il giornalista gli ha
ricordato che a TV2000 sono anche molto attenti al dolore delle vittime e delle
loro famiglie. Le prime parole della sua risposta furono: “chiedere perdono e
guardare avanti, andare avanti”. Sul momento mi è sembrato molto poco. Ma poi
ascoltando il resto della conversazione e vedendo la sua sensatezza e sobrietà ho
capito che il peso che porta questo fratello è ancora troppo forte. Non è
facile guardare il tuo fallimento così profondo e atroce quando hai ucciso un
tuo simile. E nel suo percorso di rinascita egli ha aperto gli occhi. Alcuni lo
fanno da soli e entrano in disperazione. Altri ancora non riescono nemmeno ad aprire
gli occhi sulla realtà e il loro “andare avanti” è solo una fuga avanti. Molti hanno
vissuto fallimenti molto profondi anche se non hanno ucciso con l’aborto o in altro
modo. Molti vivono costantemente un senso di inadeguatezza. Andare avanti è sempre
necessario. Andare avanti nel cammino col cuore aperto permette alla grazia di inserirsi.
Ma siamo invitati a fermarci. Fermarci vicino al presepe, dove sono perdonati tutti
i nostri peccati, a ripartire da lì, a lasciarci prendere la mano dal piccolo,
a rinascere e crescere davvero con lui.
Prima
Lettura Is 62,11-12
Ecco, arriva il tuo Salvatore.
Dal libro del profeta Isaia
Ecco ciò che il Signore fa sentire
all’estremità della terra:
«Dite alla figlia di Sion:
Ecco, arriva il tuo salvatore;
ecco, egli ha con sé il premio
e la sua ricompensa lo precede.
Li chiameranno Popolo santo,
Redenti del Signore.
E tu sarai chiamata Ricercata,
Città non abbandonata».
Salmo Responsoriale Dal Salmo 96
Oggi la luce risplende su di noi.
Il
Signore regna: esulti la terra,
gioiscano le isole tutte.
Annunciano i cieli la sua giustizia
e tutti i popoli vedono la sua gloria.
Una
luce è spuntata per il giusto,
una gioia per i retti di cuore.
Gioite, giusti, nel Signore,
della sua santità celebrate il ricordo.
Seconda Lettura Tt 3,4-7
Ci ha salvati per la sua misericordia
Dalla lettera
di san Paolo apostolo a Tito
Figlio mio,
quando apparvero la bontà di Dio, salvatore nostro,
e il suo amore per gli uomini,
egli ci ha salvati,
non per opere giuste da noi compiute,
ma per la sua misericordia,
con un’acqua che rigenera e rinnova nello Spirito Santo,
che Dio ha effuso su di noi in abbondanza
per mezzo di Gesù Cristo, salvatore nostro,
affinché, giustificati per la sua grazia,
diventassimo, nella speranza, eredi della vita eterna.
Canto al Vangelo Lc 2,14
Alleluia, alleluia.
Gloria a Dio nel più alto dei cieli
e pace in terra agli uomini, che egli ama.
Alleluia.
Vangelo Lc 2,15-20
I pastori trovarono Maria e Giuseppe e il bambino.
Dal
vangelo secondo Luca
Appena gli angeli si furono allontanati da loro, verso il cielo, i pastori
dicevano l’un l’altro: «Andiamo dunque fino a Betlemme, vediamo questo
avvenimento che il Signore ci ha fatto conoscere».
Andarono, senza indugio, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato
nella mangiatoia. E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato
detto loro.
Tutti quelli che udivano si stupirono delle cose dette loro dai pastori. Maria,
da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore.
I pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che
avevano udito e visto, com’era stato detto loro.
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