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martedì 14 dicembre 2021

ANCORA SU BABBO NATALE: RIFLESSIONI SULLA POLEMICA RECENTE 1

 


Il mio post su Babbo Natale (La Gioia del Vangelo: BABBO NATALE: BISOGNA DIRE LA VERITA' AI BAMBINI?) ha suscitato molti commenti, qualcuno di approvazione, la maggior parte contrari: non bisogna dire ai bambini che Babbo Natale non esiste. Qualcuno mi ha consigliato di scrivere un altro post per ritrattare come aveva fatto il vescovo di Noto, il quale aveva perfino scritto lui stesso una lettera a Babbo Natale in spirito di riparazione. Non so da dove veniva questa informazione, specialmente il fatto della lettera a Babbo Natale!?!?!  Questo sì che sarebbe una notizia, un vescovo che scrive una lettera a Babbo Natale per scusarsi: roba da rimozione immediata! Ho cercato sul web e ho trovato solo qualche intervista in cui il vescovo precisa che il suo intervento non aveva toni polemici, che molti bambini gli hanno detto che già sapevano che Babbo Natale era il papà o lo zio. Egli ha confermato quanto aveva detto quel giorno, anzi, concludeva che la polemica contro di lui dimostra che i cristiani italiani hanno decisamente perso il senso del Natale (Il vescovo di Noto rilancia dopo Babbo Natale: Il presepe è brutto, ci hanno rubato il Natale / Il vescovo di Noto Staglianò: “Ho detto ai bambini che Babbo Natale non c’è. La festa è di Gesù povero” - la Repubblica).

Credo che sia importante riflettere sulle reazioni che sia il vescovo Staglianò che il mio post hanno suscitato. Fondamentalmente chi è a favore di Babbo Natale dice: è vero, Babbo Natale non esiste ma non è opportuno dirlo, la vita è così dura e triste, i bambini di oggi lo impareranno fin troppo presto. Lasciamoli sognare mentre sono piccoli anche se sul falso (vorresti vietare anche i cartoni animati?).  

La vita è così dura e triste: stupisce che tale osservazione venga da credenti e praticanti (chi non crede si chiede perché non credere a Babbo Natale visto che Dio, Gesù, i santi e i miracoli, sono anch’essi favolette). Credere non esenta dal dolore, dalla croce, ma proprio questa domenica risuonava il grido: “Siate lieti nel Signore, ve lo ripeto, siate lieti!” Cioè, la vita è bella, il Signore ci ha colmato di benedizioni, siamo suoi figli, tutto concorre al bene di coloro che amano Dio, il peso leggero e passeggero delle nostre tribolazioni non è paragonabile alla quantità smisurata di gloria che ci è riservata in cielo, voi che ne avete ricevuto la caparra già avete fatto esperienza dello Spirito Santo e dei suoi doni… La Bibbia è percorsa dall’ appello alla gioia e dalle benedizioni che i credenti, il popolo tutto, innalzano a Dio, consapevoli di essere dei privilegiati, di avere il Signore vicino, di lottare per una ricompensa così grande che bisogna solo esultare e ringraziare.  Infatti quasi tutte le preghiere ebraiche iniziano così: “Benedetto sei tu, Signore, Dio nostro! …”. Quanto più devono avere questa impostazione i cristiani, ai quali il Signore ha dato la sua Pace, lo Shalom, la Pace che certamente il mondo non può dare, ma che nessuno potrà togliere loro (Gv 14). La parola “gioia” ricorre 26 volte nei soli Vangeli e fa sempre riferimento ad una gioia spirituale, spesso soprannaturale. Sapendo di dover morire, durante l’ultima Cena, Gesù dice ai suoi discepoli: Questo vi ho detto perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena!”. (Gv 15:11; “gioia” è presente 7 volte nei soli capitoli 15 – 16 - 17).

(continua...  La Gioia del Vangelo: ANCORA BABBO NATALE: RIFLESSIONI 2)

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