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giovedì 9 dicembre 2021

BABBO NATALE: BISOGNA DIRE LA VERITA' AI BAMBINI?

 


Con buona pace della Commissaria UE per l’Uguaglianza, potremo ancora dire buone vacanze di Natale, John and Mary, ecc. E con Babbo Natale? Il vescovo di Noto spiega che Babbo Natale non esiste e scoppia la polemica, anche da parte cattolica. Ricopio un commento significativo: “sono credente ... lasciamo che i bimbi vivano la loro fanciullezza con serenità .. che di bruttezza nella vita ne avranno tante … anche loro in questo momento stanno subendo delle situazioni, a dir poco, allucinanti. Lasciamoli vagare nella fantasia, finché potranno".

Che la fantasia dei bambini sia un elemento normale, anzi, utile per la propria crescita, è ovvio. La veggente di Fatima, diventata Suor Lucia, da bambina leggeva con gusto le favole. Che ci sia bisogno di falsità per un cristiano mi sembra meno ovvio. Un conto è godere di racconti di fantasia e favole sapendo che sono tali, un conto è far credere ad una menzogna (che, poco a poco, ha snaturato il vero senso della festa cristiana del Natale. ). Gesù Signore non ci ha forse aperto la via della salvezza, del paradiso, trasformando in speranza ogni aspetto della nostra vita, anche il più duro? I santi non hanno forse vissuto vite meravigliose, anche con la manifestazione del Signore con segni e prodigi? Non ci sono forse tra i santi anche figure di spicco in ogni campo, che possono ispirare giovani vite alla generosità, all’audacia, all'avventura, alla ricerca scientifica, all’arte, alla creatività sociale...  ? (Invece Babbo Natale è cattivissimo, perché da i regali ricchi ai figli dei ricchi e i regali poveri ai figli dei poveri mentre, semmai, dovrebbe essere il contrario...) Che bisogno c'è di Babbo Natale per un credente, anche bambino?

Ecco la testimonianza di sant’Ignazio di Loyola:

Dagli «Atti» raccolti da Ludovico Consalvo dalla bocca di sant'Ignazio
8Cap. 1, 5-9; Acta SS. Iulii, 7, 1868, 647)

Provate gli spiriti se sono da Dio

Essendo stato appassionato divoratore di romanzi e d'altri libri fantasiosi sulle imprese mirabolanti di celebri personaggi, quando cominciò a sentirsi in via di guarigione, Ignazio domandò che gliene fossero dati alcuni tanto per ingannare il tempo. Ma nella casa, dove era ricoverato, non si trovò alcun libro di quel genere, per cui gliene furono dati due intitolati «Vita di Cristo» e «Florilegio di santi», ambedue nella lingua materna.
Si mise a leggerli e rileggerli, e man mano che assimilava il loro contenuto, sentiva nascere in sé un certo interesse ai temi ivi trattati. Ma spesso la sua mente ritornava a tutto quel mondo immaginoso descritto dalle letture precedenti. In questo complesso gioco di sollecitazioni si inserì l'azione di Dio misericordioso.
Infatti, mentre leggeva la vita di Cristo nostro Signore e dei santi, pensava dentro di sé e così si interrogava: «E se facessi anch'io quello che ha fatto san Francesco; e se imitassi l'esempio di san Domenico?». Queste considerazioni duravano anche abbastanza a lungo avvicendandosi con quelle di carattere mondano. Un tale susseguirsi di stati d'animo lo occupò per molto tempo. Ma tra le prime e le seconde vi era una differenza. Quando pensava alle cose del mondo era preso da grande piacere; poi subito dopo quando, stanco, le abbandonava, si ritrovava triste e inaridito. Invece quando immaginava di dover condividere le austerità che aveva visto mettere in pratica dai santi, allora non solo provava piacere mentre vi pensava, ma la gioia continuava anche dopo.
Tuttavia egli non avvertiva né dava peso a questa differenze fino a che, aperti un giorno gli occhi della mente, incominciò a riflettere attentamente sulle esperienze interiori che gli causavano tristezza e sulle altre che gli portavano gioia.
Fu la prima meditazione intorno alle cose spirituali. In seguito, addentratosi ormai negli esercizi spirituali, costatò che proprio da qui aveva cominciato a comprendere quello che insegnò ai suoi sulla diversità degli spiriti.

Responsorio  
 1 Pt 4, 11. 8
R. Chi parla, lo faccia come con parole di Dio; chi esercita un ministero lo compia con l'energia di Dio, * tutto per la gloria di Dio, per mezzo di Gesù Cristo.
V. Soprattutto conservate tra voi una grande carità;
R. tutto per la gloria di Dio, per mezzo di Gesù Cristo.

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