Accanto al vecchio Simeone appare un’altra figura che
sembra forse non aggiungere molto: Anna figlia di Fanuele. Che non uno ma due persone riconoscano spontaneamente
nel bambino Gesù il Messia atteso, è certamente un fatto positivo, un
rinforzamento.
Ma la figura di Anna ci mostra altri valori
fondamentali. Ha trasformato la sua vedovanza in un servizio positivo e
impegnato al Signore. Ci da l’esempio del digiuno e della preghiera costante
nell’attesa della iniziativa di Dio. Solo Dio salva. Gli ebrei sono convinti che
la preghiera accelera la venuta del Messia. Di fatto solo la preghiera (col
digiuno) dà lucidità, sventa e allenta i lacci del demonio, rende il cuore
docile alla grazia di Dio …
Anna loda Dio di fronte al Bambino e subito ne parla
attorno a sé. L’evangelizzazione è così necessaria, oggi più che mai: parlare di
Gesù a chi non ha speranza, la cui vita non ha un senso. Al tempo di Anna, sarà
necessario aspettare ancora molto ma già sapere che Dio è all’opera, che il Messia
è presente in mezzo a noi, solleva il cuore, rafforza la volontà nel bene. A
maggior ragione quanto più potente è la Notizia che ci è stata affidata: Dio si
è fatto nostro fratello, ha condiviso per amore la nostra vita tranne che nel peccato
e si è dichiarato colpevole al posto nostro confidando nella misericordia assoluta
del Padre che lo ha costituito Signore liberandolo dalle angosce della morte per
mandarlo a noi a portarci la benedizione in un meraviglioso progetto di
riconciliazione universale. Rimane però un mistero: perché le tenebre non lo hanno
accolto, comprese le tenebre che sono ancora in noi e ci infiachiscono quando non
ci fanno deviare dalla Via? Ma Egli è capace di portare il peso della nostra umanità
mediocre e malata, rimanendo misericordioso e paziente, e invitandoci alla preghiera
autentica e costante e alla purificazione come Anna.
Prima
Lettura 1 Gv 2, 12-17
Chi fa la volontà di Dio rimane in eterno.
Dalla prima lettera di san Giovanni apostolo
Scrivo a voi, figlioli,
perché vi sono stati perdonati i peccati in virtù del suo nome.
Scrivo a voi, padri,
perché avete conosciuto colui che è da principio.
Scrivo a voi, giovani,
perché avete vinto il Maligno.
Ho scritto a voi, figlioli,
perché avete conosciuto il Padre.
Ho scritto a voi, padri,
perché avete conosciuto colui che è da principio.
Ho scritto a voi, giovani,
perché siete forti
e la parola di Dio rimane in voi
e avete vinto il Maligno.
Non amate il mondo, né le cose del mondo! Se uno ama il mondo, l’amore del Padre non è in lui; perché tutto quello che è nel mondo – la concupiscenza della carne, la concupiscenza degli occhi e la superbia della vita – non viene dal Padre, ma viene dal mondo. E il mondo passa con la sua concupiscenza; ma chi fa la volontà di Dio rimane in eterno!
Salmo Responsoriale Dal Salmo 95
Gloria nei cieli e gioia sulla terra.
Date
al Signore, o famiglie dei popoli,
date al Signore gloria e potenza,
date al Signore la gloria del suo nome.
Portate
offerte ed entrate nei suoi atri,
prostratevi al Signore nel suo atrio santo.
Tremi davanti a lui tutta la terra.
Dite
tra le genti: «Il Signore regna!».
È stabile il mondo, non potrà vacillare!
Egli giudica i popoli con rettitudine.
Canto al Vangelo Gv 1,14.12
Alleluia, alleluia.
Un giorno santo è spuntato per noi:
venite, popoli, adorate il Signore,
oggi una grande luce è discesa sulla terra.
Alleluia.
Vangelo Lc 2, 36-40
Anna parlava del bambino a quanti aspettavano la redenzione.
Dal
vangelo secondo Luca
[Maria e Giuseppe portarono il bambino a Gerusalemme per
presentarlo al Signore.] C’era una profetessa,
Anna, figlia di Fanuèle, della tribù di Aser. Era molto avanzata in età, aveva
vissuto con il marito sette anni dopo il suo matrimonio, era poi rimasta vedova
e ora aveva ottantaquattro anni. Non si allontanava mai dal tempio, servendo
Dio notte e giorno con digiuni e preghiere. Sopraggiunta in quel momento, si
mise anche lei a lodare Dio e parlava del bambino a quanti aspettavano la
redenzione di Gerusalemme.
Quando ebbero adempiuto ogni cosa secondo la legge del Signore, fecero ritorno
in Galilea, alla loro città di Nàzaret. Il bambino cresceva e si fortificava,
pieno di sapienza, e la grazia di Dio era su di lui.
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